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Fase 2: Iacop (Pd), ddl 90 chiede enormi sforzi a enti locali

12.05.2020
18:05
(ACON) Trieste, 12 mag - "Questo è un ddl sul quale non si può che essere d'accordo in termini di principio poiché è positivo qualsiasi provvedimento in grado di aiutare chi si trova in difficoltà. Tuttavia, quello licenziato dalla V Commissione è un provvedimento diverso rispetto a quello assegnato dopo il deposito, posto che la dotazione finanziaria con l'emendamento approvato sposti l'asse a favore del sistema delle attività produttive e non delle autonomie locali".

Lo ha detto all'Aula il consigliere regionale Franco Iacop (Pd), che ha sostituito il collega Francesco Russo in qualità di relatore di minoranza del ddl 90, aggiungendo che il documento "avrebbe potuto chiamarsi ancora Misure urgenti per far fronte all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Viene infatti da pensare che l'emendamento tabellare approvato in Commissione, per la parte dei 28 milioni destinati alle imprese, avrebbe potuto essere presentato un paio di giorni fa in Aula durante la discussione sul ddl 86, guadagnando tempo prezioso per avere a disposizione questi fondi".

"Si tratta di un provvedimento - ha aggiunto Iacop - che impatta fortemente sugli enti locali, ai quali viene chiesto uno sforzo che i Comuni con i bilanci più ricchi stanno già facendo, ma non certo alla portata di tutti".

Il rappresentante del Pd ha evidenziato anche come ci sia "l'indicazione di svincolare le somme del fondo investimenti, 11 milioni che a inizio anno erano stati ripartiti dalla Regione ai Comuni, per utilizzarli nella spesa corrente. Anche su questo nutriamo qualche dubbio".

"Il presidente Massimiliano Fedriga ha annunciato la richiesta di non onorare il Patto con lo Stato per il concorso al debito pubblico, tenendo in capo alla Regione i 671 milioni previsti per quest'anno e i 596 per il prossimo. Tuttavia, non abbiamo ancora capito come intenda utilizzarli. I Comuni, dal canto loro, conoscono molto bene i bisogni dei territori, delle comunità, dei tessuti economici e commerciali, ma non hanno tutte le risorse necessarie per farvi fronte. È per questo motivo - ha precisato Iacop - che non riteniamo questo ddl uno strumento adatto: vincolare i Comuni nella definizione della spesa, se vogliono ottenere l'aiuto della Regione, non è il modo giusto per dare risposte puntuali". Viceversa, "gli strumenti indispensabili sono flessibilità, politiche puntuali e monitoraggio delle nuove povertà. Utilizzabili dalle amministrazioni comunali ma non dalla Regione, seppur piccola e speciale come la nostra".

"Chiediamo una maggiore flessibilità - ha aggiunto il dem - nello stanziamento dei fondi. Altrimenti, si rischia il mancato utilizzo, come è già accaduto con i canoni di locazione per imprese e professionisti nel mese di marzo, quando, a fronte di uno stanziamento di 7,5 milioni, ne sono stati impegnati solo 2,5. E anche sui balletti di cifre chiediamo maggior trasparenza alla Giunta. Questo ddl mette a disposizione una sorta di prestito, restituibile con successive manovre di bilancio. Intanto, però, la tanto sbandierata manovra da 55 milioni è, in realtà, da 44 milioni perché 11 devono venire dai Comuni. Inoltre, i 5,6 milioni del fondo concertazione sono il massimo restituibile dagli enti locali, ma non c'è ancora un'idea precisa su come si voglia spenderli. Bisognerà attendere la fine di giugno per vedere quanti realmente aderiranno e quale sarà la cifra reale".

"Un piccolo accenno polemico - annuncia il consigliere - lo riserviamo alla Lr 21/2019 dopo aver segnalato per tempo che le tempistiche previste dalla legge per il superamento delle Uti ben difficilmente sarebbero state rispettate. Adesso, poi, è sicuramente impossibile. Viene messa anche una pezza ad altri problemi, come il ripristino del fondo per i Comuni risultanti da fusione o il sistema di elezione dei componenti il Comitato esecutivo delle Comunità, lasciato ora agli statuti invece che fissato in legge".

"Attendiamo di vedere quali altre novità ci riserverà la Giunta in termini di emendamenti - ha concluso Iacop - con l'auspicio che quel principio di condivisione che l'assessore ha detto di aver impiegato con gli enti locali nel predisporre questa norma sia riservato anche nel rapporto con l'Opposizione, per vedere trasformato un voto di astensione in voto favorevole". ACON/DB-fc



Il consigliere regionale Franco Iacop (Pd)