ProgFVG/Ar: Di Bert-Morandini, programmazione economica post Covid-19
(ACON) Trieste, 7 apr - "La situazione di emergenza che stiamo
vivendo ormai da alcune settimane ci porta a ragionare su due
distinte direzioni: la prima, più immediata, che mira a mantenere
in vita il tessuto economico per preservare la capacità
produttiva delle nostre imprese (e non solo) ed evitare una
desertificazione del tessuto produttivo; la seconda, di più ampio
respiro, per creare un piano di lungo periodo, immaginando quale
sarà la nostra regione nei prossimi 10 anni".
A intervenire, con una nota, sono i consiglieri regionali Mauro
Di Bert e Edy Morandini di Progetto FVG/Ar.
"In questa prima fase - scrivono dunque i due esponenti di
Maggioranza -, la Regione Friuli Venezia Giulia sta svolgendo
egregiamente la propria parte, andando a rafforzare quegli
strumenti complementari e integrativi a quelli posti in essere
dallo Stato. Ricordiamo, tra questi, l'istituzione delle sezioni
anticrisi (tramite il Fondo di rotazione Frie) che potranno
essere utilizzate anche per il consolidamento finanziario, oppure
il sostegno delle esigenze di credito a breve e medio termine, la
sospensione del pagamento delle rate sui fondi di rotazione e di
Friulia, l'assegnazione di ulteriori fondi al sistema dei Confidi
da destinare alla concessione di garanzie per permette un aumento
della percentuale di copertura dei finanziamenti, un contributo
diretto pari al 20% del canone di locazione. Non da ultimo, il
sostegno alla micro finanza sempre tramite Friulia".
"In quella che sarà la seconda fase post emergenza, la Regione
dovrà avere un ruolo centrale, a fianco delle imprese, per
promuovere un importante piano di ri-patrimonializzazione delle
stesse: se, passata l'emergenza, non si agirà in questa
direzione, avremo imprese sottocapitalizzate che dovranno
combattere la concorrenza di attori economici stranieri,
irrobustiti da ingenti aiuti di Stato, con buona pace della
parità necessaria per una sana concorrenza, tanto voluta
dall'Unione europea", affermano ancora Di Bert e Morandini.
"In questa seconda fase, Friulia potrebbe essere dotata di un
fondo ad hoc proprio per sostenere la ri-patrimonializzazione
delle imprese, oltre ad avere un ruolo nelle implementazioni di
strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario, come
basket bond o bond di filiera, o altri strumenti legati alla
tecno finanza. Anche Finest potrà avere un ruolo fondamentale in
questo progetto di sostegno alle aziende".
"Va poi ricordato che il Friuli Venezia Giulia è la Regione con
il più basso livello di indebitamento d'Italia - proseguono i due
consiglieri -. Non deve esserci paura ad accendere nuovo debito,
ma sfruttare questa posizione di vantaggio rispetto a tante altre
realtà, non necessariamente puntando a grandi azioni, quanto
piuttosto a settori di forte impatto per le comunità locali,
pensando alla riqualificazione del territorio e alla
sostenibilità, puntando a una politica green per non produrre un
sistema vecchio e ritrovarci fra qualche anno a dover affrontare
un un'emergenza ambientale".
"Un'attenzione particolare, poi, va data alle infrastrutture e
alla logistica, per potenziare il sistema regionale e sfruttare a
pieno le enormi potenzialità che si prospetteranno grazie al
porto franco".
"Ultimo aspetto - conclude l'analisi dei due consiglieri di
Progetto FVG/AR - ma non meno importante e strategico,
l'investimento sulle nuove tecnologie e l'intelligenza
artificiale".
ACON/COM/rcm