Misto: Zalukar interroga Giunta su raccomandazioni ECDC uso mascherine
(ACON) Trieste, 15 apr - "L'obbligo tassativo per tutti gli
abitanti del Fvg di indossare le mascherine per poter uscire di
casa e andare all'aria aperta, non trova consenso nella comunità
scientifica internazionale che conferma invece come misura
cardine anticontagio la distanza interpersonale e quindi
l'assoluta necessità di evitare gli assembramenti e gli incontri
ravvicinati, sia al chiuso che all'aperto".
A dirlo è il consigliere Walter Zalukar, esponente del Gruppo
Misto nell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia che -
evidenziando in una nota che queste sono le raccomandazioni
dell'European Center for Disease Prevention and Control-ECDC
pubblicate l'8 aprile, con richiamo a quelle dell'OMS - fa sapere
di aver presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per
conoscere se ritenga opportuno valutarle per un eventuale
adeguamento delle disposizioni regionali in materia, al fine di
garantire ai sanitari la disponibilità di un utile presidio
antivirus e di risparmiare ai cittadini un disagio inutile e
quindi evitabile.
Al proposito Zalukar ricorda che il Covid-19 è un virus
respiratorio e di conseguenza la massima parte dei contagi
avviene tra persone che hanno un rapporto diretto e quindi
un'esposizione ravvicinata in ambienti chiusi, cioè: famiglia,
luoghi di lavoro, ospedali, ecc., mentre risulta molto difficile
che ci si contagi per strada all'aria aperta, dove il virus non
riesce a raggiungere una carica virale sufficiente tale da
determinare la malattia.
Ferme restando le misure fondamentali anticontagio (distanza
interpersonale e igiene), l'uso delle mascherine chirurgiche,
secondo l'ECDC, "potrebbe - sottolinea il consigliere insistendo
sul condizionale - servire quale mezzo di controllo al fine di
ridurre il diffondersi dell'infezione nella comunità
minimizzando l'escrezione di goccioline respiratorie (droplets)
da persone infette che non hanno ancora sviluppato sintomi o che
sono asintomatiche". Ma - aggiunge - "non è dato sapere se l'uso
di maschere nella comunità può contribuire ad una diminuzione
nella trasmissione in aggiunta alle altre misure".
Zalukar ricorda che l'ECDC specifica che 'uso di mascherine nella
comunità potrebbe essere considerato in particolar modo quando si
frequentano spazi chiusi e affollati, come negozi di alimentari,
centri commerciali o quando si utilizza il trasporto pubblico,
ecc. In sintesi, neppure in ambiente chiuso si sa se le
mascherine possano servire, ma deve essere chiarissimo che se
realmente servissero, servirebbero a ridurre la diffusione del
virus nella comunità. Ma la protezione della singola persona,
invece, ammesso che vi sia, è minima.
"Anche all'aperto - sottolinea il consigliere sulla base di
queste osservazioni - il contagio si può evitare solo con il
distanziamento fisico, per cui la premessa dichiarata su cui
poggia l'obbligo di indossare le mascherine in strada ("spesso
non risulta possibile il rispetto della distanza interpersonale
minima di sicurezza di almeno 1 metro, quale misura principale di
contenimento, anche negli spazi aperti") non sembra reggere dal
punto di vista scientifico, perché se non fosse possibile il
rispetto della distanza all'aperto l'unico modo per eliminare il
rischio sarebbe il divieto a tutti di uscire di casa. E,
comunque, pur indossando la mascherina se non si rispettano le
distanze il contagio può avvenire anche attraverso le
congiuntive".
"Il rischio - avverte Zalukar - non è mai neutralizzabile al 100
per cento neppure fermando la nazione, va ridotto il più
possibile, ma con misure ragionevoli, validate dalla comunità
scientifica, proporzionate al pericolo, valutando costi e
benefici. Tanto più che la prima raccomandazione è di 'dare
priorità all'uso di mascherine per gli operatori della sanità
rispetto all'impiego delle stesse nella comunità', cosa che -
commenta - mi pare non stia avvenendo nella nostra regione".
"L'uso delle mascherine nella comunità dovrebbe essere
considerato esclusivamente come una misura complementare e non in
sostituzione di stabilite misure di prevenzione (quali il
distanziamento fisico, l'avvertenza di coprirsi il volto quando
si starnutisce o si tossisce, la meticolosa igiene delle mani ed
l'astenersi dal toccarsi la faccia, il naso, gli occhi e la
bocca);inoltre occorre la rigorosa osservanza delle istruzioni
d'uso perchè il loro impiego non si riveli dannoso (considerando
che l'umido le rende ricettacolo di microbi) oltre al rischio di
dare un senso di sicurezza infondato, distraendo dai
comportamenti igienici essenziali, e quindi di favorire
paradossalmente il contagio". Osservazioni si dovrebbero fare
analogamente per l'uso dei guanti.
In definitiva, sulla base delle indicazioni dell'ECDC, Zalukar,
annunciando l'interrogazione in merito, conclude che "l'uso delle
mascherine nella comunità dovrebbe tener attentamente conto delle
lacune nell'evidenza scientifica sull'utilizzo delle mascherine,
della situazione dell'approvvigionamento e dei possibili effetti
collaterali negativi".
ACON/COM/mpb