Coronavirus: III Comm, Fvg a basso rischio ma non mancano criticità
Cosolini incalza Riccardi su nave, Zalukar su contagi a Trieste
(ACON) Trieste, 15 mag - Pieno apprezzamento sulle cifre
generali che testimoniano come il Friuli Venezia Giulia sia ormai
una regione a basso rischio, ma anche una certa preoccupazione
per quanto concerne i contagi da Covid-19 di ospiti e operatori
nelle case di riposo di Trieste e riguardo la rapidità
nell'ottenere gli esiti dei tamponi.
La III Commissione consiliare presieduta da Ivo Moras (Lega),
riunita oggi in presenza a Trieste nell'Aula consiliare, ha
ospitato un ampio dibattito seguito alla relazione del
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in
merito all'attuale situazione epidemiologica in Fvg e agli
interventi attuati nel corso della prima fase dell'emergenza.
L'articolato intervento di Riccardi era stato preceduto dalla sua
risposta all'interrogazione presentata dal consigliere Nicola
Conficoni (Pd) per conoscere l'esatta scansione temporale dei
tamponi effettuati su ospiti e dipendenti delle case di riposo
attive nel territorio dell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale.
Nello specifico, la richiesta era legata al dato secondo il
quale, al 30 aprile, erano stati eseguiti "708 tamponi sugli
ospiti nelle strutture attive nella provincia di Pordenone e 344
ai loro dipendenti". Inoltre, si chiedeva anche "il numero di
ospiti e dipendenti delle strutture attive nel territorio di
competenza dell'Asfo, nonché quanti siano stati sottoposti a
tampone e con quale esito a partire da 1° febbraio".
"I tamponi sono stati complessivamente 1.271 - ha evidenziato in
tal senso Riccardi - mentre gli ospiti sono 1.878. Quelli
sottoposti a tampone sono stati 312 mentre, su 1.621 dipendenti
del sistema, il numero dei testati finora è 289". Sono stati
elencati anche tutti i dati a livello settimanale, giungendo a un
riepilogo che vede, tra il 9 marzo e il 12 maggio, 863 tamponi
effettuati su ospiti delle residenze protette per anziani (713
gli esiti negativi e 150 i positivi, pari al 17,4% con 71 casi
positivi) e 408 su dipendenti (380 negativi e 28 positivi pari,
al 6,9% con 12 casi positivi).
"La Regione Fvg è una di quelle dove sono stati eseguiti più
tamponi - ha replicato Conficoni -. Tuttavia, a Trieste gli esami
sono iniziati in ritardo rispetto il sorgere dell'emergenza. Ora
è stata annunciata una campagna di tamponi nel territorio di
Pordenone ed è emerso che verranno testati ospiti e operatori, ma
non gli addetti a servizi come pulizie e ristorazione che,
comunque, interagiscono con gli anziani. Criticità e ritardi
continuano, mentre il numero di tamponi nel Pordenonese è
inferiore rispetto quello delle altre realtà regionali".
Successivamente, durante la sua relazione, il vicegovernatore ha
evidenziato come "il Fvg, classificabile a basso rischio, risulti
una delle regioni in cui l'impatto del contagio è stato tra i più
contenuti. E ciò grazie anche alle azioni intraprese e al numero
dei tamponi effettuati in quantità superiore rispetto la media
nazionale".
Tra le cifre più significative illustrate figurano i 102 posti
letto allestiti nei reparti di Terapia intensiva con un indice di
pazienti presi in cura dello 0,16 per 100mila abitanti (il terzo
in Italia dopo Molise e Calabria), ma anche il ruolo di regione
più solidale, dopo il Piemonte, alla luce dell'accoglienza di
undici pazienti gravi provenienti da altre zone della penisola. I
tamponi eseguiti in rapporto alla popolazione hanno invece
raggiunto il 6,5% contro una media nazionale del 3,7%.
"Siamo felici di apprendere che il Friuli Venezia Giulia è stato
inserito tra le regioni a basso rischio - il commento del
consigliere Andrea Ussai (M5S) in sede di discussione - perché
significa che sono state compiute delle scelte corrette. Ciò
nonostante, appare necessaria un'attenta riflessione sui dati
forniti e, in particolare, auspico un focus su Trieste, dove il
58% degli operatori delle case di riposo è risultato colpito dal
Covis-19, mentre è risultato positivo il doppio degli anziani
rispetto la provincia di Udine".
