Fase 2: Capozzella (M5S), ddl 90 ennesima norma Giunta su enti locali
(ACON) Trieste, 12 mag - "Dopo poco meno di 6 mesi ci
ritroviamo nuovamente a discutere una norma sugli enti locali, o
meglio ci troviamo a votare un pacchetto di misure che questa
Giunta ha già confezionato e a cui la minoranza può solo aderire
o no".
Questa la prima opinione espressa dal relatore di minoranza Mauro
Capozzella (M5S) sul disegno di legge 90 in materia di autonomie
locali, lavoro e formazione.
"Le misure messe in campo per i Comuni dalla Giunta sono a dir
poco insufficienti e inadeguate. Molte di queste disposizioni
hanno carattere esclusivamente tecnico, comportando il mero
rinvio degli adempimenti di dismissione delle Unioni territoriali
intercomunali e di costituzione delle Comunità. A breve e forse
ancora in piena emergenza sanitaria, sicuramente in piena
emergenza economica, chiederemo ai Comuni - ha aggiunto
Capozzella - di rimettere in discussione prassi consolidate per
essere forse liberi, ma sicuramente meno capaci, economicamente e
organizzativamente, ad accogliere le istanze dei cittadini. Tutto
questo perché la Giunta ha deciso che le Province devono
tornare".
"Il ddl 90 contiene anche interventi di natura economica" ha
spiegato l'esponente pentastellato, citando il fatto "che la
Regione possa cofinanziare, unitamente ai Comuni, il minor
gettito derivante dalla Tari, dalla Tosap e dal Cosap. Questo
vuol dire che la minore entrata deliberata dal Comune sarà
ripartita a metà tra la Regione e il Comune stesso, che potrà
farvi fronte anche mediante l'avanzo libero di amministrazione".
"Ci domandiamo cosa accadrà - si è interrogato Capozzella - nei
casi in cui non ci sarà una semplice riduzione, ma una totale
insolvenza. In quale modo la Regione vi farà fronte o se, in quei
casi, che purtroppo potranno essere molti, il peso del mancato
introito sarà a carico esclusivo dell'ente locale. L'assessore
Roberti ci ha rassicurati che i Comuni hanno avanzi di
amministrazione in grado di far fronte al cofinanziamento
richiesto, ma quelle somme sono quelle che andranno a comporre il
bilancio degli anni successivi. La coperta è sempre troppo corta".
"I sacrifici per gli enti locali non finiscono qui. Si chiede
loro - ha evidenziato ancora il consigliere M5S Capozzella - di
restituire i contributi concertati con la Regione e che non hanno
speso, per rimetterli in circolo nel sistema delle autonomie
locali. Questo si traduce in un doppio lavoro e un depauperamento
delle risorse comunali. Sarebbe stato più semplice cambiare la
loro destinazione mantenendoli in capo ai Comuni, senza
costringerli a restituzioni e senza la certezza che gli saranno
restituiti magari per altri interventi".
"Insomma - commenta - la Regione chiede ai Comuni di contribuire
al bilancio regionale, quando ci risulta che dovrebbe essere il
contrario o almeno lo dovrebbe essere in un momento di estrema
emergenza in cui il rapporto di forza economicamente gioca a
vantaggio dell'ente regionale. Inoltre, siamo certi che i Comuni
che saranno costretti a fare queste restituzioni saranno quelli
più piccoli, con minori risorse e personale".
Il consigliere ha poi specificato che "le cifre che verranno
stanziate per le autonomie locali sono pari a 11 milioni di euro
e andranno al solo cofinanziamento del minor gettito della Tari
non domestica, della Tosap e del Cosap. Le altre somme saranno
sborsate dai Comuni mediante la partecipazione alla riduzione
delle tariffe per la tassazione locale e mediante la restituzione
delle somme concertate".
"A fronte di questo articolato, ci sembra che la Giunta non abbia
compreso davvero la situazione in cui si trovano i Comuni e
quella che si troveranno a gestire da qui in avanti. Non ci
sembra abbia capito che per uscire dalla crisi economica in cui
siamo entrati le parole d'ordine sono liquidità e
sburocratizzazione. Invece - ha concluso Capozzella - gli
interventi normativi a cui assistiamo portano via risorse e
complicano le procedure, impongono cambiamenti inadeguati in
momenti che chiedono risposte semplici e veloci".
ACON/RCM-fc