Difensore civico: De Pauli, pratiche su Enti locali, Regione e sanità
(ACON) Trieste, 14 apr - Per l'Ufficio del Difensore civico
regionale - al contempo organo a tutela dei singoli e strumento
auditorio e di stimolo per l'operato della pubblica
amministrazione - in Friuli Venezia Giulia si tratta di un
ritorno venuto a coprire un vuoto che si era protratto dal 2008 e
aggravato dalla parallela abolizione, a livello nazionale, della
figura del Difensore civico comunale.
Il titolare dell'incarico, Arrigo De Pauli, lo ha ricordato oggi
presentando la relazione dell'attività svolta nel 2019
all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che, presieduto
da Piero Mauro Zanin, l'ha approvata all'unanimità.
"La lunga parentesi temporale di assenza ha reso necessaria una
capillare attività di informazione per far conoscere alla
collettività ambiti di operatività e modalità di fruizione" - ha
ricordato De Pauli soffermandosi sul complesso quadro di
disposizioni riguardanti l'intervento del Difensore che può
sercitare la sua funzione anche d'ufficio.
Sono in tutto 101 i fascicoli aperti a seguito delle segnalazioni
ricevute entro il 31 dicembre 2019, per la maggior parte già
archiviati (77) mentre 24 sono tuttora in istruttoria, ma il dato
relativo all'evasione - ha avverto il Difensore - può oscillare
per la varietà delle materie toccate e la complessità delle
richieste.
Quanto agli argomenti, 36 pratiche riguardano gli Enti locali (di
cui 7 ancora in istruttoria), 18 la Regione (3 in itinere) e 2
la Regione partecipata; 18 la sanità (6 in istruttoria), 12 lo
Stato/Amministrazione periferica (4), 11 l'accesso agli atti (3
in istruttoria), 1 rispettivamente per Ater e per Università e 2
di altra natura. Per quanto riguarda le attività di sportello 13
sono state effettuate a Trieste e 22 a Udine.
"Pur non essendo il Difensore Civico un mediatore, nè un
conciliatore, nè un avvocato, nè un consulente - ha evidenziato
De Pauli - le modalità di approccio con le questioni prospettate
sono state improntate all'elasticità senza preconcette chiusure
allo scopo di fornire comunque una risposta e un indirizzo di
massima alle istanze prsentate, caratterizzate da una gran
varietà di contenuti con incidenza soprattutto nell'area
giuridica e in quella sociale, senza trascurare aspetti
psicologici".
"Il numero di pratiche inizialmente contenuto va attribuito - ha
concluso De Pauli - al lungo periodo di assenza dell'Itituto (che
fa parte del coordinamento dei Difensori civici regionali), ma
anche alla sostanziale tenuta su livelli decorosi della pubblica
amministrazione in Friuli Venezia Giulia".
ACON/MPB