Fase 2: Patto, misure di maggiore tutela per l'agroalimentare locale
(ACON) Trieste, 26 mag - Cosa intende fare la Regione, per
tutelare la produzione agroalimentare locale rispetto alle novità
normative europee in fatto di etichettatura degli alimenti: lo
chiedono alla Giunta Fedriga, con una interrogazione riportata in
una nota, i consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia,
Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, sollecitando al contempo
"una maggiore tutela per un settore strategico che in Friuli
Venezia Giulia secondo i più recenti dati Istat è rappresentato
da 18.611 aziende agricole attive".
"L'entrata in vigore della nuova regolamentazione europea -
osservano Moretuzzo e Bidoli - introduce la possibilità di una
generica indicazione del Paese di origine o del luogo di
provenienza dell'ingrediente primario di un alimento,
assolutamente insufficiente per una corretta informazione per i
cittadini. Queste disposizioni rappresentano un potenziale
rischio per la vendibilità all'estero dei prodotti del settore
agroalimentare italiano e conseguentemente regionale, creando una
ulteriore criticità in un settore già fortemente colpito
dall'emergenza da Covid-19. Tanto che la Regione ha giustamente
ritenuto di dover procedere con l'attivazione di un punto di
ascolto presso l'agenzia di cluster Agrifood Fvg, a servizio
delle aziende agroalimentari esportatrici, per denunciare
eventuali situazioni di abusi in cui venissero richieste
certificazioni Coronavirus-free".
"Il Gruppo consiliare del Patto per l'Autonomia chiede, pertanto,
alla Giunta Fedriga quali azioni intende intraprendere per
tutelare i prodotti agroalimentari regionali e se considera la
possibilità di avviare azioni di confronto con il Governo,
eventualmente sollecitando un suo intervento presso le
istituzioni comunitarie".
ACON/COM