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Fase 2: ok I Comm a ddl 89, misure salvaguardia attività costiere

08.05.2020
15:16
(ACON) Trieste, 8 mag - La I Commissione consiliare presieduta da Alessandro Basso (FdI), riunita questa mattina in modalità telematica, ha espresso parere favorevole all'unanimità al disegno di legge 89 su Misure urgenti per far fronte all'emergenza epidemiologica da Covid-19 in materia di demanio marittimo e idrico.

Presentato dall'assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, come auspicato dai consiglieri già a inizio lavori (la seduta era allargata anche alla II Commissione) il pronunciamento è arrivato dopo gli interventi di Diego Moretti e Sergio Bolzonello (Pd), Furio Honsell (Open Fvg), Mauro Bordin (Lega), Cristian Sergo (M5S), Mauro Di Bert (Pr Fvg/Ar), Tiziano Centis (Cittadini) e Franco Mattiussi (FI). Relatore unico per l'Aula sarà lo stesso presidente Basso.

Approvato in via preliminare dalla Giunta regionale il 17 aprile, il provvedimento è volto a garantire l'occupazione, il reddito e gli investimenti delle imprese del settore. Attraverso i suoi cinque articoli, il ddl 89 punta ad assicurare stabilità nei rapporti concessori per consentire ai concessionari di procedere con investimenti sul bene demaniale, grazie al riconoscimento di una nuova scadenza avente un arco temporale sufficientemente ampio per ammortizzare le spese.

Dopo aver ricordato l'evolversi della tematica legislativa e applicativa a livello nazionale (diventata particolarmente spinosa dopo l'approvazione della legge dello Stato 145 del 2018, anche alla luce di una serie di iniziative da parte delle amministrazioni regionali e locali in Liguria, Sicilia, Toscana e Puglia), Callari ha sottolineato in sede di presentazione come "si sia cercato di dare luogo a una legge importante, perché la salvaguardia delle coste del Fvg deve andare di pari passo con il sentimento di autonomia di queste bellezze che vanno difese, ma anche sfruttate nel miglior modo possibile. L'emergenza Coronavirus ha portato nuove idee per trasformare le criticità in opportunità e semplificare le procedure".

"Avevo già ritenuto - ha aggiunto Callari - che l'applicazione della norma nazionale potesse creare problemi di contenzioso e che applicare la legge non sarebbe stato sufficiente, nonostante una sentenza della Corte di giustizia europea lasci qualche spiraglio. Tutto ciò mi ha fornito lo spunto per una norma che, nella sua prima parte, interviene sulla proroga di 15 anni della durata delle concessioni. Nella seconda, invece, vanno evidenziati l'articolo 3 (pagamenti dei canoni diluiti nel tempo, consentendo fino a 60 rate in cinque anni, magari anche per aziende che hanno contenziosi giudiziari, ma in grado di presentare una garanzia fideiussoria pari al 100% dell'importo dovuto) e l'articolo 4 (pagamento del canone concessorio spostato al 30 novembre 2020, lasciando però in stand-by l'idea di eliminarlo del tutto, perché le risorse non lo permettono). Per uno sconto ulteriore, già chiesto al Governo insieme ad altre Regioni, attendiamo l'auspicato via libera, perché da soli ci esporremmo a una perdita troppo importante che aumenterebbe i problemi di molti Comuni".

In sede di dibattito è stato raccolto l'auspicio di Callari di lanciare "un segnale di condivisione, passando anche attraverso qualche consiglio per migliorare il ddl, senza stravolgerlo". La discussione dei consiglieri si è sviluppata attraverso una serie di pareri favorevoli, aperti da Moretti (Pd) che ha parlato di "norma condivisibile e in grado di abbracciare tutte le questioni, non solo balneari ma anche legate al demanio marittimo turistico-ricettivo. Si ripropone la richiesta di proroga a domanda, mentre la positiva reazione allo sconto richiesto dalle categorie rappresenta un atteggiamento di buon senso".

Il collega di partito Bolzonello, pur definendosi "convinto da molto tempo che, per quanto riguarda i canoni demaniali, si sarebbe dovuto andare a gara", ha aggiunto che "l'attuale stato di emergenza non lo consente. Si tratta di un buon provvedimento, ma non di un atto dovuto. Se sconto sul canone dev'essere, che si riveli proporzionale rispetto a quelli riservati a commercianti e artigiani".

Honsell (Open Fvg) ha chiesto "se, affinché arrivino le singole proroghe, servono le richieste esplicite dei concessionari interessati", mentre il leghista Bordin (Lega), annunciando che porterà il tema all'attenzione dei parlamentari europei regionali, ha auspicato che la problematica "trovi uniformità di azione a livello europeo con regole uguali per tutti i Paesi. Sono scelte dettate da situazioni emergenziali che insieme a Moretti avevamo già segnalato ancor prima del Covid-19: vanno bene le proroghe, ma costituiscano solo la base per una situazione uniforme al momento della scadenza. È innegabile che oggi vengono pagate le concessioni su beni che gli imprenditori non riusciranno a sfruttare e che non porteranno entrate".

Il pentastellato Sergo ha citato anche "la vicenda di un imprenditore triestino che chiedeva da tempo ciò che ora potrebbe essere concesso a tutti. Ha dovuto lottare per far valere i suoi diritti, oggi diventati quelli della categoria, ma non potrà rientrare nei nuovi provvedimenti. Quindi, dobbiamo fare le leggi giuste per il nostro territorio, senza guardare troppo all'Europa". Anche il consigliere Di Bert (Pr Fvg/Ar) ha promosso la norma, aggiungendo che "non possiamo aspettare l'allineamento dei pianeti. Tutti noi siamo stati raggiunti dalle grida d'aiuto del comparto e sarà bene, anche con piccoli aggiustamenti ma sempre uniti e compatti, andare in aiuto di un sistema che sta soffrendo".

Centis (Cittadini) ha evidenziato l'importanza "di un voto unanime", mentre il forzista Mattiussi ha espresso la sua soddisfazione sulla "possibilità di offrire qualche certezza sul futuro, attraverso elementi di trasparenza e incentivi per proseguire le singole attività con un po' di entusiasmo. Bene hanno fatto Giunta e assessore a presentare la norma, anche se non si dovrebbe aspettare le emergenze per risolvere questi problemi".

In sede di replica conclusiva prima del voto, Callari ha concordato sull'opportunità espressa da Maggioranza e Opposizione di non introdurre emendamenti. "In futuro - ha commentato - ci potranno essere altri treni legislativi per risolvere i problemi legati, per esempio, ai canoni. Piuttosto, si potrebbe pensare a una proroga che impegni le aziende beneficiarie ad assicurare l'occupazione dei lavoratori stagionali. Rateizzare i canoni e farli pagare entro novembre - ha concluso - costituisce già un grosso aiuto". ACON/DB-fc



Il presidente della I Commissione consiliare, Alessandro Basso(FdI), e l'assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, durante i lavori della Commissione in videoconferenza sul DDL 89