FI: Piccin, Governo ascolti agricoltori su contrasto fauna selvatica
(ACON) Trieste, 4 apr - "La grave emergenza Coronavirus ha
fatto riemergere, tra gli altri, il problema del mancato
contrasto della fauna selvatica che il governo giallorosso sinora
non ha voluto affrontare nonostante le proposte di legge che non
deve far altro che esaminare, come quella promossa dalla
sottoscritta. Auspico che il nuovo allarme di Coldiretti venga
accolto e finalmente il Parlamento possa discutere anche la
proposta votata da Maggioranza e parte dell'Opposizione del
consiglio regionale Fvg".
Lo afferma la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia),
alla luce dell'allarme lanciato dall'associazione di categoria
sul fatto che, con l'emergenza Coronavirus, i cinghiali circolano
senza ostacoli tra campagne e centri abitati (anche lungo le vie
storiche di capoluoghi di grandi dimensioni), danneggiando i
raccolti e mettendo a rischio la sicurezza degli automobilisti
nelle rare occasioni in cui è permesso uscire di casa.
"La proposta di legge nazionale denominata Norme in materia di
prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica - continua
Piccin - giace nei cassetti romani nonostante fosse stata
approvata anche da gran parte del Pd regionale. La Maggioranza
alla Camera aveva già stoppato, in sede di Commissione
Agricoltura, una norma a contrasto della fauna selvatica. Eppure
- incalza l'esponente forzista - anche la ministra Bellanova e il
M5s avevano promesso, sul palco della manifestazione di
Coldiretti lo scorso autunno, un segnale legislativo per
affrontare il problema".
"Ovviamente l'emergenza Coronavirus ha posto una mole di urgenze
da affrontare nell'immediato - osserva Piccin - ma tra i suoi
riflessi c'è anche il problema della fauna selvatica fuori
controllo e della necessaria tutela, ora più che mai, dei
raccolti per l'approvigionamento alimentare".
"Gli agricoltori e non soltanto chiedono di mettere in campo
misure che, come quella da me promossa e successivamente
approvata dal Cr Fvg, perseguono l'obiettivo di tutelare il
territorio, la salute pubblica e l'economia, con le necessarie
modifiche legislative che, nel caso specifico, attribuirebbero
alle Regioni la gestione del controllo degli ungulati, anche al
di fuori dei periodi e degli orari vigenti, e - conclude la
consigliera - affiderebbero l'attuazione dei Piani di
abbattimento ai cacciatori soci delle riserve di caccia,
coordinati dalle guardie venatorie dipendenti dalle pubbliche
amministrazioni".
ACON/COM/fc