Omnibus: ok IV Comm a norme semplicazione ambiente ed energia
(ACON) Trieste, 28 mag - La IV Commissione consiliare ha
approvato a maggioranza il Capo IX, articoli 61-70, del disegno
di legge 93 Omnibus, recante disposizioni in materia di ambiente
ed energia illustrate dall'assessore regionale Fabio Scoccimarro.
La presidente Mara Piccin (FI) sarà ora relatrice per la I
Commissione, a cui va il compito di coordinare il testo nella sua
interezza.
Con l'articolo 61, dal primo gennaio 2021 si introduce nella
legge regionale 11/2015 sulla difesa del suolo una
semplificazione procedimentale, includendo nell'autorizzazione
unica ambientale (Aua) anche l'autorizzazione idraulica che
riguarda gli scarichi delle piccole e medie imprese. "Ma si dovrà
rivedere tutta l'Aua o ci sarà una semplificazione?", è stato il
dubbio sollevato da subito da Cristian Sergo (M5S).
L'articolo 62 introduce, nell'articolo 20 della Lr 11/2015 sulla
difesa del suolo e l'utilizzazione delle acque, la disposizione
che, per realizzare gli interventi previsti sulla rete
idrografica relativi ai corsi d'acqua, gli enti competenti
dispongano la costituzione di servitù di allagamento sulle aree
interessate dall'espansione delle piene e per le quali non si
intende procedere alla loro espropriazione o acquisizione. Con
l'articolo, si definiscono anche le indennità e il regime
transitorio. È prevista un'indennità una tantum, ha aggiunto
Scoccimarro rispondendo a una specifica domanda di Massimo
Moretuzzo (Patto).
L'articolo 63 prevede l'allineamento della durata delle
concessioni di derivazione d'acqua ad uso potabile, con quella
delle convezioni di affidamento degli impianti ai gestori del
Servizio idrico integrato.
Il 64 modifica l'articolo 4 della Lr 23/2019 (legge collegata
alla manovra di bilancio 2020-2022) abrogando il comma che
esclude dal procedimento di verifica di assoggettabilità a via le
campagne di recupero di rifiuti non pericolosi, effettuata
mediante l'utilizzo di impianti mobili.
Considerata l'emergenza Covid-19 che, tra l'altro, ha causato
anche il blocco della produzione dell'automobile e il ritardo
nelle consegne delle vetture già ordinate, con l'articolo 65 si
dispone la sospensione, sino al 31 luglio prossimo, degli
adempimenti a carico dei richiedenti il contributo per l'acquisto
di veicoli nuovi ecologici a fronte della rottamazione di veicoli
a benzina euro 0 oppure euro 1 o di veicoli a gasolio euro 0,
euro 1, euro 2 o euro 3. Portando ad esempio due diverse
disposizioni sull'argomento, la preoccupazione di Sergo è stata,
in questo caso, che la Regione stia pensando di abbandonare il
sostegno agli acquisti delle autovetture ibride ed elettriche per
quelle a propulsione termica, argomento sollevato anche da Furio
Honsell (Open FVG). "Confermo che è mio intendimento andare verso
l'ibrido e l'elettrico, prendo nota e verifico", ha però
assicurato l'assessore.
L'articolo 66 posticipa, dall'1 luglio 2020 all'1 gennaio 2021,
l'assunzione, da parte della Regione, delle competenze in materia
di controlli sugli impianti termici nei Comuni con popolazione
superiore ai 40.000 abitanti, attualmente esercitate dai Comuni
stessi. Si intende così riorganizzare, con tempistiche più
congrue, sia il coordinamento delle attività funzionali a un
efficace trasferimento delle competenze, sia la programmazione di
tavoli di confronto ed eventi volti a fornire un'adeguata
informazione al pubblico. La decisione non ha trovato d'accordo
soprattutto Honsell, che ha chiesto delucidazioni sull'Ucit, la
società nata per il servizio di controllo degli impianti termici
del territorio udinese (sarà potenziata, si è appreso in
Commissione).
