Fase 2: Bini a II Comm, 34 mln euro a turismo, commercio e artigianato
Ok anche da M5S e Cittadini, Bolzonello auspica modifiche
(ACON) Trieste, 26 mag - I contributi a fondo perduto della
Regione per il settore turistico-ricettivo destinano 4.000 euro a
strutture ricettive alberghiere, campeggi, villaggi turistici,
marina resort e parchi tematici; 1.400 euro ad agriturismi,
rifugi alpini, escursionistici e bivacchi, agenzie di viaggio e
tour operator; 700 a bed and breakfast; 500 a guide turistiche,
alpine, speleo, naturalistiche e accompagnatori turistici.
Per il comparto commerciale e artigiano, invece, previsti 1.400 euro per ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, attività sportive non dilettantistiche (palestre comprese), scuole guida, gestori carburante, trasporto di persone non di linea, agenzie immobiliari, estetica e benessere, commercio al dettaglio diverso dal commercio di generi alimentari; 1000 euro, invece, per il commercio ambulante; 700 per taxi e Ncc, manutenzione e riparazione di autoveicoli e laboratori artigianali; 500, infine, per gli agenti di commercio.
Lo ha comunicato oggi l'assessore regionale ad Attività
produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, nel corso dei lavori
della II Commissione consiliare presieduta da Alberto Budai
(Lega), riunita in modalità telematica. A fine lavori, la
Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza (sì
Centrodestra, M5S e Cittadini, astenuti gli altri) sulla delibera
della Giunta regionale che definisce criteri e modalità per la
concessione di contributi a ristoro dei danni causati
dall'emergenza Covid-19 a sostegno delle strutture ricettive
turistiche, commerciali, artigianali nonché dei servizi alla
persona.
"Venerdì scorso abbiamo approvato in via preliminare una dgr
contenente criteri e modalità per i contributi. Un documento - ha
specificato Bini - simile a quello precedentemente riservato alle
imprese che aveva portato al bando relativo alle locazioni. È
stato fatto tesoro della prima procedura per rendere la prossima
ancora più rapida e semplice, grazie allo staff importante messo
a disposizione dalla direzione centrale. Metteremo a disposizione
degli interessati un tutorial, spingeremo per
l'autocertificazione e provvederemo a una campagna informativa
esauriente".
L'assessore ha specificato che la composizione delle tabelle è
stata realizzata "di concerto con le associazioni di categoria.
Nelle due macro voci sono state considerate le imprese che hanno
subìto direttamente il lockdown e la conseguente crisi. Le nostre
stime prevedono di poter distribuire 28 milioni di euro più i
6,25 milioni non utilizzati per gli affitti. L'auspicio è che
tutti i richiedenti riescano a trovare ristoro, tenendo conto che
il bando non sarà soggetto al click day: infatti, semplificheremo
le procedure e allargheremo le candidature a un arco temporale
che dovrebbe andare dall'8 al 26 giugno per consentire a tutti di
partecipare senza affanni ed evitando intasamenti informatici.
Ora parlerò con i tecnici - ha assicurato - per far recepire le
puntualizzazioni fatte dai consiglieri e, da parte mia, c'è un
impegno in tal senso in vista dell'Aula".
Particolarmente articolato il dibattito seguito all'intervento
dell'assessore. Alle parole di apprezzamento da parte dei
consiglieri regionali Maddalena Spagnolo, Danilo Slokar e Alfonso
Singh (Lega), Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), Simona Liguori
(Cittadini) e Mauro Capozzella (M5S), hanno fatto eco alcune
criticità e richieste di approfondimenti sottolineate da Tiziano
Centis (Cittadini), Cristian Sergo (M5S) e Furio Honsell (Open
Fvg).
Centis ha chiesto "come sono state decise le singole cifre", ma
anche di "quantificare il numero delle partite Iva da soddisfare,
perché si rischia una coperta troppo corta". Bini ha risposto al
consigliere pentastellato evidenziando che "le aziende oggetto di
contributo dovranno avere sede legale e operativa in Fvg: una
scelta politica perché la Giunta del Fvg vuole aiutare le imprese
regionali. Se un richiedente rappresenta più unità, sosterremo
quella più elevata. L'obiettivo è quello di supportare in modo
snello e rapido soprattutto le realtà che non riescono a mettere
insieme pranzo e cena".
Honsell ha "apprezzato l'attenzione nei confronti degli
ambulanti, ma - ha aggiunto - mi pare che si tratti di
un'erogazione a pioggia che non potrà soddisfare tutti. Inoltre,
vista la data del 31 dicembre 2019 stabilita per evidenziare
l'assenza di pregresse criticità imprenditoriali, cosa sarà di
chi in qui giorni si trovava sul filo del rasoio?".
Piuttosto severa, invece, la posizione degli esponenti del
Partito democratico. La consigliera Chiara Da Giau ha ritenuto
"le risorse insufficienti, perché è stato tagliato fuori
qualcuno. Quindi, non si tratta di una manovra universale". Il
collega di partito Enzo Marsilio ha invece parlato di "ansia da
prestazione per dare qualcosa a tutti ma, alla fine, arriveranno
solo spiccioli che scontenteranno molti". Inoltre, ha posto
l'attenzione sulla necessità "di inserire alcune categorie
escluse dalle tabelle, come quella degli affittacamere", ma anche
di "riservare maggiore attenzione alla montagna".
Infine, ribadendo il concetto anche in sede di dichiarazione di
voto, Sergio Bolzonello (Pd) ha auspicato numerose modifiche al
documento, sottolineando il fatto che si tratta di "un intervento
di ristoro per la ripartenza e non per il periodo di lockdown. Di
fatto, se non c'è un'istruttoria, diventerà un click day e gli
ultimi resteranno esclusi". Ha chiesto perciò attenzione "per le
aziende agricole che fanno vendite itineranti, per le agenzie di
viaggio e per il commercio all'ingrosso di piccole dimensioni.
Inoltre, una realtà con un solo dipendente non può essere posta
sullo stesso piano retributivo di una con dieci: serve una
differenziazione. Ai professionisti - la sua previsione -
arriverà un numero importante di domande da inoltrare e come
faranno a scegliere l'ordine dei loro clienti sapendo che
qualcuno potrebbe rimetterci?".
ACON/DB-fc