Viabilità: Pizzimenti a IV Comm, tragitto smart Codroipo-Palmanova
16 centri collegati esempio mobilità sostenibile e intelligente
(ACON) Trieste, 4 giu - Otto Comuni nella bassa pianura
friulana direttamente coinvolti e sedici centri minori collegati
per il coinvolgimento di circa 42mila residenti. Questi i numeri
legati alla duplicazione del collegamento stradale ipotizzato
lungo la direttrice tra Codroipo e Palmanova, garantito da un
tratto di Sr 252 Napoleonica e l'asse della Sr Ud 65. In pratica,
due strade parallele che consentirebbero di raddoppiare la
capacità complessiva e di ottimizzare le prestazioni delle reti
regionali dell'area intera.
Il progetto, definito una sorta di tragitto smart, è stato
illustrato oggi dall'assessore regionale a Infrastrutture e
territorio, Graziano Pizzimenti, davanti alla IV Commissione
consiliare presieduta da Mara Piccin (FI) e riunita in modalità
telematica. L'ordine del giorno prevedeva l'esame dei documenti
relativi alla Sessione europea 2020 per le parti di competenza,
già individuate dall'Ufficio di presidenza come tema di assoluto
interesse in tema di strategie per una mobilità sostenibile e
intelligente.
La proposta descritta prevede di unire i centri residenziali
affacciati sulla direttrice in questione mediante nuove modalità
di trasporto definite "sostenibili, ecologiche e intelligenti,
grazie all'utilizzo dell'asse viabile parallelo alla Sr 252
Napoleonica a sud, composto dalla Sr Ud 65 da Codroipo a Bagnaria
Arsa (Aiello del Friuli) e Palmanova attraverso la Sr 352".
I Comuni interessati sono quelli di Codroipo, Bertiolo,
Talmassons, Castions di Strada, Gonars, Bagnaria Arsa, Palmanova
e Aiello del Friuli, ma il collegamento riguarderà anche
Passariano, Rivolto, Ionca, Flambro, Flumignano, Morsano di
Strada, Sevegliano e Privano. Evidente l'idea di "coinvolgere fin
dall'inizio - ha spiegato l'assessore - gli Enti locali e le
comunità, nonché i portatori d'interesse, secondo la già
sperimentata metodologia della pianificazione partecipata
(urbanismo tattico)".
"L'intervento - ha aggiunto Pizzimenti nel corso dell'audizione -
sfrutta la fitta rete che caratterizza la bassa pianura friulana.
Il proposito è quello di specializzare l'asse della Sr 65 Ud per
garantire i collegamenti attuali, ma sviluppando al tempo stesso
svariati tipi di mobilità: ciclistica, pedonale e un trasporto
pubblico ecosostenibile che garantisca frequenze e livelli di
servizio concorrenziali con il mezzo privato".
Il progetto, entrando nel dettaglio, prevede la trasformazione
dell'asse viario attraverso una riorganizzazione della sezione
stradale con adeguamenti, all'interno dei centri abitati e nei
tratti extraurbani, per ospitare una ciclovia (che corrisponde a
un tratto di Fvg 4), un servizio pubblico elettrico o a idrogeno
su corsia riservata con fermate frequenti e la possibilità di
caricare le biciclette. La marcia delle navette potrebbe avvenire
anche in promiscuità con il traffico automobilistico, ma con
limiti di velocità inferiori ai 30 chilometri orari. Si prevede
anche un asse informatizzato e dotato di fibra ottica per offrire
lungo il tracciato indicazioni in tempo reale utili per l'utente
e l'erogazione dei servizi al pendolare o all'occasionale.
Si tratta, in sostanza, di un primo passo che "potrà costituire
un modello da replicare in quasi tutta la pianura friulana - ha
ricordato Pizzimenti - caratterizzata da fitte reti stradali in
grado di collegare numerosi Comuni e le relative frazioni, ma
anche edificati sparsi". Sarà anche possibile "valutare i
risultati in termini di diminuzione dell'inquinamento e degli
incidenti stradali con particolare riferimento all'aumento della
sicurezza per le utenze più deboli".
Il numero di residenti coinvolti e le caratteristiche del
territorio costituiscono un ambiente adeguato per sperimentare
l'idoneità di queste tipologie di mobilità per lo svolgimento
delle attività quotidiane (casa, lavoro, scuola e servizi) e per
la valorizzazione dell'area.
L'articolato dibattito è stato caratterizzato dagli interventi e
dalle richieste di ulteriori chiarimenti da parte dei consiglieri
regionali. Piccin, dal canto suo, ha puntualizzato l'appartenenza
del tema al Green Deal europeo (insieme di iniziative politiche
portate avanti dalla Commissione europea per raggiungere la
neutralità climatica in Europa entro il 2050). "Il prossimo passo
- ha specificato - sarà un'analisi complessiva di tutti i singoli
punti in sede di V Commissione, poi si vedrà fino all'Aula. C'è
un anno di tempo davanti e, pur con perplessità e limiti riguardo
le tempistiche, dobbiamo attenerci a questo modus operandi".
Le principali discussioni hanno riguardato non tanto l'utilità
del progetto, quanto la sua collocazione nell'ambito della
Sessione europea 2020. Sono intervenuti nell'ordine i consiglieri
dem Nicola Conficoni (che ha chiesto "indicazioni in merito alle
risorse necessarie per il progetto e al rapporto costi-benefici")
e Mariagrazia Santoro che ha sottolineato come "mobilità
sostenibile non significa itinerari, ma ripensare la mobilità
stessa nel momento in cui il Coronavirus ha messo in crisi i
modelli precedenti".
Perplessità anche da parte dei pentastellati Ilaria Dal Zovo e
Cristian Sergo che ha ricordato i precedenti casi "di via libera
a progetti interessanti ma, dopo due o tre anni, pur con gli
stanziamenti a disposizione, tutto è ancora fermo". Il pattista
Massimo Moretuzzo ha invece manifestato il suo apprezzamento,
soprattutto "se l'obiettivo è quello di individuare una tipologia
di intervento che possa diventare un progetto pilota".
Furio Honsell (Open Fvg) ha ricordato che "il tema delle piste
ciclabili è condizionato dal problema di poter superare le grandi
arterie. Finché non ci saranno misure speciali per aggirarle,
rimarrà sempre una complicata ragnatela. Inoltre - ha auspicato -
spingerei a livello europeo per incentivare l'elettrico per il
trasporto pubblico locale".
Sul fronte Lega, infine, il consigliere Lorenzo Tosolini ha fatto
seguito al collega Stefano Turchet che si è lamentato "per il
poco tempo concesso per discutere in merito alla Sessione
europea. Anche i temi odierni avrebbero avuto bisogno di maggiore
spazio, mentre raccomando l'individuazione di temi condivisi
anche con le altre Regioni o, almeno, con i colleghi del Veneto".
A fine lavori Pizzimenti ha puntualizzato che "siamo ancora al
livello di ipotesi e di semplice proposta. Una sorta di progetto
pilota, limitato e non faraonico. Se otterrà i risultati sperati,
sarà più facile chiedere maggiori stanziamenti per le eventuali
repliche. Abbiamo individuato un'area ideale dalla quale
partire". Gli uffici, inoltre, hanno precisato che si tratterebbe
"non di un'opera pubblica, ma di un intervento composito pensato
per un contesto preciso con caratteristiche precise. Un asse per
sperimentare tutta la mobilità alternativa a quella a motore,
compresa quella pedonale".
ACON/DB-fc