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Fase 2: Bidoli, troppe imposizioni ai sindaci con ddl 90

12.05.2020
17:57
(ACON) Trieste, 12 mag - "L'eccezionale situazione sanitaria del momento porta tutti noi, come amministratori ma anche come cittadini, a confrontarci con problemi nuovi e inaspettati, le cui conseguenze economiche e sociali si sono manifestate solo in parte. Il nostro sistema regionale sarà in grado di affrontare il futuro nella misura in cui sarà pronto a scardinare le logiche del passato per abbracciare nuovi approcci. Ed è chiaro che questi dovranno tradursi in leggi, regolamenti e misure in grado di dare risposte concrete a problemi che, fino a pochi mesi fa, nessuno avrebbe mai creduto di dover affrontare".

Lo ha detto durante l'odierna seduta del Consiglio regionale il relatore di minoranza del ddl 90, Giampaolo Bidoli (Patto), ricordando che "questa stessa Aula, nell'ultimo mese e mezzo, ha già approvato alcune misure necessarie per affrontare almeno alcune delle situazioni emergenziali più contingenti. Poi seguiranno varie norme rivolte ai singoli settori (cultura, sport, imprese, lavoro e così via). In questo contesto rientra anche il presente ddl che si rivolge agli enti locali e che potremmo suddividere in due parti: una tecnica con il rinvio di alcune scadenze e una politica con cui si propongono alcune risposte per la ripresa che gli enti locali dovranno affrontare".

"Non commentiamo la prima decisione, considerandola pressoché obbligata visto l'attuale contesto, ma chi tra di noi è stato sindaco, assessore o consigliere comunale - ha ricordato il rappresentante del Patto per l'Autonomia - sa benissimo cosa significhi essere al governo di un Comune. Vuol dire essere in prima linea in ogni situazione di criticità che la comunità è chiamata ad affrontare. Molto è stato chiesto ai sindaci negli ultimi anni: come rispettare i vincoli di bilancio e svolgere sempre più funzioni con sempre meno personale e meno risorse".

"Questa legge - ha sottolineato Bidoli - si propone come un aiuto per gli amministratori locali e l'Aula sta dicendo, a questi stessi amministratori, che è disponibile a sostenerli. Ma anche che, per rilanciare l'economia in questa fase di ripresa post Covid-19, assegnerà loro risorse per abbattere tasse e canoni locali (in particolare Tari, Tosap e Cospa) solo e se i Comuni metteranno a disposizione lo stesso importo, utilizzando l'avanzo di amministrazione. Non viene minimamente presa in considerazione la possibilità che quell'amministrazione comunale abbia altre idee, magari più funzionali rispetto al proprio contesto, sul come investire quei fondi".

"Per quanto riguarda le poste movimentate - ha evidenziato il consigliere di minoranza - l'assessore alle Autonomie locali ha spiegato che, spesso, si tratta di somme bloccate per interventi che non interessano più e che la Regione riprende per destinarle ad altro. Non si tratta, quindi, di somme prese a prestito che verranno reinserite poi in assestamento. Nessuno può pensare che, a fronte della necessità di recuperare cifre importanti per fronteggiare la situazione, non sarà necessario fare tagli e rivedere certe poste".

"Ci si risparmi però - ha concluso Bidoli - la retorica del prestito da restituire in assestamento: i capitoli scelti sono, in molti casi, capitoli a cui evidentemente la Giunta intende rinunciare definitivamente. Lo si ammetta e ci si assuma la responsabilità delle conseguenze di tali tagli per il futuro del sistema regionale". ACON/DB-fc



Giampaolo Bidoli, consigliere regionale del Patto per l'Autonomia