M5S: Capozzella, più friulano nella programmazione Rai regionale
(ACON) Trieste, 24 apr - "L'emergenza Covid-19 ci sta
assorbendo moltissimo, ma è giusto non tralasciare un discorso
presente già da tempo: l'avvicinarsi della scadenza della
Convenzione, tra il Governo e la Rai, sulla trasmissione di
programmi radiofonici e televisivi espressione delle minoranze
linguistiche".
Lo afferma il consigliere regionale Mauro Capozzella (M5S), dopo
una videochiamata avuta con il direttore delle relazioni
istituzionali Rai, Stefano Luppi, e con Markus Maurmair,
presidente dell'Assemblea della Comunità linguistica friulana e
sindaco di Valvasone Arzene.
Nella sua nota, Capozzella fa presente che l'accordo "realizza in
maniera significativa l'obiettivo, molto sentito dal territorio e
dalle realtà di promozione culturale impegnate in questo settore,
ovvero l'incremento dei contenuti in friulano nella
programmazione della Rai regionale".
"La nuova Convenzione, oltre a vertere solo sulla pianificazione
di contenuti in lingua friulana, ne prevederà una trasmissione
aggiuntiva tra le 100 le 150 ore annue, per un investimento
previsto dai 500mila agli 800mila euro, per un totale, nei 5 anni
di vigenza della Convenzione, che potrebbe quantificarsi intorno
ai 3-4 milioni. Una Commissione interna - fa sapere ancora il
pentastellato - vigilerà sul rispetto degli impegni, con la
previsione di poter aggiornare trimestralmente la programmazione
in base alle richieste dei tele/radioascoltatori".
"Siamo soddisfatti del risultato raggiunto - afferma Capozzella
per il MoVimento - anche se guardiamo anche ad altre opportunità.
Ci sarebbe anche l'ipotesi di inserire nel nuovo testo la
trasmissione, a margine del telegiornale, di una sezione di
notizie in lingua friulana. Al momento si tratta solo di una
possibilità che, speriamo, potrà trovare attuazione dell'accordo,
a cui collaboriamo già da alcuni mesi e che vede impegnato in
prima linea lo stesso Maurmair".
"La 'marilenghe' è un elemento identitario importante per molti
friulani ed è parlata da circa 600mila persone - conclude il
portavoce -. Per una sua maggior presenza nelle trasmissioni
radiotelevisive del servizio pubblico, negli anni si sono
susseguiti gli appelli delle associazioni impegnate nella
valorizzazione di questo elemento culturale, cardine di
un'identità viva che non ha mai perso la forza originaria".
ACON/COM/rcm