Fase 2: Bernardis (Lega), confini aperti ma solo con ripartenza in Fvg
(ACON) Trieste, 12 mag - "È indubbia la necessità di garantire
la possibilità di ricongiungimento fra parenti che vivono
separati a causa delle chiusura dei valichi fra gli Stati. Il
medesimo ragionamento vale anche per i lavoratori
transfrontalieri, a cui va concessa la possibilità di tornare a
lavorare quanto prima. Per quanto concerne gli scambi economici e
la ripresa delle attività, invece, il pressing sul Governo va
calibrato affinché l'Esecutivo nazionale prenda coscienza che
occorre tutelare in primis le attività produttive del Friuli
Venezia Giulia, ovvero le micro-piccole-medie imprese, le partite
Iva e i lavoratori autonomi che abbisognano di aiuti concreti e a
fondo perduto".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale della Lega, Diego
Bernardis, replicando al collega Igor Gabrovec (Ssk) che
auspicava la riapertura dei valichi e il conseguente riavvio
degli scambi economici fra Stati contermini.
"Sempre in ottica di massimo rispetto a di aiuto reciproco -
sottolinea Bernardis - la preoccupazione più grande in questo
momento devono essere le nostre imprese. Attendiamo le linee
guida da parte del Governo nazionale per capire in quale
perimetro poterci muovere. Rimane beninteso che, alla riapertura
dei confini, deve corrispondere la ripartenza delle nostre
attività, in caso contrario avremmo l'esodo di consumatori
italiani oltreconfine e la conseguente ecatombe di attività in
Friuli Venezia Giulia".
"L'auspicio - conclude il consigliere leghista - è che i colleghi
consiglieri regionali del Pd e del M5S sappiano motivare e
sensibilizzare adeguatamente i loro deputati e senatori, ancorché
ministri, affinché le istanze dei territori confinari del Friuli
Venezia Giulia vengano rappresentate degnamente dall'Esecutivo
nazionale".
ACON/COM/mpb-fc