Nello specifico, i casi positivi appurati nelle strutture
dell'Asugi (Giuliano-Isontina) sono stati il 25,5%, mentre l'Asfc
(Friuli Centrale) ha fatto registrare il 19,2% e l'Asfo (Friuli
Occidentale) il 9,1%.
Walter Zalukar (Misto) ha evidenziato che "se è vero che siamo
tra le migliori regioni d'Italia, è anche vero che Trieste
costituisce una delle peggiori province a livello nazionale con
un 14-16% operatori contagiati, alla pari di alcune lombarde.
Senza neppure contare il personale delle cooperative e delle
ambulanze. Inoltre, solo dopo due mesi di epidemia l'Asugi ha
notificato una prima procedura su come eseguire correttamente i
tamponi. È essenziale anche ottenere i risultati nel più breve
tempo possibile per isolare ed evitare contagi, mentre sono stati
raggiunti tempi anche di 7-10 giorni per gli ospiti di alcune
case di riposo. Infine, a Trieste e Monfalcone, Pronto soccorso a
parte, alcuni varchi ospedalieri non sono stati neppure
presidiati".
Anche da parte di Furio Honsell (Open Fvg) è giunto "un
apprezzamento convinto a vicegovernatore, staff e operatori. Ora,
però, bisogna capire perché si siano verificate determinate
dinamiche e non fermarsi ai numeri. Non si tratta di una gara tra
sistemi sanitari regionali e la classifica avrebbe dovuto essere
fatta per province. Vogliamo capire i punti di forza e costruire
equipe che possano intervenire con efficacia".
Simona Liguori (Cittadini), dal canto suo, ha chiesto un
aggiornamento riguardo "i 150 contagiati che sono ospitati in
alcune case di riposo di Trieste ma che devono essere trasferiti
altrove. Se il traghetto è stato ritenuto non idoneo, dove
saranno messi adesso in protezione questi anziani?".
Il leghista Antonio Lippolis ha evidenziato che "si tratta di un
evento di un'importanza secolare. L'opposizione faccia pungolo e
non polemica: in tutto il mondo ci sono stati andamenti diversi
in base alle singole zone e non si può dare la colpa a qualcuno
per eventuali diversità. I numeri in regione sono positivi e non
dobbiamo fare recriminazioni su quello che si sarebbe potuto
fare".
Sul fronte del Partito democratico, la consigliera Mariagrazia
Santoro ha sottolineato come "il sistema abbia retto in modo
incredibile e inaspettato". Tuttavia, anche lei ha chiesto
indicazioni riguardo "i dati relativi al privato accreditato e al
personale delle cooperative. Verso la Fase 2 diventano ora
preziose le attività di monitoraggio, protocollo e omogeneità di
comportamento".
Il collega di partito, Roberto Cosolini, ultimo a intervenire, ha
spiegato come "osservazioni, appunti o suggerimenti non mettono
in discussione il lavoro svolto, ma vogliono aiutare a capire il
perché di alcune criticità per affrontare i passaggi successivi".
Anche lui, infine, ha puntato il dito sulle case di riposo di
Trieste e sul perché, in eventuale attesa della nave, "decine di
persone non siano state intanto collocate in una situazione più
idonea".
Le risposte conclusive di Riccardi hanno preso il via proprio da
quest'ultimo tema. "Tutte queste persone sono già in protezione.
Anzi, godono di un'assistenza persino superiore. La nave serve
perché è inutile che rimangano in strutture così complesse. È
giusto ribadire, però, che il Fvg è riuscito a conquistare il
basso rischio - ha commentato, rilanciando al mittente qualsiasi
accusa di celebrazione - per tanti motivi: le ordinanze, le
decisioni, il comportamento delle persone, le condizioni di
insediamento abitativo, il distanziamento sociale e i sacrifici
di tutte le professionalità coinvolte. La Regione è fatta di aree
con caratteristiche diverse e non è vero che una sua porzione sia
tre le peggiori d'Italia".
ACON/DB-fc