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Omnibus: ok V Comm a norme su enti locali, corregionali e minoranze

27.05.2020
17:38
(ACON) Trieste, 27 mag - La V Commissione consiliare, presieduta da Diego Bernardis (Lega), ha approvato a maggioranza, con voti a volte anche trasversali, le disposizioni di propria competenza (Capo IV su autonomie locali, sicurezza, politiche dell'immigrazione, corregionali all'estero e lingue minoritarie e articolo 82 del Capo XII con norme intersettoriali) del disegno di legge 93 Omnibus presentate dall'assessore regionale Pierpaolo Roberti. Relatore per la I Commissione, a cui compete di coordinare il testo finale, sarà Bernardis.

Illustrando gli articoli dal 13 al 22 (il 23, di modifica alla legge regionale 31/2015 sull'integrazione degli immigrati è stato trattato dalla VI Commissione), Roberti si è soffermato nello spiegare che l'articolo 13 prevede la modalità di quantificazione della restituzione, a favore del bilancio regionale, delle economie risultanti dagli interventi concertati con le Unioni territoriali intercomunali nei patti territoriali 2018-20. "Questa Amministrazione regionale non ha aiutato a realizzare quei patti - ha commentato Furio Honsell di Open Sinistra Fvg - perciò è inevitabile che oggi ci siano passaggi che creano una situazione disordinata". "Noi non abbiamo ostacolato nulla, qui parliamo degli interventi che sono stati realizzati ma nessuno aveva specificato cosa fare con le economie", gli ha risposto Roberti.

L'articolo 13 bis modifica il criterio di riparto delle risorse assegnate dalla Regione agli enti di decentramento regionali (Edr) per il 2020 per assicurare il funzionamento e l'attività istituzionale. Ciò in conseguenza del fatto che l'onere relativo al personale che viene trasferito dalle Uti coinvolte agli Edr ricade sulla Regione in quanto si tratta di enti regionali. Dall'articolo, nato da un emendamento aggiuntivo della Giunta, si apprende che per l'Edr di Trieste le risorse saranno pari a 1.524.572,11 euro; per Udine 3.892.949,88 euro; per Pordenone 2.308.535,21 euro e per Gorizia 844.359,46 euro.

L'articolo 14 tratta il tetto di spesa per il personale, quale adeguamento contrattuale, effettuato dal Comune di Sappada in conseguenza dell'applicazione dello stato giuridico ed economico del personale degli enti locali del comparto unico del pubblico impiego del Friuli Venezia Giulia.

L'articolo 15, entrando nel merito dell'articolo 2 della legge regionale 2/2002 sui Corregionali, è diretto a stabilire un periodo minimo di residenza in uno dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, ovvero tre anni, per coloro che rientrano in Italia dall'estero e chiedano, e ottengano, benefici regionali, pensa la revoca stessa dei benefici. "Si tratta di cifre tra i 2-3mila euro e la logica è che una persona non resti in regione solo pochi mesi e poi riparta", ha spiegato Roberti.

A non convincere la misura, però, si è detto per primo Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), ma poi anche i dem Franco Iacop e Diego Moretti. "C'è una forte mobilità che costringe a spostarsi per poter lavorare. Non trattandosi di cifre importanti, non si capisce perché un vincolo così lungo e perentorio", ha detto Di Bert, mentre Iacop suggeriva una verifica se il beneficiario deve effettivamente ripartire all'improvviso e Moretti chiedeva se c'erano state delle segnalazioni da parte dei Comuni, visto che sono questi ultimi a gestire il contributo. "Sono stati proprio loro che ci hanno chiesto di intervenire - ha reso noto Roberti - perché, a oggi, devono controllare continuamente che il cittadino rispetti il vincolo di residenza permanente. Con un lasso di tempo definito, questa verifica sarebbe più agevole. Però sono disponibile a rivedere la soluzione con i suggerimenti di tutti".

L'articolo 16 abroga la previsione della competenza della Giunta regionale all'approvazione del riparto delle risorse in attuazione del Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza, "semplificando così la procedura", ha sottolineato l'assessore.

Con l'articolo 17 si aumenta di 200mila euro lo stanziamento di parte corrente - "spostandolo dai non spesi della parte in conto capitale", ha detto Roberti - del Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per il 2020, che serviranno per la sanificazione di luoghi e attrezzature in dotazione della polizia locale. Non convinto della misura si è detto Franco Iacop (Pd) che preferirebbe una riflessione su quanto piuttosto costerà sanificare, per poterli riaprire, i centri estivi per bambini. "Sono risorse già definite ed erogate ai Comuni, così non fosse diventerebbero fruibili non prima di luglio 2021", gli è però stato evidenziato.

All'articolo 18, collegato alle decisioni del 17, si prorogano al 31 ottobre 2021 i termini delle spese collegate ai Programmi regionali di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per gli anni 2016 e 2017, come l'utilizzo delle eccedenze per interventi dei Comuni per reti e impianti di illuminazione pubblica piuttosto che a favore dei Corpi di polizia locale. Mauro Capozzella (M5S) avrebbe voluto conoscere "di che cifre si stia parlando", ma da parte dell'assessore è stato spiegato che non è possibile saperlo in quanto "la rendicontazione ha tempi molto lunghi".

Gli articoli 19 e 20 precisano che, ai componenti della Commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena e della Commissione consultiva per la minoranza linguistica tedesca, spetta unicamente il rimborso delle spese di viaggio.

L'articolo 21, in considerazione dell'emergenza epidemiologica, consente che il finanziamento ricevuto dagli enti primari della minoranza linguistica slovena per l'attività istituzionale del 2020 possa essere utilizzato anche per quelle concluse entro il 30 giugno 2021, con rendicontazione presentata entro il 30 settembre del prossimo anno.

E sempre causa emergenza Covid-19, con l'articolo 22 si consente lo svolgimento della terza Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena, della terza Conferenza di verifica e di proposta sull'attuazione della legge regionale sulla lingua friulana e della prima Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica tedesca entro il 31 dicembre 2021 e non entro il primo semestre del 2020.

Inserito nel Capo XII, l'articolo 82 sostituisce l'articolo 20 bis (sequestro e pignoramento dell'assegno vitalizio) della legge regionale 38/1995 in materia di trattamento indennitario dei consiglieri regionali. La nuova disposizione prevede che per il recupero dei propri crediti, l'amministrazione regionale è autorizzata a ridurre il pignoramento dell'assegno vitalizio e della sua quota entro il limite di un mezzo dello stesso e fino alla concorrenza di quanto dovuto, a fronte di documentate condizioni di difficoltà economica rappresentate dal debitore che ne faccia richiesta. "È una formula stabilita con l'Avvocatura della Regione - ha spiegato Roberti - per non lasciare la persona completamente senza reddito". È una sostituzione necessaria a fronte della probabile incostituzionalità della norma vigente - è stato anche detto - prospettata dal tribunale in un procedimento avente ad oggetto il pignoramento, promosso dalla Regione e disposto nei limiti di un quinto, dell'assegno vitalizio spettante a un ex consigliere regionale a fronte di sentenze di condanna pronunciate dalla Corte dei Conti. ACON/RCM-fc



CR-FVG (Aula), 27mag2020 - il presidente della V Commissione, Diego Bernardis (Lega)