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Fase 2: Capozzella (M5S), sistema Confidi frena accesso dpcm Liquidità

29.05.2020
15:59
(ACON) Trieste, 29 mag - "La scarsa predisposizione delle imprese del Friuli Venezia Giulia all'utilizzo dei prestiti garantiti dallo Stato, previsti dal decreto Liquidità, è determinata soprattutto dal sistema consolidato dei Confidi, i Consorzi di garanzia fidi".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Mauro Capozzella, commentando il dato secondo cui "meno dell'8% delle aziende regionali ha presentato domanda per l'accesso al finanziamento".

"Soprattutto le banche più piccole invitano i loro clienti a utilizzare i Confidi, piuttosto che le garanzie statali del decreto Liquidità, poiché questo meccanismo - sostiene il rappresentante pentastellato - non le obbliga a rimanere nei parametri dei tassi di interesse e delle commissioni imposti dalla legge".

"L'impresa in questione paga per il servizio il Confidi (ente privato che rilascia garanzie identiche a quelle dello Stato, ma chiedendo delle commissioni) per poi essere ristorata dalla Camera di commercio - continua Capozzella - che, a sua volta, ottiene appositi contributi dalla Regione. Quest'ultima, nel corso degli anni ha versato nelle casse dei Confidi svariate decine di milioni di euro e anche gli enti camerali erogano contributi a fondo perduto, a condizione che l'impresa si avvalga delle garanzie dei Confidi".

"Il decreto Liquidità prevede una serie di paletti per le banche, come l'azzeramento dei costi di istruttoria. Di fatto - conclude il consigliere del M5S - le risorse messe in campo dalle Camere di commercio o dalla Regione a ristoro dei Confidi non sarebbero necessarie, considerate le condizioni contenute nel decreto governativo". ACON/COM/db-rcm



Il consigliere regionale Mauro Capozzella (M5S)