Fase 2: ok I Comm a ddl 89, misure salvaguardia attività costiere
(ACON) Trieste, 8 mag - La I Commissione consiliare presieduta
da Alessandro Basso (FdI), riunita questa mattina in modalità
telematica, ha espresso parere favorevole all'unanimità al
disegno di legge 89 su Misure urgenti per far fronte
all'emergenza epidemiologica da Covid-19 in materia di demanio
marittimo e idrico.
Presentato dall'assessore regionale al Demanio, Sebastiano
Callari, come auspicato dai consiglieri già a inizio lavori (la
seduta era allargata anche alla II Commissione) il pronunciamento
è arrivato dopo gli interventi di Diego Moretti e Sergio
Bolzonello (Pd), Furio Honsell (Open Fvg), Mauro Bordin (Lega),
Cristian Sergo (M5S), Mauro Di Bert (Pr Fvg/Ar), Tiziano Centis
(Cittadini) e Franco Mattiussi (FI). Relatore unico per l'Aula
sarà lo stesso presidente Basso.
Approvato in via preliminare dalla Giunta regionale il 17 aprile,
il provvedimento è volto a garantire l'occupazione, il reddito e
gli investimenti delle imprese del settore. Attraverso i suoi
cinque articoli, il ddl 89 punta ad assicurare stabilità nei
rapporti concessori per consentire ai concessionari di procedere
con investimenti sul bene demaniale, grazie al riconoscimento di
una nuova scadenza avente un arco temporale sufficientemente
ampio per ammortizzare le spese.
Dopo aver ricordato l'evolversi della tematica legislativa e
applicativa a livello nazionale (diventata particolarmente
spinosa dopo l'approvazione della legge dello Stato 145 del 2018,
anche alla luce di una serie di iniziative da parte delle
amministrazioni regionali e locali in Liguria, Sicilia, Toscana e
Puglia), Callari ha sottolineato in sede di presentazione come
"si sia cercato di dare luogo a una legge importante, perché la
salvaguardia delle coste del Fvg deve andare di pari passo con il
sentimento di autonomia di queste bellezze che vanno difese, ma
anche sfruttate nel miglior modo possibile. L'emergenza
Coronavirus ha portato nuove idee per trasformare le criticità in
opportunità e semplificare le procedure".
"Avevo già ritenuto - ha aggiunto Callari - che l'applicazione
della norma nazionale potesse creare problemi di contenzioso e
che applicare la legge non sarebbe stato sufficiente, nonostante
una sentenza della Corte di giustizia europea lasci qualche
spiraglio. Tutto ciò mi ha fornito lo spunto per una norma che,
nella sua prima parte, interviene sulla proroga di 15 anni della
durata delle concessioni. Nella seconda, invece, vanno
evidenziati l'articolo 3 (pagamenti dei canoni diluiti nel tempo,
consentendo fino a 60 rate in cinque anni, magari anche per
aziende che hanno contenziosi giudiziari, ma in grado di
presentare una garanzia fideiussoria pari al 100% dell'importo
dovuto) e l'articolo 4 (pagamento del canone concessorio spostato
al 30 novembre 2020, lasciando però in stand-by l'idea di
eliminarlo del tutto, perché le risorse non lo permettono). Per
uno sconto ulteriore, già chiesto al Governo insieme ad altre
Regioni, attendiamo l'auspicato via libera, perché da soli ci
esporremmo a una perdita troppo importante che aumenterebbe i
problemi di molti Comuni".
In sede di dibattito è stato raccolto l'auspicio di Callari di
lanciare "un segnale di condivisione, passando anche attraverso
qualche consiglio per migliorare il ddl, senza stravolgerlo". La
discussione dei consiglieri si è sviluppata attraverso una serie
di pareri favorevoli, aperti da Moretti (Pd) che ha parlato di
"norma condivisibile e in grado di abbracciare tutte le
questioni, non solo balneari ma anche legate al demanio marittimo
turistico-ricettivo. Si ripropone la richiesta di proroga a
domanda, mentre la positiva reazione allo sconto richiesto dalle
categorie rappresenta un atteggiamento di buon senso".
Il collega di partito Bolzonello, pur definendosi "convinto da
molto tempo che, per quanto riguarda i canoni demaniali, si
sarebbe dovuto andare a gara", ha aggiunto che "l'attuale stato
di emergenza non lo consente. Si tratta di un buon provvedimento,
ma non di un atto dovuto. Se sconto sul canone dev'essere, che si
riveli proporzionale rispetto a quelli riservati a commercianti e
artigiani".
Honsell (Open Fvg) ha chiesto "se, affinché arrivino le singole
proroghe, servono le richieste esplicite dei concessionari
interessati", mentre il leghista Bordin (Lega), annunciando che
porterà il tema all'attenzione dei parlamentari europei
regionali, ha auspicato che la problematica "trovi uniformità di
azione a livello europeo con regole uguali per tutti i Paesi.
Sono scelte dettate da situazioni emergenziali che insieme a
Moretti avevamo già segnalato ancor prima del Covid-19: vanno
bene le proroghe, ma costituiscano solo la base per una
situazione uniforme al momento della scadenza. È innegabile che
oggi vengono pagate le concessioni su beni che gli imprenditori
non riusciranno a sfruttare e che non porteranno entrate".
Il pentastellato Sergo ha citato anche "la vicenda di un
imprenditore triestino che chiedeva da tempo ciò che ora potrebbe
essere concesso a tutti. Ha dovuto lottare per far valere i suoi
diritti, oggi diventati quelli della categoria, ma non potrà
rientrare nei nuovi provvedimenti. Quindi, dobbiamo fare le leggi
giuste per il nostro territorio, senza guardare troppo
all'Europa". Anche il consigliere Di Bert (Pr Fvg/Ar) ha promosso
la norma, aggiungendo che "non possiamo aspettare l'allineamento
dei pianeti. Tutti noi siamo stati raggiunti dalle grida d'aiuto
del comparto e sarà bene, anche con piccoli aggiustamenti ma
sempre uniti e compatti, andare in aiuto di un sistema che sta
soffrendo".
Centis (Cittadini) ha evidenziato l'importanza "di un voto
unanime", mentre il forzista Mattiussi ha espresso la sua
soddisfazione sulla "possibilità di offrire qualche certezza sul
futuro, attraverso elementi di trasparenza e incentivi per
proseguire le singole attività con un po' di entusiasmo. Bene
hanno fatto Giunta e assessore a presentare la norma, anche se
non si dovrebbe aspettare le emergenze per risolvere questi
problemi".
In sede di replica conclusiva prima del voto, Callari ha
concordato sull'opportunità espressa da Maggioranza e Opposizione
di non introdurre emendamenti. "In futuro - ha commentato - ci
potranno essere altri treni legislativi per risolvere i problemi
legati, per esempio, ai canoni. Piuttosto, si potrebbe pensare a
una proroga che impegni le aziende beneficiarie ad assicurare
l'occupazione dei lavoratori stagionali. Rateizzare i canoni e
farli pagare entro novembre - ha concluso - costituisce già un
grosso aiuto".
ACON/DB-fc