FI: integrare garanzie Decreto liquidità con ddl Sviluppo Impresa
(ACON) Trieste, 7 apr - "Il disegno di legge Sviluppo Impresa
deve diventare, a causa dell'emergenza Coronavirus, il ddl Salva
impresa. Per questo motivo, va arricchito con ulteriori
stanziamenti che sostengano le aziende, completando gli
interventi del Decreto liquidità appena varato dal Consiglio dei
ministri".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali Giuseppe Nicoli,
Franco Mattiussi e Mara Piccin (Forza Italia), che hanno esposto
alcune proposte all'assessore alle Attività produttive e Turismo,
Sergio Emidio Bini.
"Una di queste - spiega Mattiussi - prevede l'estensione delle
garanzie per i prestiti alle imprese del decreto governativo,
impiegando circa 10-12 milioni di euro di risorse regionali. Il
Decreto liquidità copre automaticamente al 100 per cento la
garanzia per i prestiti sino a 25mila euro, ma si ferma al 90 per
cento per i finanziamenti sino a 400mila euro: abbiamo proposto
all'assessore Bini, che ha espresso il suo interesse e promesso
un'immediata verifica su questa possibilità, di integrare il 10
per cento restante della garanzia con uno strumento come i
Confidi regionali".
"Con una simile operazione di grande respiro - osserva ancora
Mattiussi - la Regione metterebbe in sicurezza micro, piccole e
medie imprese, garantendo un grande sostegno alla ripartenza dopo
questa gravissima emergenza sanitaria, sociale ed economica. Sarà
inoltre necessario lavorare sui tempi di rimborso dei prestiti:
il rischio di impegnare risorse regionali è limitato, perché la
nostra imprenditoria ha valori forti".
Il capogruppo di Forza Italia Nicoli, dal canto suo, rimarca la
necessità di inserire nel ddl anche misure per "mettere in
sicurezza la stagione balneare, supportando gli operatori del
turismo che dovranno far fronte al previsto calo di presenze e
all'incertezza sui tempi di apertura. Tra gli assessorati al
Turismo e al Demanio va trovata una soluzione per garantire, oggi
ancor di più che in passato, concessioni a lungo termine, per
poter investire sui servizi delle spiagge e restituire eventuali
prestiti in tempi più lunghi. Operatori - conclude il consigliere
- ai quali vanno tolti oneri importanti come quelli per lo
smaltimento delle alghe e per i ripascimenti. E va trovata anche
una formula specifica per concedere loro contributi a fronte
degli investimenti effettuati sui servizi. Tutto ciò per salvare
l'economia delle coste".
ACON/COM/db-mpb