Cittadini: Covid-19, intensificare sorveglianza territoriale attiva
(ACON) Trieste, 17 apr - "In una situazione come quella del
Friuli Venezia Giulia, dove l'onda del contagio da Coronavirus
non è stata così alta come nelle altre regioni del Nord Italia,
sembra non avere fine la catena dei casi emersi negli ospedali e
nelle case di riposo, colpendo ammalati, ospiti delle residenze
per anziani e operatori sanitari. Se è in corso la ricerca delle
motivazioni per quanto riguarda le cause dei contagi all'interno
degli ospedali (è di oggi la notizia della chiusura del reparto
di Medicina d'urgenza all'ospedale di Cattinara a Trieste; di tre
giorni fa, invece, il caso dell'ospedale di Pordenone), la
situazione nelle case di riposo è tale da far pensare
all'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, di
trasferire le persone contagiate su una nave-ospedale".
Lo sottolinea in una nota il gruppo consigliare regionale dei
Cittadini, aggiungendo che "a otto settimane dall'inizio della
pandemia (è del 23 febbraio la dichiarazione dello stato di
emergenza in Fvg) abbiamo proposto con un'interrogazione di
intensificare la sorveglianza territoriale attiva e la presa in
carico delle persone che sono al domicilio e in isolamento, i
soggetti fragili e colpiti da malattie croniche che, a seguito
dell'emergenza Coronavirus, costituiscono la parte più
vulnerabile della popolazione".
"Queste indicazioni - sottolineano i rappresentanti dei Cittadini
- sono contenute nel decreto legge 14 del 9 marzo che prevede il
potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione
all'emergenza Covid-19. Esso prevede l'adozione di misure di
potenziamento della rete di assistenza territoriale e definisce
che, entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto, siano
istituite nelle Regioni le Usca (Unità speciali di continuità
assistenziale) per la gestione domiciliare dei pazienti che non
necessitino di un ricovero ospedaliero. Nell'interrogazione
abbiamo chiesto quante siano le Usca attive nella nostra Regione
e quante persone abbiano preso in carico".
"Non sono semplici domande - conclude la nota dei Cittadini - in
quanto crediamo che prevenire i contagi e prendere in carico le
persone al rispettivo domicilio e nelle case di riposo, grazie a
un'organizzazione strutturata e stabile per tutto il tempo in cui
necessariamente ci troveremo a convivere con il virus (facendo
rete con medici di famiglia, distretti sanitari, dipartimenti di
prevenzione e di malattie infettive), sia essenziale sia per il
periodo attuale, sia per la Fase 2 quando una puntuale capacità
di controllo dei contagi nei territori potrà costituire
componente essenziale per la ripresa della vita lavorativa".
ACON/COM/db-fc