Crpo: crisi come opportunità di concreto cambiamento per ruolo donne
(ACON) Trieste, 30 apr - La Commissione regionale per le pari
opportunità del Friuli Venezia Giulia (Crpo FVG), attraverso la
sua presidente, Dusy Marcolin, si associa e rilancia i richiami
che la coordinatrice nazionale della Conferenza delle presidenti
degli organismi di parità regionali, Roberta Mori, ha rivolto al
capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, sollecitata dalla
risposta di quest'ultimo sulla totale assenza di donne nel
Comitato tecnico-scientifico costituito per affiancare il Governo
nell'emergenza Covid-19.
Borrelli ha spiegato che i componenti del Comitato sono
individuati in base alla carica, come ad esempio il capo della
Protezione civile o il presidente dell'Istituto superiore di
sanità. "Se queste cariche fossero ricoperte da donne - ha
detto-, nel Comitato ci sarebbe anche una componente femminile".
"Nulla da eccepire nella semplificazione logica della
causa/effetto - fa sapere la Marcolin, allineandosi al pensiero
delle altre presidenti -, molto da rilevare nelle premesse di
fatto e di diritto".
"Di fronte a una sfida così ardua contro un nemico invisibile che
mina le nostre certezze - scrivono allora le Crpo per mano della
Mori -, si potrebbe pensare che il tema dell'uguaglianza di
genere, dell'equità e della giustizia sociale possano essere
sacrificati sull'altare del benaltrismo. In realtà, tutto si
tiene".
"Il ruolo chiave che le donne stanno esercitando in prima linea
nei settori cruciali - recita ancora la nota congiunta - merita
uno sforzo a non adagiarsi sulle rassicuranti formalità
burocratiche, ma piuttosto a impegnarsi a trasformare questa
spaventosa crisi in opportunità di concreto cambiamento a ogni
livello di comando. Purtroppo, nonostante la femminilizzazione di
settori indispensabili nella cura e nell'assistenza, nonostante
le competenze formali e sostanziali acquisite, nonostante tutto
le donne sono confinate ai margini del sistema".
In chiusura, le presidenti si rivolgono al capo della Protezione
civile spiegando che ciò che vorrebbero trasmettergli "come
riflessione e finanche auspicio per la prossima volta" si dovesse
trovare ad applicare direttive che dovessero avere l'esito di
organismi totalmente composti da uomini, è sapere che "per
imporre la presenza equa dei diversi sguardi di cui si nutre la
società migliore, insomma per fare la differenza, ha dalla sua
parte l'Onu, l'Unione europea e la Costituzione italiana". Oltre
che la loro riconoscenza.
"Per ora ci limitiamo a farlo rilevare con rammarico e come
un'occasione persa per cambiare passo, fermo restando il massimo
rispetto per tutti coloro che autorevolmente stanno dando il loro
contributo in questo momento così difficile", ci tengono a
sottolineare le Commissioni regionali pari opportunità a nome di
tutte le donne.
ACON/ COM/rcm