Citt: Liguori, situazione case di riposo TS non condizioni Fase 2
(ACON) Trieste, 24 apr - "L'esplosione dei contagi nelle case
di riposo triestine, dove su 900 tamponi eseguiti 300 sono
risultati positivi, rende quantomeno inopportuna una continua
narrazione di meriti. La realtà è che in Friuli Venezia Giulia
c'è stato un numero elevato di persone decedute e un alto livello
di contagio tra le persone più fragili".
L'affermazione è della consigliera regionale dei Cittadini,
Simona Liguori, che in una nota si chiede se i contagi delle
persone residenti nelle case di riposo si potessero evitare.
"Non è una domanda retorica - scrive la Liguiori -, ma
finalizzata a una necessaria valutazione da fare ora, anche per
impedire che la situazione in cui versano le case di riposo di
Trieste condizioni la partenza della Fase 2, che presuppone un
controllo puntuale dei contagi anche durante un periodo in cui
dovremo convivere con il coronavirus finché non sarà scoperto il
vaccino".
"La necessaria attenzione avuta dalla Regione nell'aumentare i
posti letto nelle terapie intensive - dice la consigliera dei
civici - sembrerebbe non essere stata pari a quella riservata ai
territori ove si trovano le strutture per anziani. E a tale
proposito, la cosiddetta letalità (ovvero la percentuale dei
decessi sul numero dei contagiati) riferita al Friuli Venezia
Giulia è del 9% (256 morti su 2.858 contagiati, dato riferito al
23 aprile scorso), più alto del 7,1% del Veneto, dove il virus ha
fatto 1.206 morti su 16.881 contagiati".
"Certo, se il dato del FVG lo paragoniamo a quello delle zone
dove si sono registrati i maggiori numeri di contagi (Lombardia,
Emilia Romagna e Piemonte), risulta essere positivo, ma sarebbe
come paragonare i danni avuti a 400 chilometri di distanza con
quelli provocati da un terremoto nella zona del suo epicentro".
"Da settimane - ricorda infine la Liguori - facendoci tramite
anche dell'opinione di tanti addetti ai lavori impegnati in prima
linea che si sono sentiti soli, chiedevamo all'assessore
regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, di intensificare la
sorveglianza territoriale attiva e la presa in carico dei malati
in isolamento domiciliare e nelle case di riposo attraverso
un'organizzazione strutturata e stabile (in rete con medici di
famiglia, distretti sanitari, dipartimenti di prevenzione e
malattie infettive). Ed è solo di questi giorni l'operatività
delle organizzazioni che hanno le suddette funzioni, le Unità
speciali di continuità assistenziale (Usca), volta al controllo
puntuale di eventuali nuovi focolai e di presa in carico di
ammalati che hanno segni e sintomi iniziali dell'infezione da
Covid-19".
ACON/COM/rcm