Omnibus: Callari a I Comm, Cuc per Comuni diventa opzionale
Approvate disposizioni in materia di patrimonio e demanio
(ACON) Trieste, 28 mag - La I Commissione consiliare presieduta
da Alessandro Basso (FdI), riunita oggi in Aula, ha espresso
parere favorevole al Capo II sulle Disposizioni in materia di
patrimonio e demanio, inserito nelle parti di competenza del
disegno di legge 93 multisettoriale.
L'esame su questa sezione della cosiddetta Omnibus è stato aperto
da un intervento dell'assessore a Patrimonio, Demanio e Servizi
generali, Sebastiano Callari, che ha illustrato le tre norme di
sua competenza diretta, definendo "gli articoli 5 e 6 di pura
manutenzione. Il 4, pur breve, ha invece un grande valore per
tutta la Regione in questo momento particolare, al di là delle
precedenti polemiche sull'acquisizione di beni e servizi gestiti
dalla Centrale unica di committenza. Il periodo attuale, invece,
deve metterci tutti d'accordo per una semplificazione di
contenuti e norme".
Nello specifico, la principale novità presentata da Callari è
costituita dall'articolo 4 che va a modificare il 45 della lr
26/2014 sul riordino del sistema Regione-Autonomie locali in tema
di ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali (Uti) e
riallocazione di funzioni amministrative.
"La nuova formulazione - ha spiegato - toglie alle
amministrazioni comunali del Fvg l'obbligo di adesione alle gare
centralizzate per l'acquisizione di beni e servizi gestiti dalla
Cuc, offrendo una più ampia possibilità di aderire alle attività
della Centrale o di scegliere altri percorsi autonomi per
risolvere le rispettive necessità. L'accentramento di beni e
servizi, se porta a un reale risparmio, può essere difeso, ma
deve costituire un reale valore e non un obbligo per i Comuni".
In questo modo si intende eliminare una criticità legata al
vincolo della centralizzazione degli appalti che, nei fatti, si
era rivelato problematico per Enti locali e Pmi.
"Apportiamo inoltre modifiche - ha proseguito Callari-
all'obbligo sull'acquisizione di veicoli a trazione mista o
elettrica, aggiungendo l'opzione di acquisire diesel o benzina
purché occasionali e non slegate dal processo che, comunque,
conduciamo verso l'utilizzo di autoveicoli a una trazione sempre
più sostenibile per l'ambiente".
La norma 6, ha concluso l'assessore, modifica invece "l'articolo
3 della lr 38/1996 sul patrimonio immobiliare regionale nella la
parte che riguarda la possibilità di sdemanializzare i beni
pubblici. Recentemente, la Sovrintendenza ci ha fatto notare che
non possiamo negare questa possibilità, soprattutto se soggetti
al Codice dei beni culturali e del paesaggio".
In sede di dibattito il consigliere regionale Mauro Di Bert
(Progetto Fvg/Ar) cha sottolineato il fatto che l'articolo 4
"risolva finalmente alcuni problemi che i Comuni sono chiamati ad
affrontare quotidianamente". Sulla stessa linea anche Massimo
Moretuzzo (Patto) che si è detto soddisfatto, "nonostante le
critiche che avevo espresso alla precedente gestione della Cuc.
Sperando ovviamente che i buoi non siano definitivamente scappati
dalla stalla".
Sull'articolo 5, e in maniera assai più critica, si sono invece
espressi i consiglieri Cristian Sergo (M5S), Diego Moretti (Pd) e
Furio Honsell (Open Fvg) che hanno definito la norma un netto
passo indietro.
ACON/DB-fc