Tav Ve-Ts: Sergo-Dal Zovo (M5S), Centrodestra se ne lava le mani
(ACON) Trieste, 14 mag - "Abbiamo chiesto all'Aula e alla
Giunta un atto di responsabilità da parte di una Regione che si
fregia di essere autonoma. Come tutta risposta è stato proposto
di chiedere che intenzioni ha il Governo e si è affermato che ce
lo impone l'Europa. Per questi motivi ho ritirato la mozione sul
tema del potenziamento della tratta ferroviaria Venezia-Trieste
che sarebbe stata svuotata nei contenuti dagli emendamenti del
Centrodestra".
Lo spiega in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Cristian Sergo, evidenziando che "la mozione chiedeva
alla Giunta di attivarsi presso Rete ferroviaria italiana (Rfi)
per realizzare nel più breve tempo possibile il potenziamento
tecnologico della tratta; affrontare con tutti i territori
coinvolti dalle varianti che riguardano la tratta Venezia-Trieste
Airport percorsi partecipativi affinché siano valutati
attentamente costi e benefici delle stesse; prendere posizione
contro la realizzazione della variante Ronchi-Aurisina, già
bocciata due volte dalla Commissione tecnica di valutazione di
impatto ambientale del ministero dell'Ambiente e che costerebbe
un miliardo di euro senza portare alcun beneficio, ma solo danni
al nostro territorio".
"Non mi aspettavo un parere unanime del Consiglio, ma non che il
Centrodestra volesse lavarsene le mani, chiedendo di scaricare la
patata bollente sul Governo con un emendamento proposto dalla
Lega sotto dettatura del vicepresidente Riccardi - ha
sottolineato Sergo -. Anche l'Europa è stata tirata in ballo,
dimostrando sempre di più come la specialità di questa Regione
sia ricordata solo quando comoda. Per evitare di coprire di
ridicolo il Consiglio e la Regione, abbiamo deciso di ritirare la
mozione".
"Credevamo fosse di fondamentale importanza che il Consiglio
regionale si esprimesse su questa materia, soprattutto in un
periodo in cui dobbiamo riprogettare la nostra esistenza evitando
gli errori del passato. Purtroppo il Centrodestra ha deciso di
non prendere posizione - ha aggiunto la capogruppo del M5S,
Ilaria Dal Zovo -. In particolare il Carso è un territorio molto
particolare e fragile e un segnale da parte dell'Aula sarebbe
stato significativo, al di là dei pareri che arrivano da Roma o
da Bruxelles".
"Non regge la motivazione per cui parliamo di opere che
verrebbero realizzate in tempi lunghi: era questo il momento di
dire la nostra, per evitare ulteriori sprechi di risorse
pubbliche e la salvaguardia di un territorio fragile del quale
nulla o poco conosciamo. Tutelare il Carso, le sue grotte e le
sue bellezze - concluda la consigliera - deve essere il primo
motivo di contrarietà a quest'opera".
ACON/COM/rcm-fc