Misto: Zalukar, con nave ospedale non si pensa ai più fragili
(ACON) Trieste, 27 apr - "Intanto che si discute, gli anziani
ospiti delle case di riposo continuano a infettarsi e i più
fragili a morire, perchè il coronavirus non aspetta. Gli alberghi
di Trieste potevano ospitarli fin da subito, offrendo una qualità
logistica e residenziale senz'altro migliore di un traghetto
varato nell'altro secolo. Invece hanno lasciato gli anziani a
infettarsi quando erano pronte alternative immediate e certamente
a costi minori, e con soldi che restavano a Trieste. Invece sono
state imposte agli albergatori triestini condizioni capestro,
tanto la decisione era già presa".
Ritorna sull'argomento dell'ospitalità degli anziani in una nave
traghetto, il consigliere regionale del gruppo Misto, Walter
Zalukar, che nella sua nota ricorda che il 19 aprile scorso aveva
presentato "un'interrogazione alla Giunta regionale ponendo i
problemi sopra esposti, che credo di non poco conto e urgenti.
Nessuna risposta. Nessuna marcia indietro. Eppure è intuibile la
grande sofferenza che patiranno i nostri anziani costretti a
vivere per mesi nella cabina di una vecchia nave".
"Queste cabine, in particolare dei traghetti - evidenzia Zalukar
-, presentano usualmente dimensioni assai limitate, con il bagno
in proporzione e presumibilmente con rumore di fondo perenne e
vibrazioni. Muoversi su una nave, soprattutto per anziani con
disturbi cognitivi, non pare agevole e presenta rischi non
trascurabili".
"Né è pensabile chiudere a chiave la porta delle cabine. In caso
di intervento di emergenza e trasporto in ospedale, le operazioni
di soccorso all'interno di una nave non sono agevoli, soprattutto
se i pazienti sono barellati. Quando, tanti anni fa, lavoravo al
118 - fa presente -, ricordo gli interventi su nave tra quelli
più impegnativi e di solito ci davano una mano i vigili del
fuoco".
ACON/COM/rcm