Misto: Zalukar, quale vigilanza sulle case di riposo triestine
(ACON) Trieste, 21 apr - "Quale vigilanza è stata attivata
dall'Azienda sanitaria per le case di riposo triestine, ma anche
cosa è stato fatto dopo l'avviso di pericolo trasmesso
all'assessore regionale alla Salute da un residente dello stabile
nel quale è inserita la casa di riposo La Primula, sempre a
Trieste".
E' quanto ha chiesto, con una interrogazione alla Giunta Fedriga,
il consigliere regionale del gruppo Misto, Valter Zalukar, che in
una nota una volta di più ricorda che "la segnalazione di rischio
a La Primula era stata inoltrata a Riccardo Riccardi l'8 marzo,
un mese prima del tragico epilogo. Ma ancora non si sa se sia
stata attivata l'apposita Commissione di vigilanza dell'Azienda
sanitaria a cui la normativa regionale attribuisce le funzioni di
controllo sulle residenze per anziani non autosufficienti e a cui
fa obbligo di attivarsi 'd'iniziativa in caso di specifiche
segnalazioni', come recita l'articolo 40 del decreto del
presidente della Regione (Dpreg) 0144/2015".
"Ho chiesto anche - prosegue Zalukar - di conoscere quale sia
stata l'attività complessiva di controllo su queste strutture da
parte dell'Azienda sanitaria, tramite la predetta Commissione,
dopo il manifestarsi della pandemia. Pare evidente che le case di
riposo e le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) siano state
principalmente infettate da ospiti inviati dall'ospedale e che
pertanto dette strutture hanno subito il contagio divenendo solo
in seconda battuta dei focolai".
"Il piano dell'Azienda sanitaria per la protezione dal contagio
delle case di riposo - fa sapere il consigliere - porta la data
del 27 marzo, di fatto un mese dopo il dilagare della Covid-19. E
ciò nonostante dall'insieme dei dati epidemiologici del Friuli
Venezia Giulia forniti dall'Istituto superiore di sanità, e
altresì dalla fiorente letteratura scientifica internazionale, si
evincesse fin da subito e con chiarezza che il virus dimostrava
di essere particolarmente letale per due macro categorie, anziani
e persone con una o più preesistenti patologie, e che in forza di
questa evidenza andavano protette fin da subito le strutture per
anziani oltre che gli ospedali.
Gli alti livelli di infezione ospedaliera (che hanno portato alla
chiusura di interi reparti) e di infezione in molte strutture per
anziani, depongono per l'inadeguatezza delle misure di
prevenzione adottate a Trieste".
"C'erano stati diversi richiami a prestare particolare attenzione
a questi luoghi come possibili focolai del virus. Richiami
evidentemente ignorati", scrive ancora Zalukar, che aggiunge:
"Rimane emblematico il caso de La Primula, inserita in un
contesto condominiale che ha visto la totalità degli ospiti
contagiata e di questi alcuni deceduti, nonché un decesso tra i
residenti dello stabile nel quale è inserita la struttura".
"Al di là delle polemiche politiche, la questione dell'emergenza
sanitaria va affrontata con un orientamento volto alla
risoluzione dei problemi, che passa anche attraverso l'analisi
critica degli errori commessi per porvi rimedio. Per questo -
conclude - ho ritenuto di chiedere quale sia il programma attuale
e futuro della Commissione di vigilanza dell'Azienda sanitaria
triestina".
ACON/COM/rcm