M5S: Capozzella, agricoltura pordenonese senz'acqua per ritardo lavori
(ACON) Trieste, 9 apr - "Un Consorzio di bonifica deve servire
a portare l'acqua dove non c'è e a gestirla dove ce n'è troppa.
Come mai il Consorzio di bonifica Cellina Meduna non ha a
disposizione l'acqua per i consorziati che pagano il canone
adesso che gli serve?". Lo chiede il consigliere regionale del
MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella, commentando la notizia di
stampa secondo cui la siccità starebbe creando gravi danni alle
colture.
"Non è certo una novità che l'acqua in agricoltura serva ben
prima della stagione irrigua classica, che inizia a giugno -
sottolinea Capozzella -. Antibrina ed irrigazioni primaverili ci
sono praticamente ad anni alterni se non ogni anno. Nonostante il
problema sia ricorrente, e nonostante sia noto da anni, e
nonostante sia stato fatto presente alla dirigenza, oggi mancano
le riserve d'acqua necessarie".
"Purtroppo l'acqua nei campi manca perché la 'banca' che avrebbe
dovuto metterla da parte non l'ha fatto. Nel Pordenonese questa
'banca' si chiama Bacino di Ravedis - ricorda l'esponente M5S -.
Gli addetti ai lavori sanno che la Diga di Ravedis aveva, fin
dalla sua costruzione, un problema ad una paratia di fondo. Nel
luglio 2015 il Commissario chiedeva al Ministero competente
l'autorizzazione ad effettuare le riparazioni; nel marzo 2016 il
Ministero autorizzava il Commissario a fare i lavori , il cui
importo è di 30.300 euro. La Deputazione Amministrativa, guidata
dal presidente Cesaratto, ha affidato i lavori il 10 febbraio
2020, quasi quattro anni dopo. Per farlo il bacino è stato
praticamente svuotato e portato alla quota di m 314,50. Ci sono
al suo interno 5,6 milioni di metri cubi di acqua, dei quali solo
2 milioni disponibili ma in gran parte, se non completamente,
necessari per usi non agricoli".
"L'acqua manca perché i lavori non sono stati affidati in tempo
utile e non per altri motivi - conclude Capozzella -. Quindi il
mondo agricolo sappia che ci sono responsabilità precise in
questa situazione, non nuova ed ampiamente prevedibile. A pagare
il canone pensino gli agricoltori; a far piovere, ce lo
auguriamo, penserà qualcuno più in alto. Non potranno in questi
tempi neanche andare in chiesa per farlo, ma arrangiarsi da casa
pregando singolarmente, sperando funzioni lo stesso".
ACON/COM/mpb