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Coronavirus: Centis (Cittadini), urge piano regionale tamponi

15.05.2020
13:23
(ACON) Trieste, 15 mag - "Fa discutere l'annuncio dell'Azienda sanitaria 5 all'assemblea dei sindaci sul tamponamento di operatori sanitari ed ospiti delle case di riposo. A differenza di altre aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, infatti, non è previsto il tampone per gli operatori non sanitari che lavorano comunque all'interno delle strutture e a contatto con il personale sanitario e gli ospiti".

Lo afferma in una nota il capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale, Tiziano Centis, evidenziando quanto sia "incomprensibile che ci siano delle differenze tra le aziende sulla strategia di prevenzione dei contagi dentro le case di riposo: se altre aziende hanno correttamente scelto di tamponare tutto il personale, sanitario e non, perché non fa altrettanto anche l'azienda pordenonese, visto che i rischi di contagio sono gli stessi per tutti?".

"Ricordiamo - prosegue Centis - che l'obiettivo è proteggere gli ospiti delle case di riposo, persone anziane e maggiormente a rischio, pertanto è fondamentale che tutto il personale che viene a contatto con loro sia controllato. Per questo da tempo chiediamo un piano regionale dei tamponi, ancor più importante nella fase 2 appena avviata, di cui ancora non vi è traccia: lo stato dell'arte è che ogni Azienda sanitaria si muove con strategie diverse generando perplessità negli stessi responsabili delle case di riposo e nelle famiglie degli ospiti".

Il direttore del dipartimento di assistenza primaria dell'Azienda Friuli Occidentale - prosegue la nota - ha anche annunciato la riduzione delle Usca attive sul territorio da 3 a 2 unità. "Abbiamo appreso recentemente dall'assessore Riccardi - commenta il consigliere regionale - che nel Friuli Occidentale il servizio è partito solo dal 23 aprile e oggi già scopriamo che si vorrebbero ridurre le forze in campo: è una scelta che genera grande perplessità perché, in questa delicata fase, l'assistenza domiciliare è fondamentale per contenere i rischi di una seconda ondata e per fornire assistenza alle tante persone che ancora combattono la malattia tra le proprie mura domestiche. Il servizio andrebbe rafforzato ed ampliato, non ridotto".

Per Centis "il fatto che non sia stata ancora annunciata la data di ritorno dell'Hospice a San Vito al Tagliamento è molto grave. Siamo ormai a metà maggio e ancora non si dice quando l'hospice di San Vito potrà tornare alla sua importante funzione originaria. Segno che, come avevamo denunciato, c'è ancora da aspettare e questo non è accettabile: ricordiamo che i ricoveri nel Friuli Occidentale sono pochissimi e l'ospedale di Pordenone ha spazio in abbondanza".

"Si sta evidentemente penalizzando il territorio sanvitese che, da questa scelta, ha perso momentaneamente un servizio di eccellenza importantissimo per i malati in fase terminale e per le loro famiglie. Chiediamo chiarezza - conclude il capogruppo dei Cittadini - e non giochi di parole: l'assessore dica una volta per tutte quando ci sarà il ripristino del reparto hospice". ACON/COM/fc



Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale