Coronavirus: Centis (Cittadini), urge piano regionale tamponi
(ACON) Trieste, 15 mag - "Fa discutere l'annuncio dell'Azienda
sanitaria 5 all'assemblea dei sindaci sul tamponamento di
operatori sanitari ed ospiti delle case di riposo. A differenza
di altre aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, infatti,
non è previsto il tampone per gli operatori non sanitari che
lavorano comunque all'interno delle strutture e a contatto con il
personale sanitario e gli ospiti".
Lo afferma in una nota il capogruppo dei Cittadini in Consiglio
regionale, Tiziano Centis, evidenziando quanto sia
"incomprensibile che ci siano delle differenze tra le aziende
sulla strategia di prevenzione dei contagi dentro le case di
riposo: se altre aziende hanno correttamente scelto di tamponare
tutto il personale, sanitario e non, perché non fa altrettanto
anche l'azienda pordenonese, visto che i rischi di contagio sono
gli stessi per tutti?".
"Ricordiamo - prosegue Centis - che l'obiettivo è proteggere gli
ospiti delle case di riposo, persone anziane e maggiormente a
rischio, pertanto è fondamentale che tutto il personale che viene
a contatto con loro sia controllato. Per questo da tempo
chiediamo un piano regionale dei tamponi, ancor più importante
nella fase 2 appena avviata, di cui ancora non vi è traccia: lo
stato dell'arte è che ogni Azienda sanitaria si muove con
strategie diverse generando perplessità negli stessi responsabili
delle case di riposo e nelle famiglie degli ospiti".
Il direttore del dipartimento di assistenza primaria dell'Azienda
Friuli Occidentale - prosegue la nota - ha anche annunciato la
riduzione delle Usca attive sul territorio da 3 a 2 unità.
"Abbiamo appreso recentemente dall'assessore Riccardi - commenta
il consigliere regionale - che nel Friuli Occidentale il servizio
è partito solo dal 23 aprile e oggi già scopriamo che si
vorrebbero ridurre le forze in campo: è una scelta che genera
grande perplessità perché, in questa delicata fase, l'assistenza
domiciliare è fondamentale per contenere i rischi di una seconda
ondata e per fornire assistenza alle tante persone che ancora
combattono la malattia tra le proprie mura domestiche. Il
servizio andrebbe rafforzato ed ampliato, non ridotto".
Per Centis "il fatto che non sia stata ancora annunciata la data
di ritorno dell'Hospice a San Vito al Tagliamento è molto grave.
Siamo ormai a metà maggio e ancora non si dice quando l'hospice
di San Vito potrà tornare alla sua importante funzione
originaria. Segno che, come avevamo denunciato, c'è ancora da
aspettare e questo non è accettabile: ricordiamo che i ricoveri
nel Friuli Occidentale sono pochissimi e l'ospedale di Pordenone
ha spazio in abbondanza".
"Si sta evidentemente penalizzando il territorio sanvitese che,
da questa scelta, ha perso momentaneamente un servizio di
eccellenza importantissimo per i malati in fase terminale e per
le loro famiglie. Chiediamo chiarezza - conclude il capogruppo
dei Cittadini - e non giochi di parole: l'assessore dica una
volta per tutte quando ci sarà il ripristino del reparto hospice".
ACON/COM/fc