Fase 2: Iacop (Pd), ddl 90 chiede enormi sforzi a enti locali
(ACON) Trieste, 12 mag - "Questo è un ddl sul quale non si può
che essere d'accordo in termini di principio poiché è positivo
qualsiasi provvedimento in grado di aiutare chi si trova in
difficoltà. Tuttavia, quello licenziato dalla V Commissione è un
provvedimento diverso rispetto a quello assegnato dopo il
deposito, posto che la dotazione finanziaria con l'emendamento
approvato sposti l'asse a favore del sistema delle attività
produttive e non delle autonomie locali".
Lo ha detto all'Aula il consigliere regionale Franco Iacop (Pd),
che ha sostituito il collega Francesco Russo in qualità di
relatore di minoranza del ddl 90, aggiungendo che il documento
"avrebbe potuto chiamarsi ancora Misure urgenti per far fronte
all'emergenza epidemiologica da Covid-19. Viene infatti da
pensare che l'emendamento tabellare approvato in Commissione, per
la parte dei 28 milioni destinati alle imprese, avrebbe potuto
essere presentato un paio di giorni fa in Aula durante la
discussione sul ddl 86, guadagnando tempo prezioso per avere a
disposizione questi fondi".
"Si tratta di un provvedimento - ha aggiunto Iacop - che impatta
fortemente sugli enti locali, ai quali viene chiesto uno sforzo
che i Comuni con i bilanci più ricchi stanno già facendo, ma non
certo alla portata di tutti".
Il rappresentante del Pd ha evidenziato anche come ci sia
"l'indicazione di svincolare le somme del fondo investimenti, 11
milioni che a inizio anno erano stati ripartiti dalla Regione ai
Comuni, per utilizzarli nella spesa corrente. Anche su questo
nutriamo qualche dubbio".
"Il presidente Massimiliano Fedriga ha annunciato la richiesta di
non onorare il Patto con lo Stato per il concorso al debito
pubblico, tenendo in capo alla Regione i 671 milioni previsti per
quest'anno e i 596 per il prossimo. Tuttavia, non abbiamo ancora
capito come intenda utilizzarli. I Comuni, dal canto loro,
conoscono molto bene i bisogni dei territori, delle comunità, dei
tessuti economici e commerciali, ma non hanno tutte le risorse
necessarie per farvi fronte. È per questo motivo - ha precisato
Iacop - che non riteniamo questo ddl uno strumento adatto:
vincolare i Comuni nella definizione della spesa, se vogliono
ottenere l'aiuto della Regione, non è il modo giusto per dare
risposte puntuali". Viceversa, "gli strumenti indispensabili sono
flessibilità, politiche puntuali e monitoraggio delle nuove
povertà. Utilizzabili dalle amministrazioni comunali ma non dalla
Regione, seppur piccola e speciale come la nostra".
"Chiediamo una maggiore flessibilità - ha aggiunto il dem - nello
stanziamento dei fondi. Altrimenti, si rischia il mancato
utilizzo, come è già accaduto con i canoni di locazione per
imprese e professionisti nel mese di marzo, quando, a fronte di
uno stanziamento di 7,5 milioni, ne sono stati impegnati solo
2,5. E anche sui balletti di cifre chiediamo maggior trasparenza
alla Giunta. Questo ddl mette a disposizione una sorta di
prestito, restituibile con successive manovre di bilancio.
Intanto, però, la tanto sbandierata manovra da 55 milioni è, in
realtà, da 44 milioni perché 11 devono venire dai Comuni.
Inoltre, i 5,6 milioni del fondo concertazione sono il massimo
restituibile dagli enti locali, ma non c'è ancora un'idea precisa
su come si voglia spenderli. Bisognerà attendere la fine di
giugno per vedere quanti realmente aderiranno e quale sarà la
cifra reale".
"Un piccolo accenno polemico - annuncia il consigliere - lo
riserviamo alla Lr 21/2019 dopo aver segnalato per tempo che le
tempistiche previste dalla legge per il superamento delle Uti ben
difficilmente sarebbero state rispettate. Adesso, poi, è
sicuramente impossibile. Viene messa anche una pezza ad altri
problemi, come il ripristino del fondo per i Comuni risultanti da
fusione o il sistema di elezione dei componenti il Comitato
esecutivo delle Comunità, lasciato ora agli statuti invece che
fissato in legge".
"Attendiamo di vedere quali altre novità ci riserverà la Giunta
in termini di emendamenti - ha concluso Iacop - con l'auspicio
che quel principio di condivisione che l'assessore ha detto di
aver impiegato con gli enti locali nel predisporre questa norma
sia riservato anche nel rapporto con l'Opposizione, per vedere
trasformato un voto di astensione in voto favorevole".
ACON/DB-fc