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Omnibus: Callari a I Comm, Cuc per Comuni diventa opzionale

28.05.2020
17:08
Approvate disposizioni in materia di patrimonio e demanio

(ACON) Trieste, 28 mag - La I Commissione consiliare presieduta da Alessandro Basso (FdI), riunita oggi in Aula, ha espresso parere favorevole al Capo II sulle Disposizioni in materia di patrimonio e demanio, inserito nelle parti di competenza del disegno di legge 93 multisettoriale.

L'esame su questa sezione della cosiddetta Omnibus è stato aperto da un intervento dell'assessore a Patrimonio, Demanio e Servizi generali, Sebastiano Callari, che ha illustrato le tre norme di sua competenza diretta, definendo "gli articoli 5 e 6 di pura manutenzione. Il 4, pur breve, ha invece un grande valore per tutta la Regione in questo momento particolare, al di là delle precedenti polemiche sull'acquisizione di beni e servizi gestiti dalla Centrale unica di committenza. Il periodo attuale, invece, deve metterci tutti d'accordo per una semplificazione di contenuti e norme".

Nello specifico, la principale novità presentata da Callari è costituita dall'articolo 4 che va a modificare il 45 della lr 26/2014 sul riordino del sistema Regione-Autonomie locali in tema di ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali (Uti) e riallocazione di funzioni amministrative.

"La nuova formulazione - ha spiegato - toglie alle amministrazioni comunali del Fvg l'obbligo di adesione alle gare centralizzate per l'acquisizione di beni e servizi gestiti dalla Cuc, offrendo una più ampia possibilità di aderire alle attività della Centrale o di scegliere altri percorsi autonomi per risolvere le rispettive necessità. L'accentramento di beni e servizi, se porta a un reale risparmio, può essere difeso, ma deve costituire un reale valore e non un obbligo per i Comuni". In questo modo si intende eliminare una criticità legata al vincolo della centralizzazione degli appalti che, nei fatti, si era rivelato problematico per Enti locali e Pmi.

"Apportiamo inoltre modifiche - ha proseguito Callari- all'obbligo sull'acquisizione di veicoli a trazione mista o elettrica, aggiungendo l'opzione di acquisire diesel o benzina purché occasionali e non slegate dal processo che, comunque, conduciamo verso l'utilizzo di autoveicoli a una trazione sempre più sostenibile per l'ambiente".

La norma 6, ha concluso l'assessore, modifica invece "l'articolo 3 della lr 38/1996 sul patrimonio immobiliare regionale nella la parte che riguarda la possibilità di sdemanializzare i beni pubblici. Recentemente, la Sovrintendenza ci ha fatto notare che non possiamo negare questa possibilità, soprattutto se soggetti al Codice dei beni culturali e del paesaggio".

In sede di dibattito il consigliere regionale Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) cha sottolineato il fatto che l'articolo 4 "risolva finalmente alcuni problemi che i Comuni sono chiamati ad affrontare quotidianamente". Sulla stessa linea anche Massimo Moretuzzo (Patto) che si è detto soddisfatto, "nonostante le critiche che avevo espresso alla precedente gestione della Cuc. Sperando ovviamente che i buoi non siano definitivamente scappati dalla stalla".

Sull'articolo 5, e in maniera assai più critica, si sono invece espressi i consiglieri Cristian Sergo (M5S), Diego Moretti (Pd) e Furio Honsell (Open Fvg) che hanno definito la norma un netto passo indietro. ACON/DB-fc



L'assessore regionale con delega a Patrimonio, Demanio e Servizi generali, Sebastiano Callari