Coronavirus: Rosolen, misure emergenziali per scuola e formazione
Audizione assessore in VI Commissione, Honsell insiste su
connettività
(ACON) Trieste, 15 apr - Impatto della situazione emergenziale
da Covid-19 su temi quali l'aggiornamento della Pianificazione
periodica delle operazioni anno 2020 (Ppo 2020) del programma
sociale europeo Por Fse 2014-20 nell'ambito del sistema della
formazione in Friuli Venezia Giulia e l'analisi della situazione
del sistema scolastico regionale in rapporto ai servizi offerti
alle famiglie. A parlarne, in videoconferenza alla VI Commissione
consiliare, presieduta da Giuseppe Sibau (ProgettoFvg/Ar), è
stata l'assessore regionale a Lavoro e Istruzione, Alessia
Rosolen.
'La riapertura delle scuole non dipende dalla Regione.
Immaginiamo interventi - afferma l'esponente della Giunta Fedriga
- che valgano anche per il medio e lungo periodo, non solo per
l'immediato, nell'ottica di investimenti talvolta anche di natura
sperimentale'.
'Due i filoni di intervento individuati per il Ppo: da un lato il
rafforzamento del lavoro agile o smart working, dall'altro il
potenziamento della didattica e della formazione a distanza
(Fad). Per quanto attiene al lavoro agile, la scelta - ha
evidenziato Rosolen - è stata quella di intervenire sia nel
sistema pubblico sia in quello privato, ponendo particolare
attenzione ai Comuni con meno di 3.000 abitanti e alle imprese,
soprattutto le piccole e medie. Per quanto riguarda la Fad, si
opera sul sistema degli enti di formazione accreditati dalla
Regione, con interventi addizionali per la formazione tecnica
superiore'.
In merito alle risorse finanziarie, il Ppo 2020 ha una previsione
di spesa complessiva di 18,852 milioni di euro così ripartita a
livello di asse prioritario: occupazione 9.759.050 euro,
istruzione e formazione 8.773.092,90, capacità istituzionale e
amministrativa 500.000. Le risorse destinate alle misure Covid-19
ammontano a 4,6 milioni di euro (3,6 del Ppo 2020 e 1 mln del Ppo
2019). Rosolen ha quindi sottolineato il fatto che 'sono stati
accantonati ulteriori 4,6 milioni di euro per interventi di
politiche passive complementari a quelli nazionali attesi con il
previsto nuovo decreto di aprile'.
L'assessore ha poi elencato i vari programmi specifici per
l'Emergenza Covid-19 'che vanno a rafforzare in modo flessibile
tutto il sistema della formazione regionale'. Si tratta di 2,4
milioni di euro per promuovere e rendere sostenibile la modalità
di lavoro agile presso le imprese di piccole dimensioni del
territorio regionale, con particolare riguardo a quelle collocate
in zone sfavorite (si pensa di poter soddisfare circa 300
domande), 600mila per il potenziamento del lavoro agile del
personale dipendente degli enti locali, con priorità per i Comuni
con meno di 3.000 abitanti, 600mila al sistema della formazione
professionale e dell'istruzione tecnica superiore per le attività
formative con la didattica a distanza, 1 milione (in più rispetto
al milione e 700mila messo a disposizione a livello nazionale)
per l'acquisto di materiale adatto alla didattica a distanza
nelle scuole pubbliche statali di ogni ordine e grado.
Quanto agli interventi complementari, sono avvisi che si stanno
predisponendo per migliorare l'istruzione tecnica per quasi 5,9
milioni di euro e per implementare la digitalizzazione delle Pmi,
ovvero per la riqualificazione dei lavoratori occupati e
disoccupati per circa 2,6 milioni.
Analogamente a quello formativo, anche per il sistema scolastico,
ovvero per i suoi 141.191 studenti, la Regione punta
principalmente sull'individuazione di un modello didattico sempre
più orientato al digitale e alla distanza. Tra le misure citate
dall'assessore vi sono fornitura di libri di testo in comodato
gratuito, contributi straordinari una tantum agli istituti
statali di istruzione professionale e agli istituti tecnici
statali diretti all'acquisto di nuove attrezzature di
laboratorio, all'adeguamento dell'impiantistica e delle strutture
di laboratorio, assegni per gli studenti della scuola secondaria
di secondo grado per l'abbattimento delle spese di trasporto
scolastico, l'acquisto libri di testo e l'abbattimento delle
spese di ospitalità presso convitti accreditati e, infine,
assegni per l'abbattimento delle rette di frequenza delle scuole
paritarie primarie e secondarie.
