Omnibus: ok V Comm a norme su enti locali, corregionali e minoranze
(ACON) Trieste, 27 mag - La V Commissione consiliare,
presieduta da Diego Bernardis (Lega), ha approvato a maggioranza,
con voti a volte anche trasversali, le disposizioni di propria
competenza (Capo IV su autonomie locali, sicurezza, politiche
dell'immigrazione, corregionali all'estero e lingue minoritarie e
articolo 82 del Capo XII con norme intersettoriali) del disegno
di legge 93 Omnibus presentate dall'assessore regionale Pierpaolo
Roberti. Relatore per la I Commissione, a cui compete di
coordinare il testo finale, sarà Bernardis.
Illustrando gli articoli dal 13 al 22 (il 23, di modifica alla
legge regionale 31/2015 sull'integrazione degli immigrati è stato
trattato dalla VI Commissione), Roberti si è soffermato nello
spiegare che l'articolo 13 prevede la modalità di quantificazione
della restituzione, a favore del bilancio regionale, delle
economie risultanti dagli interventi concertati con le Unioni
territoriali intercomunali nei patti territoriali 2018-20.
"Questa Amministrazione regionale non ha aiutato a realizzare
quei patti - ha commentato Furio Honsell di Open Sinistra Fvg -
perciò è inevitabile che oggi ci siano passaggi che creano una
situazione disordinata". "Noi non abbiamo ostacolato nulla, qui
parliamo degli interventi che sono stati realizzati ma nessuno
aveva specificato cosa fare con le economie", gli ha risposto
Roberti.
L'articolo 13 bis modifica il criterio di riparto delle risorse
assegnate dalla Regione agli enti di decentramento regionali
(Edr) per il 2020 per assicurare il funzionamento e l'attività
istituzionale. Ciò in conseguenza del fatto che l'onere relativo
al personale che viene trasferito dalle Uti coinvolte agli Edr
ricade sulla Regione in quanto si tratta di enti regionali.
Dall'articolo, nato da un emendamento aggiuntivo della Giunta, si
apprende che per l'Edr di Trieste le risorse saranno pari a
1.524.572,11 euro; per Udine 3.892.949,88 euro; per Pordenone
2.308.535,21 euro e per Gorizia 844.359,46 euro.
L'articolo 14 tratta il tetto di spesa per il personale, quale
adeguamento contrattuale, effettuato dal Comune di Sappada in
conseguenza dell'applicazione dello stato giuridico ed economico
del personale degli enti locali del comparto unico del pubblico
impiego del Friuli Venezia Giulia.
L'articolo 15, entrando nel merito dell'articolo 2 della legge
regionale 2/2002 sui Corregionali, è diretto a stabilire un
periodo minimo di residenza in uno dei Comuni del Friuli Venezia
Giulia, ovvero tre anni, per coloro che rientrano in Italia
dall'estero e chiedano, e ottengano, benefici regionali, pensa la
revoca stessa dei benefici. "Si tratta di cifre tra i 2-3mila
euro e la logica è che una persona non resti in regione solo
pochi mesi e poi riparta", ha spiegato Roberti.
A non convincere la misura, però, si è detto per primo Mauro Di
Bert (Progetto Fvg/Ar), ma poi anche i dem Franco Iacop e Diego
Moretti. "C'è una forte mobilità che costringe a spostarsi per
poter lavorare. Non trattandosi di cifre importanti, non si
capisce perché un vincolo così lungo e perentorio", ha detto Di
Bert, mentre Iacop suggeriva una verifica se il beneficiario deve
effettivamente ripartire all'improvviso e Moretti chiedeva se
c'erano state delle segnalazioni da parte dei Comuni, visto che
sono questi ultimi a gestire il contributo. "Sono stati proprio
loro che ci hanno chiesto di intervenire - ha reso noto Roberti -
perché, a oggi, devono controllare continuamente che il cittadino
rispetti il vincolo di residenza permanente. Con un lasso di
tempo definito, questa verifica sarebbe più agevole. Però sono
disponibile a rivedere la soluzione con i suggerimenti di tutti".
