Fase 2: Zalukar (Misto), su mascherine risposta scientifica no emotiva
(ACON) Trieste, 17 mag - "Sull'uso delle mascherine sì o no, e
se si dove e quando, la risposta sia scientifica e non emotiva".
A sollecitarlo, in una nota, è Walter Zalukar, esponente del
Gruppo Misto in Consiglio regionale Fvg, che su questi
interrogativi attinenti la salute e la sicurezza di tutti
richiama quanto dice la comunità scientifica internazionale "per
evitare posizioni preconcette o innescare polemiche".
Secondo le conclusioni dell'European Center for Disease
Prevention and Control (ECDC), che il consigliere del Gruppo
Misto cita, "l'uso delle mascherine può avere qualche
plausibilità di efficacia all'interno di stanze o in luoghi
affollati. Le mascherine non mediche (quelle di cotone o fai da
te) sono addirittura dannose soprattutto perché offrono un falso
senso di protezione alle persone e distraggono da comportamenti
igienici importanti come lavarsi le mani o il distanziamento".
Inoltre, "l'uso delle mascherine richiede precise ed attente
istruzioni per non rivelarsi dannoso", ricorda Zalukar che alla
luce degli ultimi lavori pubblicati da eminenti studiosi sul
British Medical Journal ritiene opportuno riferirsi al principio
di precauzione che suggerirebbe, laddove invocato, di non usarle
dato che gli effetti avversi del loro uso indiscriminato hanno
un'evidenza maggiore dei loro benefici. Effetti avversi che il
consigliere elenca e che vanno dal falso senso di sicurezza,
all'uso inappropriato o errato, al fatto che la mascherina rende
difficile capirsi oralmente e che le persone tendano quindi ad
avvicinarsi tralasciando una misura anticontagio importante come
il distanziamento per ottemperare ad una misura dallo scarso
valore scientifico. Altresì, avverte Zalukar, l'uso della
mascherina fa fuoriuscire il respiro verso gli occhi irritandoli
e aumenta il rischio che questi vengano di conseguenza toccati
dalle mani potenzialmente infette, con possibilità di contagio
amplificato se la mascherina è infetta. In aggiunta, respirare
con la mascherina è più faticoso, richiede più lavoro per i
muscoli respiratori (tant'è che è intollerabile da usare per chi
ha certe malattie ai polmoni) e comporta l'inspirazione di una
quota di anidride carbonica precedentemente espirata; in più, la
mascherina può aumentare la carica virale introdotta nel corpo.
Da questo quadro si può concludere che - sintetizza Zalukar - "è
plausibile, ma non scientificamente provato, che l'uso della
mascherina possa essere utile in spazi chiusi e affollati, dove
non è possibile garantire il costante rispetto della distanza di
sicurezza che resta l'unica misura certa, insieme all'igiene, di
contrasto al contagio, in quanto validate dalle evidenze
scientifiche".
"In tutti gli altri casi - conclude il consigliere -, proprio in
ottemperanza al principio di precauzione, l'uso delle mascherine
dovrebbe essere disincentivato in quanto potenzialmente dannoso
alla salute di chi le indossa e presumibilmente facilitatore del
contagio che si vorrebbe evitare".
ACON/COM/mpb