Coronavirus: ok I Comm a ddl Emergenza Covid-19, pronti 20 mln euro
Opposizioni criticano Giunta: troppe scelte ideologiche
(ACON) Trieste, 22 apr - Via libera della I Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Alessandro Basso(FdI), al ddl
86 contenente Misure tecnico-contabili urgenti per fare fronte
all'emergenza epidemiologica da Covid-19 e norme urgenti in
materia di corregionali all'estero e lingue minoritarie.
Il provvedimento assegna in primis 20 milioni di euro al Fondo di
riserva per le spese impreviste, recuperandoli da svariati
capitoli del bilancio regionale, con l'obiettivo di garantire
copertura alle eventuali, quanti probabili, necessità della
Protezione civile in questa fase emergenziale.
Composto da quattro articoli e illustrato dagli assessori Barbara
Zilli (Finanze) e Pierpaolo Roberti (Autonomie locali,
Corregionali all'estero e Lingue minoritarie), il ddl è stato
approvato in videoconferenza con i voti favorevoli della
Maggioranza e con l'astensione di Pd, M5S, Patto per l'Autonomia
e Cittadini, unico contrario Furio Honsell di Open Fvg.
Come già calendarizzato in sede di conferenza dei Capigruppo, il
documento proposto dalla Giunta approderà in Aula mercoledì 29
aprile, con esame e voto previsto sempre in modalità telematica.
I relatori saranno Mauro Bordin (Lega) per la Maggioranza,
Roberto Cosolini (Pd), Cristian Sergo (M5S) e Honsell per le
Opposizioni.
Oltre allo stanziamento straordinario, viene anche ripartita la
somma di 1.418.800 euro prevista per le attività dei Corregionali
all'estero, "ben consapevoli - ha evidenziato Roberti - che molte
attività potranno subire cancellazioni o modifiche e conseguenti
risparmi di spesa". Sempre in considerazione dell'emergenza
sanitaria, si stabilisce di prorogare alla fine del 2021 i
termini per la realizzazione di alcuni programmi della minoranza
slovena finanziati con risorse statali.
Nel corso di un dibattito durato oltre tre ore e caratterizzato
da un confronto quasi sempre equilibrato tra Maggioranza e
Opposizione, la I Commissione ha preso atto di una previsione di
mancato introito di risorse tributarie regionali che Zilli ha
quantificato in 700 milioni di euro in un contesto nazionale,
sempre evidenziato dall'assessore, a cui il Fmi assegna una
diminuzione del Pil pari al 9,1%. A questo proposito, Zilli ha
ribadito quanto richiesto dal governatore Massimiliano Fedriga al
Governo, ovvero l'annullamento del contributo di 723 milioni di
euro da versare allo Stato nell'ambito della partecipazione al
risanamento della finanza pubblica, ma anche la reintroduzione di
misure di riequilibrio dei bilanci dei Comuni, l'autorizzazione
alle Regioni di contrarre nuovo debito per sostenere il sistema
economico con misure innovative e sostanziali e, infine, la
possibilità di ripianare l'eventuale disavanzo maturato in questo
periodo nell'arco dei prossimi 20 anni.
Zilli ha inoltre confermato come sia rientrata nel
maxi-emendamento approvato dal Senato la richiesta, formulata in
sede di Conferenza unificata, di potere utilizzare l'avanzo di
bilancio per la spesa corrente emergenziale da parte di Regioni
ed enti locali.
Se, per quanto riguarda il rapporto Stato-Regione sulle
compartecipazioni, l'invito alla Giunta - formulato in
particolare dai dem Cosolini e Diego Moretti e da Massimo
Morettuzzo (Patto per l'Autonomia) - è stato quello di
approfondire la questione in sede di sottocommissione dedicata,
le principali divergenze si sono consumate sulle pieghe di
bilancio da cui l'Esecutivo ha attinto i 20 milioni di euro per
il fondo emergenziale che, in fase di replica, Zilli e Roberti
hanno precisato non trattarsi di un mini-assestamento ma di
un'azione-tampone che viene valutata adeguata alle attuali
esigenze.
Mancanza di un criterio per l'articolazione della raccolta
(Cosolini e Honsell), scelte ideologiche (Sergo) in un momento
che, al contrario, richiede larghe intese (Moretti), necessità di
maggiore rastrellamento di risorse (Tiziano Centis dei Cittadini
e Sergio Bolzonello del Pd) e più apertura al confronto sulle
scelte importanti (Andrea Ussai, M5S) sono stati i temi sollevati
dalle Opposizioni.
Soprattutto l'insistenza su poste non intaccate quali, ad
esempio, i 16 milioni di euro (smentiti da Roberti che ha
spiegato trattasi di fondi pluriennali) destinati ai Comuni per
la sicurezza e quanto allocato per il rimpatrio dei migranti, ha
indotto Mauro Bordin (Lega) a parlare di "strumentalizzazioni" a
fronte di priorità immediatamente affrontate in maniera concreta
dalla Giunta Fedriga. Secca la replica di Bolzonello ("servirà
ben altro ma ci limitiamo a fare notare che sono stati toccati
solo certi capitoli e non altri") con Bordin che ha rilanciato
l'auspicio di lavorare compatti sull'obiettivo comune ("come
chiede la gente alla politica"), consci che "la direzione
intrapresa è quella corretta".
Di "clima disteso e dibattito proficuo", anche a fronte di
"responsabilità e disponibilità" da parte delle Opposizioni hanno
quindi parlato Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) e Basso, mentre in
conclusione Zilli ha spiegato a Sergo che i 5,5 milioni di euro
temporaneamente distolti dal fondo ristoro per i soci Coop a
favore dell'emergenza saranno reintegrati in fase di
assestamento, anche perché non potrebbero essere utilizzati per
la finalità originaria a vicenda giudiziaria ancora in corso.
ACON/FC