Con lo stesso articolo, si concede al territorio comunale di
Pordenone che il pagamento dei costi delle ispezioni, inerenti
gli impianti termici per il riscaldamento/raffrescamento e la
produzione dell'acqua calda, a carico dei responsabili degli
impianti avvenga a decorrere dal 1 luglio 2021, come richiesto
dal Comune stesso, invece che dal 1 gennaio 2021 come per i
Comuni di Trieste e Udine. "Anche le ispezioni sono state
bloccate a causa della Covid-19 - ha fatto presente Scoccimarro -
e Pordenone è l'unico dei gestori che opera con personale
proprio, attraverso un Ufficio dedicato. Ecco perché abbiamo
concesso 6 mesi a Trieste e Udine, ma ulteriori 6 a Pordenone per
permettere il passaggio delle competenze". La spiegazione, però,
non ha convinto in primis Nicola Conficoni (Pd), che ha parlato
di periodo di convenienza e non di necessità tecniche, e neppure
Sergo e Honsell.
L'articolo 67 consente all'Amministrazione regionale di
confermare a favore del Comune di Gemona il contributo, già
concesso per un centro di riuso, anche per l'acquisto di un
immobile da destinare al centro stesso. La norma ammette anche la
possibilità che tale immobile sia localizzato in un Comune
limitrofo e stabilisce che, in tal caso, i rapporti tra i due
Comuni interessati siano regolati da una convenzione. "Così,
però, sembra che si vogliano dare a tutti i costi soldi al
proprietario di quell'immobile", ha commentato Honsell. "È
un'operazione di area vasta, se due Comuni agiscono insieme
l'operazione è sempre più economica che quella a carico di un
Comune solo", gli ha fatto presente Scoccimarro.
Con gli articoli 68, 69 e 70 si introducono modifiche alla Lr
5/2016 (Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico
integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani)
dettate dal dover garantire il funzionamento dell'Autorità unica
per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir), per le funzioni
relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione
integrata dei rifiuti urbani, anche in presenza di situazioni di
emergenza sanitaria o di altre situazioni eccezionali, nonché in
condizioni di urgenza e di indifferibilità. Perciò si
semplificano le modalità dello svolgimento delle sedute
dell'Ausir in via telematica e, nei casi di emergenza/urgenza, si
consente all'Assemblea regionale d'ambito di deliberare anche
senza acquisire i pareri delle Assemblee locali piuttosto che di
sostituirsi a queste ultime per determinati atti.
Anche in questo ultimo caso, i consiglieri di opposizione si sono
detti scettici della decisione, a cominciare da Conficoni che ha
chiesto perché "le Assemblee locali non possano riunirsi in via
telematica invece che permettere all'Assemblea regionale di
bypassarle", mentre Sergo ritiene che sia una decisione che
svilisce le Assemblee locali stesse, sottolineando che "o si
vogliono valorizzare e ha un senso mantenerle e dunque vanno
ascoltate, oppure si decida di far fare tutto all'Assemblea
regionale e basta".
Per Honsell, "oggi che è divenuta rapidissima la consultazione
con la modalità telematica è anacronistico escluderla", mentre
Moretuzzo ha chiesto quali siano "le condizioni così urgenti che
possono far superare la consulenza delle Assemblee locali, ovvero
dei sindaci, addirittura sulle forme di affidamento degli
interventi". Per Diego Moretti (Pd) "non è il modo adatto per
superare le difficoltà. Pensare di prescindere dalle Assemblee
locali su questioni importanti lascia molto perplessi". Anche il
leghista Luca Boschetti ha sollevato una perplessità affermando
che "il caso dell'emergenza sanitaria va bene, ma la previsione
di altre situazioni eccezionali è troppo generica. Per l'Aula si
dovrebbe pensare a una via di mezzo e limitare un po' le
possibilità di intervento".
"Lo scopo - ha spiegato una volta di più Scoccimarro - è solo
quello di dare la possibilità di agire immediatamente
all'Assemblea regionale dove sono presenti anche i sindaci.
Invece una riunione in via telematica di tutti i componenti delle
Assemblee locali potrebbe diventare impossibile".
ACON/RCM-fc