Garante diritti: Pittaro, ridurre numero detenuti nelle carceri
(ACON) Trieste, 31 mar - Appello della Conferenza dei Garanti
territoriali delle persone private della libertà, condiviso dai
Garanti nominati da Regioni, Province e Comuni di tutta Italia,
al presidente della Repubblica, alle Camere, ai presidenti delle
Regioni e ai sindaci per ulteriori misure di riduzione della
popolazione detenuta nelle carceri.
"I primi casi di positività alla Covid-19 registrati in alcuni
istituti penitenziari hanno riportato l'attenzione sui rischi
connessi alla sua possibile diffusione in carcere - si legge
nella nota su cui ha posto la propria firma anche il Garante
regionale dei diritti della persona del Friuli Venezia Giulia,
Paolo Pittaro, e che riportiamo integralmente -, dove le misure
di prevenzione prescritte alla popolazione in libertà non possono
essere rispettate in condizioni di sovraffollamento, come ieri ha
detto anche Papa Francesco".
"Come più volte raccomandato dal Garante nazionale delle persone
private della libertà e indicato anche dall'Organizzazione
mondiale della sanità e dal Comitato europeo per la prevenzione
della tortura, sono necessari importanti interventi deflattivi
della popolazione detenuta che consentano la domiciliazione dei
condannati a fine pena e la prevenzione e l'assistenza necessaria
a quanti debbano restare in carcere".
"I provvedimenti legislativi presi dal Governo sono largamente al
di sotto delle necessità. Se anche raggiungessero tutti i
potenziali beneficiari (6.000 detenuti, secondo il ministro della
Giustizia), sarebbero insufficienti, come recentemente
sottolineato dal Consiglio superiore della magistratura,
dall'Associazione nazionale magistrati, dall'Unione delle Camere
penali e dall'Associazione dei docenti di diritto penale. Con
quelle misure non solo non si supera il sovraffollamento
esistente (formalmente di 7-8.000 persone, sostanzialmente di
almeno 10.000), ma non si garantisce il necessario distanziamento
sociale richiesto a tutta la popolazione per la prevenzione della
circolazione del virus. Servono, e urgentemente, ulteriori misure
di rapida applicazione, che portino la popolazione detenuta al di
sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile".
"Noi, Garanti delle persone private della libertà nominati dalle
Regioni, dalle Province e dai Comuni italiani, impegnati tutti i
giorni sul campo, fianco a fianco con i magistrati di
sorveglianza, dirigenti e operatori penitenziari e della sanità
pubblica, del volontariato e del terzo settore, anche nella
individuazione di mezzi e risorse necessarie per l'accoglienza
dei condannati ammissibili alla detenzione domiciliare, facciamo
dunque appello al presidente della Repubblica, quale supremo
garante dei valori costituzionali in gioco, ai sindaci e ai
presidenti delle Regioni, delle Province e delle Aree
metropolitane di cui siamo espressione e ai parlamentari della
Repubblica, affinché nell'esame del decreto legge contenente le
norme finalizzate alla riduzione della popolazione detenuta
vengano adottate misure molto più incisive e di pressoché
automatica applicazione, in grado di portare nel giro di pochi
giorni la popolazione detenuta sotto la soglia della capienza
regolamentare effettivamente disponibile".
ACON/COM/rcm