L'articolo 16 abroga la previsione della competenza della Giunta
regionale all'approvazione del riparto delle risorse in
attuazione del Programma regionale di finanziamento in materia di
politiche di sicurezza, "semplificando così la procedura", ha
sottolineato l'assessore.
Con l'articolo 17 si aumenta di 200mila euro lo stanziamento di
parte corrente - "spostandolo dai non spesi della parte in conto
capitale", ha detto Roberti - del Programma regionale di
finanziamento in materia di politiche di sicurezza per il 2020,
che serviranno per la sanificazione di luoghi e attrezzature in
dotazione della polizia locale. Non convinto della misura si è
detto Franco Iacop (Pd) che preferirebbe una riflessione su
quanto piuttosto costerà sanificare, per poterli riaprire, i
centri estivi per bambini. "Sono risorse già definite ed erogate
ai Comuni, così non fosse diventerebbero fruibili non prima di
luglio 2021", gli è però stato evidenziato.
All'articolo 18, collegato alle decisioni del 17, si prorogano al
31 ottobre 2021 i termini delle spese collegate ai Programmi
regionali di finanziamento in materia di politiche di sicurezza
per gli anni 2016 e 2017, come l'utilizzo delle eccedenze per
interventi dei Comuni per reti e impianti di illuminazione
pubblica piuttosto che a favore dei Corpi di polizia locale.
Mauro Capozzella (M5S) avrebbe voluto conoscere "di che cifre si
stia parlando", ma da parte dell'assessore è stato spiegato che
non è possibile saperlo in quanto "la rendicontazione ha tempi
molto lunghi".
Gli articoli 19 e 20 precisano che, ai componenti della
Commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena e
della Commissione consultiva per la minoranza linguistica
tedesca, spetta unicamente il rimborso delle spese di viaggio.
L'articolo 21, in considerazione dell'emergenza epidemiologica,
consente che il finanziamento ricevuto dagli enti primari della
minoranza linguistica slovena per l'attività istituzionale del
2020 possa essere utilizzato anche per quelle concluse entro il
30 giugno 2021, con rendicontazione presentata entro il 30
settembre del prossimo anno.
E sempre causa emergenza Covid-19, con l'articolo 22 si consente
lo svolgimento della terza Conferenza regionale sulla tutela
della minoranza linguistica slovena, della terza Conferenza di
verifica e di proposta sull'attuazione della legge regionale
sulla lingua friulana e della prima Conferenza regionale sulla
tutela della minoranza linguistica tedesca entro il 31 dicembre
2021 e non entro il primo semestre del 2020.
Inserito nel Capo XII, l'articolo 82 sostituisce l'articolo 20
bis (sequestro e pignoramento dell'assegno vitalizio) della legge
regionale 38/1995 in materia di trattamento indennitario dei
consiglieri regionali. La nuova disposizione prevede che per il
recupero dei propri crediti, l'amministrazione regionale è
autorizzata a ridurre il pignoramento dell'assegno vitalizio e
della sua quota entro il limite di un mezzo dello stesso e fino
alla concorrenza di quanto dovuto, a fronte di documentate
condizioni di difficoltà economica rappresentate dal debitore che
ne faccia richiesta. "È una formula stabilita con l'Avvocatura
della Regione - ha spiegato Roberti - per non lasciare la persona
completamente senza reddito". È una sostituzione necessaria a
fronte della probabile incostituzionalità della norma vigente - è
stato anche detto - prospettata dal tribunale in un procedimento
avente ad oggetto il pignoramento, promosso dalla Regione e
disposto nei limiti di un quinto, dell'assegno vitalizio
spettante a un ex consigliere regionale a fronte di sentenze di
condanna pronunciate dalla Corte dei Conti.
ACON/RCM-fc