News


Ferrovie: Pizzimenti a II comm, lavori urgenti su tratta Ts-VeMestre

23.04.2020
17:28
Analizzati con tecnici Rfi nodi Latisana, Isonzo e Ronchi (ACON) Trieste, 23 apr - "I lavori si concluderanno nel 2025. Dire oggi quali saranno le fermate utili per l'alta velocità non è ovviamente possibile anche se, a mio parere, potranno essere al massimo tre fra Trieste e Venezia Mestre. L'importante è comunque partire con i lavori perché il progetto ha una logica".

Queste le conclusioni da parte dell'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, al termine dell'audizione legata agli studi di fattibilità già presentati da Rfi, o ancora in fase di redazione, per il potenziamento della linea ferroviaria, nonché sulle tempistiche degli interventi necessari per la sua velocizzazione. Il confronto è avvenuto durante i lavori della IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (FI) e convocata in modalità telematica, alla luce di un odg presentato dai consiglieri regionali Cristian Sergo, Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai (M5S).

"Se ne parla da tanto tempo - ha spiegato Pizzimenti - e, strada facendo, ci sono state numerose evoluzioni. La fase è propedeutica per dare la possibilità a tutti di capire quali siano le possibilità, anche dal punto di vista finanziario. Si comincia a ragionare su un tracciato ben preciso e su una lunga serie di particolari relativi sia al trasporto di passeggeri che a quello delle merci. Un progetto importante per l'economia del territorio ma che si caratterizza anche per alcune criticità", individuate, anche nel corso del dibattito, soprattutto nelle varianti di Latisana (dove è prevista la realizzazione di una nuova stazione, esterna al centro abitato), del fiume Isonzo e della tratta Ronchi dei Legionari-Trieste.

Il potenziamento della linea Venezia Mestre-Trieste, hanno spiegato i tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi), passa attraverso una lunga serie di interventi da realizzarsi soprattutto nel breve e medio periodo, in particolare quelli relativi alla tratta Mestre-Ronchi Sud con la possibilità di velocizzare la linea esistente, portandola fino a 200 km/h con la soppressione di 23 passaggi a livello e l'avvio dei cantieri previsto nel 2021. Un progetto, è stato sottolineato, che vuole unire le esigenze di tutte le tipologie di utenti, passando attraverso il miglioramento dell'affidabilità dell'intera linea ferroviaria regionale per trasformare l'intero Friuli Venezia Giulia in una grande piattaforma logistica. Attraverso le varie fasi realizzative e il potenziamento tecnologico, porterà vantaggi come la stabilità degli orari, la regolarità dell'esercizio e i tempi di percorrenza ridotti, insieme ad affidabilità e aumento della velocità.

In sede di conclusioni, e anticipando i futuri tavoli di lavoro auspicati anche da Piccin, l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio ha sottolineato come il progetto punti a soddisfare le varie esigenze emerse "dal territorio e dagli utenti, nonché dalla necessità di offrire maggiori certezze non solo in quanto a tempi di percorrenza, frequenza e sicurezza, già assicurate dal primo intervento da 200 milioni di euro. Importanti saranno anche la massima trasparenza e l'interazione con il territorio, continuando nell'ottica della massima condivisione e individuando soluzioni che non precludano l'alta velocità".

Il consigliere pentastellato Cristian Sergo, primo firmatario dell'odg, ha evidenziato come si tratti "di una vicenda che va avanti da più di dieci anni. Sono stati esposti elementi a me ben noti e che confermano ciò che sostengo dal 2013". Sergo ha espresso perplessità in merito "alla nuova stazione di Latisana, da dove partirà un cavalcavia caratterizzato da una serie di piloni in una zona a elevato rischio idrogeologico" e alla "variante Ronchi-Aurisina che, a fronte di un costo notevole, quasi non porterebbe vantaggi in termini di minuti guadagnati e che, ovviamente, con la presenza della stazione Trieste Airport causerebbe un prevedibile rallentamento dei mezzi".

La consigliera Maddalena Spagnolo (Lega) ha chiesto se il progetto legato a Latisana "sia stato condiviso, e come, con l'amministrazione comunale e le rappresentanze del territorio", ma anche se "siano state programmate ulteriori modalità per verificarne la fattibilità".

Giuseppe Nicoli (Forza Italia) ha posto l'accento sui "vari colli di bottiglia presenti lungo la tratta ferroviaria. È importante far partire le merci dai porti - ha sottolineato, riferendosi anche alla variante Aurisina-Ronchi dei Legionari e auspicando un tavolo permanente tra Regione Fvg, Rfi, Comuni e territorio - ma poi devono viaggiare in maniera fluida. Senza dimenticare il flusso che, da Austria e Slovenia, scende verso i porti della regione e l'impatto dei rumori provocati dai cantieri notturni sui cittadini che vivono a ridosso delle zone interessate".

Mariagrazia Santoro (Pd) ha chiesto chiarimenti in merito "agli input specifici dati dalla Regione ai progettisti, al numero delle stazioni previste lungo la linea in caso di alta velocità e al rapporto costi-benefici per il territorio. Auspico una decisione chiara sul modello e un'analoga presentazione riguardo la linea ferroviaria Maniago-Sacile e il nodo di Udine". Anche il collega di partito Diego Moretti ha sollecitato ulteriori indicazioni sugli "indirizzi precisi forniti dalla Giunta, soprattutto riguardo gli interventi di lungo periodo" ed evidenziando l'incompatibilità "tra l'alta velocità e numerose stazioni collocate nell'ambito di poche decine di chilometri".

Tiziano Centis (Cittadini) ha rivendicato la strategicità e chiesto particolare attenzione per "i collegamenti tra Portogruaro e Casarsa, ma soprattutto quello verso l'Austria da Venezia a Tarvisio via Udine", mentre Furio Honsell (Open Fvg) ha lamentato di aver sentito "cifre ed evoluzioni tecnologiche importanti quando, invece, mi aspettavo un quadro sulle prospettive di miglioramento della rete e sui benefici per il sistema derivanti dalla velocizzazione. Prendo atto della piena disponibilità delle parti coinvolte, ma chiedo chiarezza metodologica e un quadro generale su come studiare i flussi di persone e merci. Questo è una sorta di libro dei sogni - ha concluso - ma mi chiedo cosa succederà davvero nel 2030. Il problema non sono i 3' o i 30' in più di durata di un viaggio, ma la certezza di non restare bloccati a Mestre quando non si riesce più a rientrare in regione".

Rfi ha ricordato ancora che i 160 milioni di euro disponibili sono la prima tranche di quel miliardo e 800 milioni che costituiscono la stima del capitale necessario per l'intero intervento. Si partirà subito con la prima fase realizzativa già finanziata, è stato spiegato, perché non si ravvisano particolari problemi e, in seguito, si potranno aggiungere nuove risorse. ACON/DB-fc



L'assessore Fvg a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, durante l'audizione in videoconferenza con la IV Commissione
La presidente della IV Commissione, Mara Piccin (Forza Italia), durante i lavori della commissione riunita in modalità telematica