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Viabilità: Pizzimenti a IV Comm, tragitto smart Codroipo-Palmanova

04.06.2020
17:31
16 centri collegati esempio mobilità sostenibile e intelligente

(ACON) Trieste, 4 giu - Otto Comuni nella bassa pianura friulana direttamente coinvolti e sedici centri minori collegati per il coinvolgimento di circa 42mila residenti. Questi i numeri legati alla duplicazione del collegamento stradale ipotizzato lungo la direttrice tra Codroipo e Palmanova, garantito da un tratto di Sr 252 Napoleonica e l'asse della Sr Ud 65. In pratica, due strade parallele che consentirebbero di raddoppiare la capacità complessiva e di ottimizzare le prestazioni delle reti regionali dell'area intera.

Il progetto, definito una sorta di tragitto smart, è stato illustrato oggi dall'assessore regionale a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, davanti alla IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (FI) e riunita in modalità telematica. L'ordine del giorno prevedeva l'esame dei documenti relativi alla Sessione europea 2020 per le parti di competenza, già individuate dall'Ufficio di presidenza come tema di assoluto interesse in tema di strategie per una mobilità sostenibile e intelligente.

La proposta descritta prevede di unire i centri residenziali affacciati sulla direttrice in questione mediante nuove modalità di trasporto definite "sostenibili, ecologiche e intelligenti, grazie all'utilizzo dell'asse viabile parallelo alla Sr 252 Napoleonica a sud, composto dalla Sr Ud 65 da Codroipo a Bagnaria Arsa (Aiello del Friuli) e Palmanova attraverso la Sr 352".

I Comuni interessati sono quelli di Codroipo, Bertiolo, Talmassons, Castions di Strada, Gonars, Bagnaria Arsa, Palmanova e Aiello del Friuli, ma il collegamento riguarderà anche Passariano, Rivolto, Ionca, Flambro, Flumignano, Morsano di Strada, Sevegliano e Privano. Evidente l'idea di "coinvolgere fin dall'inizio - ha spiegato l'assessore - gli Enti locali e le comunità, nonché i portatori d'interesse, secondo la già sperimentata metodologia della pianificazione partecipata (urbanismo tattico)".

"L'intervento - ha aggiunto Pizzimenti nel corso dell'audizione - sfrutta la fitta rete che caratterizza la bassa pianura friulana. Il proposito è quello di specializzare l'asse della Sr 65 Ud per garantire i collegamenti attuali, ma sviluppando al tempo stesso svariati tipi di mobilità: ciclistica, pedonale e un trasporto pubblico ecosostenibile che garantisca frequenze e livelli di servizio concorrenziali con il mezzo privato".

Il progetto, entrando nel dettaglio, prevede la trasformazione dell'asse viario attraverso una riorganizzazione della sezione stradale con adeguamenti, all'interno dei centri abitati e nei tratti extraurbani, per ospitare una ciclovia (che corrisponde a un tratto di Fvg 4), un servizio pubblico elettrico o a idrogeno su corsia riservata con fermate frequenti e la possibilità di caricare le biciclette. La marcia delle navette potrebbe avvenire anche in promiscuità con il traffico automobilistico, ma con limiti di velocità inferiori ai 30 chilometri orari. Si prevede anche un asse informatizzato e dotato di fibra ottica per offrire lungo il tracciato indicazioni in tempo reale utili per l'utente e l'erogazione dei servizi al pendolare o all'occasionale.

Si tratta, in sostanza, di un primo passo che "potrà costituire un modello da replicare in quasi tutta la pianura friulana - ha ricordato Pizzimenti - caratterizzata da fitte reti stradali in grado di collegare numerosi Comuni e le relative frazioni, ma anche edificati sparsi". Sarà anche possibile "valutare i risultati in termini di diminuzione dell'inquinamento e degli incidenti stradali con particolare riferimento all'aumento della sicurezza per le utenze più deboli".

Il numero di residenti coinvolti e le caratteristiche del territorio costituiscono un ambiente adeguato per sperimentare l'idoneità di queste tipologie di mobilità per lo svolgimento delle attività quotidiane (casa, lavoro, scuola e servizi) e per la valorizzazione dell'area.

L'articolato dibattito è stato caratterizzato dagli interventi e dalle richieste di ulteriori chiarimenti da parte dei consiglieri regionali. Piccin, dal canto suo, ha puntualizzato l'appartenenza del tema al Green Deal europeo (insieme di iniziative politiche portate avanti dalla Commissione europea per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050). "Il prossimo passo - ha specificato - sarà un'analisi complessiva di tutti i singoli punti in sede di V Commissione, poi si vedrà fino all'Aula. C'è un anno di tempo davanti e, pur con perplessità e limiti riguardo le tempistiche, dobbiamo attenerci a questo modus operandi".

Le principali discussioni hanno riguardato non tanto l'utilità del progetto, quanto la sua collocazione nell'ambito della Sessione europea 2020. Sono intervenuti nell'ordine i consiglieri dem Nicola Conficoni (che ha chiesto "indicazioni in merito alle risorse necessarie per il progetto e al rapporto costi-benefici") e Mariagrazia Santoro che ha sottolineato come "mobilità sostenibile non significa itinerari, ma ripensare la mobilità stessa nel momento in cui il Coronavirus ha messo in crisi i modelli precedenti".

Perplessità anche da parte dei pentastellati Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo che ha ricordato i precedenti casi "di via libera a progetti interessanti ma, dopo due o tre anni, pur con gli stanziamenti a disposizione, tutto è ancora fermo". Il pattista Massimo Moretuzzo ha invece manifestato il suo apprezzamento, soprattutto "se l'obiettivo è quello di individuare una tipologia di intervento che possa diventare un progetto pilota".

Furio Honsell (Open Fvg) ha ricordato che "il tema delle piste ciclabili è condizionato dal problema di poter superare le grandi arterie. Finché non ci saranno misure speciali per aggirarle, rimarrà sempre una complicata ragnatela. Inoltre - ha auspicato - spingerei a livello europeo per incentivare l'elettrico per il trasporto pubblico locale".

Sul fronte Lega, infine, il consigliere Lorenzo Tosolini ha fatto seguito al collega Stefano Turchet che si è lamentato "per il poco tempo concesso per discutere in merito alla Sessione europea. Anche i temi odierni avrebbero avuto bisogno di maggiore spazio, mentre raccomando l'individuazione di temi condivisi anche con le altre Regioni o, almeno, con i colleghi del Veneto".

A fine lavori Pizzimenti ha puntualizzato che "siamo ancora al livello di ipotesi e di semplice proposta. Una sorta di progetto pilota, limitato e non faraonico. Se otterrà i risultati sperati, sarà più facile chiedere maggiori stanziamenti per le eventuali repliche. Abbiamo individuato un'area ideale dalla quale partire". Gli uffici, inoltre, hanno precisato che si tratterebbe "non di un'opera pubblica, ma di un intervento composito pensato per un contesto preciso con caratteristiche precise. Un asse per sperimentare tutta la mobilità alternativa a quella a motore, compresa quella pedonale". ACON/DB-fc



Mara Piccin (FI), presidente della IV Commissione consiliare (ARC Montenero)