M5S: Cig in deroga, i fatti smentiscono l'assessore Rosolen
(ACON) Trieste, 3 mag - "Dalla spiegazione dell'assessore
Rosolen sui ritardi regionali della Cassa integrazione guadagni
(Cig) in deroga rimangono più dubbi che certezze".
Lo afferma il Gruppo consiliare regionale del MoVimento 5 Stelle,
con una nota.
"Rispondendo alla nostra interrogazione - è il commento di Dal
Zovo, Capozzella, Ussai e Sergo - l'esponente della Giunta
Fedriga ha chiaramente dichiarato come, fino al 23 aprile scoros,
ci fossero solamente 8 dipendenti per evadere 387 pratiche su
7.909 e che di queste domande l'Inps ne aveva già autorizzate
306. Visti i tempi biblici, si è aumentato il team di 9 unità, il
che ha portato un'accelerata e in poco meno di una settimana sono
state chiuse altre 300 domande".
"Alla nostra interrogazione - aggiungono i consiglieri del M5S -
si accennavano a ulteriori assegnazioni di personale per un
massimo di 32 addetti, ma l'assessore deve avere cambiato idea
perché adesso si parla di un team di 40 persone. Sullo
scrupoloso, e quindi più lento, metodo di lavoro, ci teniamo a
sottolineare che ci sono modelli regionali da cui, forse,
potremmo prendere esempio e non solo criticare chi, forse, fa
peggio di noi".
I pentastellati riportano, quindi, l'esempio di quanto avvenuto
nella Regione Marche, di poco più popolosa della nostra, dove "al
23 aprile erano state spedite 6.411 domande contro le 387
provenienti dal Friuli Venezia Giulia. La percentuale di domande
spedite da Trieste e autorizzate dallìInps è ancora del 78% e
questo fa sì che siano solamente 500 i lavoratori che abbiano
ricevuto la Cig in deroga sui 16mila che attendono".
"Non da ultimo, la difesa dell'assessore riguarda le difficoltà a
reperire il personale e il tempo per la loro formazione. Va
ricordato - prosegue la nota - che la direzione Lavoro, in virtù
di una delibera di Giunta degli inizi di marzo, ha la possibilità
e le risorse per assumere 52 persone, quindi non si comprende
perché attendere i trasferimenti da altri Servizi regionali. Sui
tempi della formazione, la Rosolen non può rispondere a
un'interrogazione dicendo che il periodo dura due giorni feriali
e poi lamentarsi che ci vuole tempo per addestrare il personale".
"Si farebbe prima ad ammettere che siamo di fronte a una
mastodontica sottovalutazione del problema, e che è molto più
facile e comodo dare la colpa al Governo che cambia le carte in
tavola a giochi fatti: ma questo dovrebbe valere per tutti non
solo per noi. La nostra preoccupazione - concludono gli esponenti
del MoVimento - è che si continui a ragionare come se questa
fosse una situazione normale. Non lo è, non lo sarà, e se
continuiamo a stare dietro alle solite regole non ne usciremo
facilmente: è ora di cambiare marcia, la Regione è rimasta ferma
per troppo tempo negli ultimi due mesi e questa faccenda ne è
l'esemplificazione".
ACON/COM/rcm