FI: Piccin, discriminazioni in decreto Scuola, la Regione si opponga
(ACON) Trieste, 27 apr - "Un'intera categoria di studenti
maturandi allo stato attuale è discriminata, con pesanti
ripercussioni sulla carriera lavorativa futura o sul
proseguimento del percorso di istruzione: è quella dei
privatisti, 17 mila in Italia, che per effetto del decreto dell'8
aprile della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, dovranno
affrontare l'esame di Stato non a giugno, bensì nella sessione
straordinaria, quindi probabilmente a settembre".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale di Forza Italia,
Mara Piccin, che ha presentato in merito un'interrogazione alla
Giunta: "Chiediamo all'assessore Alessia Rosolen di
sensibilizzare la ministra per far sì che il decreto legge venga
cambiato, in modo da permettere a ciascun cittadino volenteroso
di accrescere culturalmente il proprio Paese e non debba subire
palesi discriminazioni in tempi di pandemia".
"I privatisti - fa presente la forzista - sono studenti che per
motivi disparati, spesso legati a problemi di salute, lavoro o
perché frequentano a livello agonistico un'attività sportiva,
hanno scelto di preparare da casa il programma degli ultimi anni
scolastici. Dallo slittamento di mesi dell'esame di Stato,
deriverà per loro l'impossibilità di poter sostenere i test di
ingresso per iscriversi alle facoltà a numero chiuso, che di
solito si svolgono alla fine dell'estate, o di poter
intraprendere un nuovo percorso lavorativo. Il posticipo della
sessione d'esame precluderebbe la possibilità di accedere a
concorsi pubblici richiedenti un diploma superiore, con gravi
danni alla carriera lavorativa futura".
"Con questo decreto, il Governo crea di fatto studenti di serie A
e di serie B. Viste anche le difficoltà logistiche di questo
periodo - conclude la Piccin -, chiediamo che i test di idoneità
non siano effettuati e che sia dato accesso agli esami
direttamente, come avviene per tutti gli altri maturandi".
ACON/COM/rcm