Qualche chiarimento è poi stato fornito per l'utilizzo dei fondi
regionali per l'assunzione di personale amministrativo, tecnico e
ausiliario (Ata) e di docenti di sostegno. 'La Regione ha
auspicato che i contratti posti in essere possano essere portati
a termine - ha detto Rosolen - e ha fornito una serie di
indicazioni sulle forme di flessibilità che consentono da un lato
la prosecuzione del rapporto contrattuale e dall'altro
l'ammissibilità della spesa. Terremo conto di tale
rinegoziazione, garantendo l'ammissibilità di spese per attività
originariamente non previste, determinate dalla situazione di
emergenza. Per quanto riguarda i docenti di sostegno, è
auspicabile che l'attività prosegua utilizzando la didattica a
distanza. I termini di utilizzo dei fondi concessi sono stati
prorogati a novembre 2020'.
Rosolen si è soffermata anche sulla didattica digitale facendo
sapere tra l'altro che, per quanto riguarda gli interventi nel
brevissimo termine, nell'ambito del Programma regionale scuola
digitale e in collaborazione con la Rete di scuole dell'Alto
Friuli Sbilf e con l'associazione Media educazione comunità
(Mec), sono state elaborate delle Proposte operative per la
didattica a distanza per supportare gli insegnanti nell'analisi
delle opportunità esistenti e per poter scegliere le soluzioni
più adatte alle proprie necessità.
Inoltre, 'in accordo con l'assessore regionale ai Sistemi
informativi, Sebastiano Callari, intendiamo individuare nella
dotazione informatica di Insiel un numero di computer fissi usati
che potranno essere donati alle scuole secondarie di II grado
affinché, a loro volta, possano concederli in comodato d'uso
gratuito agli studenti che ne sono sprovvisti per garantire la
fruizione delle attività educative a distanza'.
'Nell'ottica del medio periodo - ha inoltre spiegato Rosolen - si
prevedono investimenti per 4,7 milioni di euro per assicurare la
banda ultra larga al 100% delle scuole superiori, al 58% delle
scuole medie, al 48% delle scuole elementari e al 47% delle
scuole dell'infanzia'.
'Non da ultimo - ancora l'assessore - sono state esaminate con le
due associazioni che rappresentano la quasi totalità degli enti
gestori delle scuole paritarie regionali, la Federazione italiana
scuole materne (Fism Fvg) e la Federazione istituti di attività
educative (Fidae Fvg),le azioni possibili a sostegno degli enti
gestori delle scuole paritarie e delle famiglie per gestire al
meglio gli impatti causati dall'emergenza'.
'In proposito - ha chiarito Rosolen - sono emerse delle possibili
soluzioni che saranno suggellate all'interno di un protocollo di
intesa, la cui sottoscrizione è auspicata entro aprile. L'impegno
preso dalle associazioni è di verificare una rimodulazione delle
rette ma ricordiamo che si tratta di contratti di natura
privatistica con le famiglie'.
A seguire, le domande di Furio Honsell (OpenFvg) si sono
concentrate sui problemi di connettività, riferiti anche
all'aspetto delle possibilità economiche delle famiglie, mentre
Chiara Da Giau (Pd) ha chiesto tra l'altro che cosa stanno
facendo le scuole per gli insegnanti di sostegno.
Da Alessandro Basso (FdI) un discorso sulle incertezze causate
dalle decisioni del Governo e sulla necessità di maggiore
chiarezza sulla Fase 2 in merito alla riapertura degli istituti.
Il presidente Sibau ha riproposto il tema delle rette già pagate
dalle famiglie alle scuole paritarie e la possibilità di
rimborsi, nonché la richiesta dei centri di formazione
professionale di poter riaprire già ora con le dovute misure di
sicurezza.
Farsi portavoce, presso il Governo, di fare ripartire le lezioni
è la richiesta anche di Edy Morandini (ProgettoFvg/Ar), mentre
Stefano Turchet (Lega) ha auspicato siano messe a disposizione a
livello nazionale maggiori risorse per la formazione.
ACON/RCM-fc