Misto: Zalukar, indicazioni ministero Salute disattese da ASUGI
(ACON) Trieste, 28 apr - L'esponente del Gruppo Misto in
Consiglio regionale Walter Zalukar ha presentato una
interrogazione alla Giunta per conoscere i motivi che hanno
spinto ASUGI a non attenersi alle indicazioni del Ministero della
Salute dato che tale scelta rischia di determinare un'espansione
difficilmente controllabile dei contagi in caso di recrudenscenza
dell'epidemia, ma che già adesso rende difficile la protezione
dal virus sia dei degenti che degli operatori sanitari.
Il consigliere regionale sottolinea in una nota che la
letteratura scientifica accreditata paventa una possibile
recrudescenza dell'epidemia in autunno, quando la maggior parte
della forza lavoro avrà ripreso la propria attività ed evidenzia
che la plausibile seconda ondata colpirà probabilmente una fascia
di popolazione più giovane, la quale, stando ai dati attuali,
dimostra di avere un bassissimo tasso di letalità da Covid-19 e
potrà beneficiare per fortuna delle aumentate capacità di
risposta clinica (medicina territoriale in primis).
"Sarà comunque fondamentale - avverte Zalukar - proteggere ancora
la fascia demografica più vulnerabile (anziani over 65 anni) e
altresì gli individui con patologie preesistenti (in particolare
ipertesi, obesi, diabetici, cardiopatici) e data la probabilità
che questi due gruppi di persone siano ospiti di strutture per
anziani o ospedali, che si sono dimostrati i principali focolai
del virus, è importante rendere sicuri tali luoghi".
Il consigliere ricorda di aver detto come le strutture per
anziani siano state spesso "vittime" di un tardivo intervento di
ASUGI (il piano per queste strutture è datato 27 marzo) e
fors'anche della Direzione Salute, e al proposito chiede se mai
sia stata fatta una pianificazione di risposta operativa
all'epidemia.
"Quanto all'ospedale - aggiunge Zalukar -, rilevo che a fronte di
chiare determinazioni ministeriali che indicavano l'importanza di
"identificare prioritariamente stabilimenti dedicati alla
gestione esclusiva del paziente affetto da Covid", la scelta di
ASUGI è stata quella di ristrutturare a Cattinara due piani, dei
cinque demoliti, per collocare reparti Covid di terapia intensiva
e semintensiva e gli Infettivi trasferiti dal Maggiore, dove
sembra restino un reparto di Medicina e la Geriatria dedicati ai
malati da coronavirus".
"Da quanto mi risulta, al Maggiore potevano essere riattivati i
letti di terapia intensiva funzionanti fino a 2 anni fa e oltre a
ciò, questo nosocomio dispone di almeno 180 testiere letto.
Trieste, pertanto - sottolinea ancora l'esponente del Gruppo
Misto -, presenta una condizione ideale per un assetto
organizzativo coerente con le indicazioni ministeriali, essendovi
due stabilimenti, Cattinara e Maggiore, quest'ultimo
sottoutilizzato.
"Aggiungo inoltre - conclude Zalukar -, per esperienza
professionale, che l'ospedale di Cattinara non consente percorsi
separati tra infetti e non, e pertanto mescolare reparti Covid e
no-Covid rischia di favorire l'espandersi dell'epidemia".
ACON/COM/mpb