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Fase 2: Zilli a I Comm, è il momento di vedere ripagati nostri sforzi

19.05.2020
16:31
Per Cittadini contributo a Stato va azzerato e niente debito

(ACON) Trieste, 19 mag - "L'esistenza dei patti finanziari Stato-Regione è nella ragione dell'autonomia stessa della nostra Regione. È il momento di presentarci al Governo chiedendo uno sforzo che sia almeno pari a quello fatto da noi in questi anni, prima per un federalismo fiscale che non si è mai attuato e poi per contribuire ad abbattere il debito pubblico nazionale".

Lo ha affermato l'assessore Fvg alle Finanze, Barbara Zilli, nel corso della sua audizione in I Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Basso (FdI), in merito alla richiesta del Friuli Venezia Giulia al Governo di una revisione dei patti finanziari Stato-Regione motivata dal crollo del Pil e da una contrazione delle entrate tributarie, stimata in 700 milioni di euro, causata dall'emergenza da Covid-19.

Zilli ha ricordato che una sentenza della Corte costituzionale ha stabilito la temporaneità del contributo che lo Stato chiede alle Regioni autonome, perciò quando il patto Tria-Fedriga scadrà, dovrà essere ridiscusso senza tenere conto del pregresso. Ha inoltre precisato che dal fondo di 5 miliardi per tutti gli enti locali sono già stati scorporati 3,5 miliardi per i Comuni, mentre ancora non si sa esattamente come sarà suddiviso il restante miliardo e mezzo tra le Regioni. "Una cifra - ha detto la Zilli - che secondo noi va rimpinguata di almeno altrettante risorse. Avevamo chiesto due fondi separati, tra Regioni ordinarie e speciali, ma ci è stato detto di no".

Un quadro sugli ammanchi del Pil 2020 ma anche 2021 che, a seguire, è stato però sollecitato da Diego Moretti e Roberto Cosolini (Pd), dove il primo si è soffermato pure sul tema della regionalizzazione della scuola, che dovrà essere rivista alla luce di quanto sta accadendo, e sulla necessità di fare chiarezza sull'autonomia finanziaria (non l'abbiamo normativa) del Sistema sanitario regionale, ovvero se non sia più conveniente rientrare nel fondo nazionale. L'ex sindaco di Trieste ha invece sottolineato che la rinegoziazione è una partita che va giocata insieme da presidente della Regione, Giunta, Consiglio, Commissione paritetica e parlamentari del Fvg. Il collega di partito, Enzo Marsilio, ha invece sostenuto che, prima dei numeri, "bisogna rinegoziare il principio che sottende al patto finanziario. Ragionare con il patto di oggi non ha più senso".

Massimo Moretuzzo (Patto) ha chiesto se il ragionamento fatto nell'ambito del programma di sviluppo dell'autonomia regionale sui decimi dell'Iva, da riportare a 9, sia ancora attuale visto il calo dei consumi e se vi sia l'intenzione di istituire una sottocommissione consiliare dedicata alla questione delle compartecipazioni e della revisione dei patti finanziari, come chiesto dalle Opposizioni.

Furio Honsell (Open Fvg) ha ragionato sulla rimodulazione del contributo di solidarietà negli anni e ha affermato l'importanza di utilizzare le risorse che si vogliono trattenere "non per creare spazi meramente contabili, ma per accordi di esercizio di vera specialità".

Tre i punti fondamentali per Tiziano Centis (Cittadini): chiedere l'azzeramento del contributo, non ridiscutere il meccanismo di compartecipazione ("quello del maturato - ha sottolineato - va confermato oggi più che mai per garantire con certezza e continuità le risorse alla Regione e, dunque, ai cittadini") ed evitare il ricorso al debito. Si è poi detto d'accordo nel volere nuove competenze, ma solo in corrispondenza di più risorse perché è evidente che "il milione e mezzo garantito dallo Stato alle Regioni sono solo briciole".

"Conoscere le esatte disponibilità finanziarie ci permette di legiferare, altrimenti non sappiamo come e quanto erogare ai nostri cittadini", ha detto Cristian Sergo (M5S), che ha voluto conoscere quanto è mutato l'impegno passando dal principio del riscosso a quello del maturato, se sia stata fatta una comparazione con le compartecipazioni e i settori di autonomia delle altre Regioni speciali e come si sia arrivati alla stima dei 700 mln di euro in meno.

Per Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), il Friuli Venezia Giulia non è considerato al pari delle altre Regioni speciali. Giusto "pensare prima a rivedere il principio, poi da qui verranno i contenuti. Ma l'interlocutore non raccoglie i nostri principi, anche perché non abbiamo la forza per imporli. Perciò è ora di dire basta e farlo con convinzione. Bene ha fatto in tal senso il presidente Fedriga. Altrimenti si pregiudica l'erogazione dei servizi essenziali e ordinari ai cittadini". Anche per Di Bert "si deve fare quadrato e remare tutti nella stessa direzione".

Da ultimo, Andrea Ussai (M5S) si è unito a chi desidera la creazione di una sottocommissione consiliare ad hoc, "utile per fare un focus anche sul Sistema sanitario regionale, ovvero su quanto si è speso negli anni per questo settore". ACON/RCM-fc



CR-FVG (Aula), 19mag2020 - l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, e il presidente della I Commissione consiliare, Alessandro Basso (ARC Montenero)