Misto: Zalukar, dubbi su Nucleo regionale controllo e case di riposo
(ACON) Trieste, 24 apr - "L'articolo 66 della legge regionale
22/2019 prevede l'istituzione del Nucleo regionale di controllo,
a cui va il compito di coordinare i controlli sui requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi delle strutture per
anziani. Con una interrogazione, ho chiesto alla Giunta regionale
se questo Nucleo sia stato attivato e, in caso affermativo, quali
attività abbia intrapreso in merito, vista la palese situazione
di rischio esistente, mentre, in caso negativo, per quali motivi
non sia stato previsto".
Lo fa sapere Walter Zalukar, consigliere regionale del gruppo
Misto, con un comunicato molto dettagliato.
"Ho ritenuto doveroso presentare un'interrogazione sul tema della
vigilanza - spiega il consigliere - perché quanto accaduto nelle
strutture per anziani di Trieste, ma anche in altre zone della
nostra regione, ha messo in evidenza che non sono stati adottati
tempestivamente dei protocolli di minimizzazione del rischio per
gli ospiti e i lavoratori di quelle strutture. Ricordo inoltre
che proprio gli ospiti anziani, che spesso presentano patologie
croniche e degenerative, sono quelli per cui la Covid-19 si è
rivelata più letale e che l'alta incidenza di mortalità tra gli
operatori è verosimilmente legata all'alta carica virale che
questi assorbono nello svolgimento del loro lavoro".
"L'Aazienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) ha
redatto un piano specifico per le strutture per anziani in grave
ritardo, appena il 27 marzo, un mese dopo lo scoppio
dell'epidemia a Trieste. Nell'attesa di elaborare un piano più
dettagliato, per minimizzare il rischio di diffusione del
coronavirus all'interno delle strutture di prevenzione - afferma
Zalukar -, si sarebbero potuti applicare alcuni protocolli
emergenziali derivanti dalle conoscenze scientifiche disponibili
e dalla conoscenza del sistema della residenzialità per anziani
quali: il distanziamento fisico, l'uso di appropriati dispositivi
di protezione individuale, l'accorgimento di evitare che il
personale di cura operasse su più residenze, l'accoglimento di
pazienti non infetti dall'ospedale o da residenze sanitarie
assistenziali (e quindi l'effettuazione di tamponi in uscita
dall'ospedale e relativi percorsi di quarantena), percorsi e
relativi spazi di quarantena interni, solo per citare i più
impattanti".
"Se fin da subito fossero state elaborate le suddette misure, si
sarebbe potuto rilevare la problematicità per alcune strutture di
rispettare protocolli di prevenzione efficaci, ed è qui che entra
in ballo il tema della vigilanza oggetto dell'interrogazione alla
Giunta regionale. La verifica del rispetto dei requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi in alcune strutture note
per essere problematiche, se fatta immediatamente allo scoppio
dell'epidemia - fa presente l'esponente di Centrodestra -,
avrebbe potuto individuare anelli deboli nella catena di
protezione".
"Come detto, situazioni problematiche si sono riscontrate in più
municipalità della Regione, colpendo diverse strutture per
anziani e pertanto la questione della vigilanza sui requisiti di
tali strutture abbraccia una responsabilità di coordinamento in
capo alla Regione, e nella fattispecie in capo alla direzione
centrale Salute. Infatti, proprio l'articolo 66 della Lr 22/2019
prevede l'istituzione, con apposita delibera di Giunta, del
Nucleo regionale di controllo in seno a quella direzione, con il
compito di coordinare e verificare l'appropriatezza e
l'uniformità dei controlli di competenza degli enti del Servizio
sanitario regionale sulle prestazioni sanitarie e sociosanitarie
erogate sia dalle strutture pubbliche sia dalle strutture
private, comprese le strutture di assistenza residenziale e
semiresidenziale per anziani non autosufficienti".
"Ferme restando le funzioni e le responsabilità di vigilanza
delle Aziende sanitarie - termina la nota di Zalukar -, la regia
della direzione centrale Salute avrebbe permesso di coordinare e
dare impulso alle verifiche del caso anche in vista della
fissazione di ulteriori requisiti, in questo caso non rivolti
all'accreditamento ma a un piano di prevenzione anti Covid-19".
ACON/COM/rcm