Fase 2: Bordin/Polesello (Lega), tutelare e aiutare mondo spettacolo
(ACON) Trieste, 30 mag - "Organizzare eventi con presenze fino
a 1.000 persone nei mesi estivi è un primo segnale di ripartenza
del mondo dello spettacolo, settore travolto dall'emergenza
Covid-19, che in Regione coinvolge circa 70 realtà e occupa 1.500
persone con un fatturato di 50 milioni di euro annui".
Lo affermano in una nota il capogruppo della Lega Mauro Bordin e
il consigliere della Lega Simone Polesello dopo aver incontrato i
rappresentanti del mondo dello spettacolo del Fvg: dagli
organizzatori di eventi ai rappresentanti del mondo dei
lavoratori, dalle aziende impegnate a garantire la sicurezza a
quelle specializzate nel fornire attrezzature.
"Nel 2019 uno studio dell'Università di Udine ha quantificato la
ricaduta economica intorno ai 170-180 euro a spettatore con
totale di 250mila spettatori annui. Le prime proiezioni per il
2020 - spiegano Bordin e Polesello - mostrano una perdita di
fatturato che si aggira intorno a 80-95 per cento. In questo
momento molti dipendenti sono in cassa integrazione, le attività
non sono ancora ripartite e purtroppo non mancheranno le
difficoltà per chi opera nel settore".
"C'è chiaramente una grande preoccupazione per le sorti del
comparto che reputiamo fondamentale per l'economia della Regione
e a cui dobbiamo dare una prospettiva nella consapevolezza della
complessità di organizzare eventi con un'importante
partecipazione di persone. Molte delle iniziative di sostegno al
reddito e all'occupazione - continuano gli esponenti della Lega -
sono di competenza nazionale. Ci siamo impegnati ad approfondire
con il Governatore Fedriga e l'assessore Bini la possibilità di
inserire ulteriori misure che possano andare incontro al settore
cercando di garantirne la sopravvivenza nel 2020, per una ripresa
nel 2021 con la garanzia dello slittamento degli spettacoli in
calendario di un anno".
Bordin e Polesello ricordano tra le criticità l'allestimento dei
luoghi dove svolgere gli spettacoli, come i teatri con capienza
ridotta, ma la necessità di maggiore personale per garantire la
sicurezza.
"Dobbiamo vigilare e controllare affinché l'aumento dei costi e
la diminuzione delle entrate non incidano sulla sicurezza sul
lavoro, sul costo della manodopera e, in generale, sui diritti
dei lavoratori", concludono i due consiglieri leghisti.
ACON/COM/mpb