Fase 2: Bidoli (Patto) su ddl 90, basta imposizioni ai sindaci
(ACON) Trieste, 13 mag - È un giudizio in chiaroscuro quello
espresso in una nota dal consigliere regionale del Patto per
l'Autonomia, Giampaolo Bidoli, sul disegno di legge 90 in materia
di autonomie locali, funzione pubblica, lavoro e formazione,
approvato oggi (13 maggio, ndr) dal Consiglio regionale.
Se, per affrontare almeno alcune delle situazioni emergenziali
più contingenti, è apprezzabile il rinvio di alcune scadenze
("una misura pressoché obbligata visto l'attuale contesto"),
Bidoli, che è stato relatore di minoranza, punta invece il dito
sulle scelte politiche alla base di alcune risposte per la fase
di ripresa che gli enti locali dovranno affrontare.
"Con questa legge, che sulla carta si propone di essere un aiuto
agli amministratori locali, si afferma la disponibilità a
sostenerli e, al fine di rilanciare l'economia in questa fase di
ripresa post Covid-19, si assegnerà loro risorse per abbattere le
tasse locali (Tari, Tosap e Cosap) se, e solo se, il Comune
metterà a disposizione della medesima finalità lo stesso importo
utilizzando l'avanzo di amministrazione. Non viene minimamente
presa in considerazione la possibilità - sottolinea Bidoli - che
quell'Amministrazione comunale abbia altre idee (magari più
funzionali al proprio contesto) rispetto a come investire quei
fondi - sottolinea Bidoli -. In altre parole, la Regione dirà
loro: i soldi per aiutarvi ci sono, ma li dovete usare come dico
io e investendo anche le cifre che hai accantonato prima".
"Non possiamo, da un lato, lodare i sindaci, ai quali negli
ultimi anni è stato chiesto di rispettare i vincoli di bilancio e
di svolgere sempre più funzioni con sempre meno personale e meno
risorse, e, dall'altro, approvare disegni di legge basati su
imposizioni", commenta il consigliere del Patto.
Per quanto riguarda invece le poste movimentate, "l'assessore
alle Autonomie locali ha spiegato che spesso sono somme bloccate
per interventi che non interessano più e che la Regione riprende
- evidenzia l'esponente del Patto - per destinarle ad altro: non
si tratta, quindi, in molti casi di somme prese a prestito che
verranno reinserite poi in assestamento e, basta fare alcuni
conti, per capire che non potrebbe essere altrimenti".
"Nessuno può pensare che, a fronte della necessità di recuperare
cifre importanti per fronteggiare la situazione attuale, non sarà
necessario fare tagli e rivedere certe poste, ma - afferma Bidoli
- ci si risparmi la retorica del prestito da restituire in
assestamento: i capitoli scelti sono, in molti casi, capitoli a
cui evidentemente la Giunta intende rinunciare definitivamente.
Lo si ammetta - conclude - e ci si assuma la responsabilità delle
conseguenze di tali tagli per il futuro del sistema regionale".
ACON/COM/mpb-fc