Fase 2: ok Cr Fvg a mozione Di Bert su tutela operatori sanitari
(ACON) Trieste, 13 mag - Sostenere, presso il Governo, ogni
forma di sensibilizzazione possibile affinché siano attuate tutte
quelle azioni a tutela del lavoro degli operatori sanitari che
oggi plaudiamo per il loro impegno contro l'emergenza Covid-19 e
che, magari, un giorno, potrebbero invece dover rispondere della
loro attività di cura verso i pazienti affetti da Coronavirus
perché non si terrà più conto della situazione difficile e
discriminante di oggi.
Questo l'impegno chiesto alla Giunta regionale inizialmente dal
Gruppo di Progetto Fvg/Ar, ma poi da consiglieri di tutto il
Centrodestra, con la mozione 148 accolta dall'Aula a larghissima
maggioranza. Unico voto contrario, infatti, quello di Furio
Honsell (OpenFvg) e nessuna astensione.
"Si tratta di professionisti già gravati da una situazione di
forte stress fisico ed emotivo, a rischio quotidiano di
contagio", ha fatto presente il primo firmatario, Mauro Di Bert.
"Per poter garantire adeguati servizi ai cittadini, non possono
anche avere il dubbio che dall'essere considerati eroi, come
accade oggi, un domani possano diventare il capro espiatorio al
quale imputare ipotetici errori e vivere l'angoscia di
procedimenti penali a loro carico" dopo che già operano con
"turni massacranti, un sistema al collasso, posti letto che non
bastano, attrezzature insufficienti".
La richiesta è, allora, "pensare a interventi speciali di tutela,
una sorta di scudo immunitario per la responsabilità
professionale, civile e penale dei professionisti della sanità,
riferito al periodo inquadrato dalla data dei primi contagi in
Italia a quella che sarà la data di dichiarazione di fine
emergenza da parte del Governo".
"I tempi sono maturi per tributare chi ha operato in prima
linea", ha commentato il presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin.
"Capisco l'intento della mozione ed è doveroso ringraziare chi
lavora, ma serve una analisi rigorosa anche di chi ha la
responsabilità degli errori e ha sbagliato", ha però fatto
presente Andrea Ussai (M5S).
Maddalena Spagnolo (Lega) ha parlato in termini di
ringraziamento, prima che di riconoscimento, per coloro che
operano nel mondo della sanità e ha rimarcato che la mozione
"vuole tutelare la buona fede di chi ha messo tutta propria
capacità per salvare delle vite".
"Voterò contro perché sebbene io capisca perché è stata fatta,
non è sostenibile una posizione che a priori conceda uno
strumento di immunità", è stato, invece, il commento negativo di
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).
Claudio Giacomelli (FdI), pur ricordando che "dietro un medico
che sbaglia, c'è un cittadino che paga", ha sottolineato lo
spirito di sensibilizzazione del documento, il fatto che pone
l'accento sulle "condizioni in cui medici e infermieri hanno
dovuto lavorare per combattere una malattia con scarse certezze e
in condizioni precarie, a fronte di rischi penali colposi e
rischi civili".
Perplesso su un discorso di "scudo penale" si è detto Walter
Zalukar (Misto), che avrebbe preferito che la mozione fosse fatta
"per garantire ai medici di poter lavorare in sicurezza, oggi e
in futuro, perché così non è stato neppure in passato".
Bocciata la proposta di Mariagrazia Santoro (Pd) che avrebbe
voluto che un tema così delicato fosse approfondito in III
Commissione consiliare per prevedere anche "altre forme di
sostegno a questi operatori della sanità, come aiuti economici e
bonus come già stanno facendo altre Regioni. O rischiamo di
tutelare anche chi non ha operato in scienza e coscienza".
Da parte di Diego Moretti (Pd) l'idea che un riconoscimento di
carattere generale va riconosciuto. "È vero, la questione era
stata affrontata già nel decreto Cura Italia - ha ricordato - e
poi è stata ritirata. Il problema va affrontato in modo più
ampio. Su questi temi dovremmo avere un po' più di attenzione e
approfondirli di più, perché semplificare è sempre sbagliato".
Da ultimo, il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, ha affermato che chi ha proposto questa mozione, vera
espressione politica, ha fatto bene e bene fa l'Aula ad
approvarla. Ha poi raccontato l'opinione che si è fatto seguendo
personalmente l'emergenza Covid-19 e ha detto degli uomini e
delle donne che ha visto "mettere firme pesanti che tanti non
avrebbero avuto il coraggio di porre, e persone prendersi la
responsabilità di agire al meglio per poter salvare una vita
scegliendo la soluzione che in quel momento pensavano fosse la
più giusta da prendere. E quelle persone vanno tutelate".
ACON/RCM-fc