News


Fvg-Ue: VI Comm, Opposizioni chiedono rispetto per diritti migranti

08.06.2020
18:09
Shaurli critica Rosolen: "Sua relazione è mero resoconto"

(ACON) Trieste, 8 giu - Istruzione, ricerca, immigrazione e sistema comune europeo di asilo sono stati gli argomenti sui quali hanno formulato una serie di proposte i consiglieri della VI Commissione permanente, presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), convocata per esaminare, per le parti di competenza, il programma legislativo annuale della Commissione Europea, sulla base delle relazioni elaborate rispettivamente dagli assessori Alessia Rosolen e Pierpaolo Roberti relativamente ai documenti governativi per la Sessione europea.

Sull'argomento immigrazione, rispetto al quale Roberti aveva segnalato la mancanza di riferimenti alle rotte terresti e l'assenza di un sistema stabile per i rimpatri, si sono concentrate maggiormente le indicazioni dei consiglieri per integrare le linee del documento regionale, con la richiesta da parte della consigliera dem, Chiara Da Giau, di considerare la rotta balcanica in un'ottica non solo difensiva ma anche strategica, collegandola al processo di adesione dei Balcani Occidentali e al tema dei diritti umani che interpella fortemente l'Europa per tutte le documentate violazioni che si registrano lungo questo tracciato. Un'integrazione in tal senso per Da Giau è importante, soprattutto considerato che il programma è stato adattato alla crisi Covid-19 e l'insorgere di nuove povertà collegate a quest'emergenza potrà ingenerare tensioni sociali rilevanti.

Furio Honsell (Open Fvg), oltre a sottolineare l'importanza di precisare che attraverso la rotta balcanica arrivano migranti prevalentemente da Afghanistan e Pakistan e non dai Paesi del Medioriente, si è soffermato sulla distinzione a livello europeo tra Paesi di transito e di ultima destinazione. "Una distinzione che - ha detto - non ha grande efficacia, perché di fatto tutti i Paesi possono diventare di destinazione e allora è importante che l'Europa aiuti con piani molto chiari la formazione e l'apprendimento della lingua".

Duplice la sottolineatura del consigliere Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), riguardo le procedure di asilo e le relative tempistiche, considerando anche l'invito del'Alto Commissariato delle Nazioni Unite a processare le richieste di asilo direttamente sul territorio, cercando di renderle il più eque e rapide possibile; inoltre, va considerata l'importanza del coinvolgimento delle comunità locali e la necessità di valutare l'impatto dei vari sistemi adottati nella programmazione europea sulle politiche di accoglienza e di integrazione.

Quanto ai contenuti della relazione Rosolen, è stata giudicata da tutti un resoconto delle cose fatte più che una serie di focus precisi sui quali la Regione vorrebbe concentrarsi. A questo proposito si è aggiunta anche la voce di Cristiano Shaurli (Pd) che ha sottolineato come, "a differenza di quello di Roberti che ha evidenziato alcune criticità, il documento Rosolen rischia di non essere letto da nessuno a Bruxelles: la narrazione di ciò che la Regione sta facendo non è di interesse in una fase legislativa ascendente".

Per Da Giau tutti gli argomenti citati sono validi, con l'auspicio che l'obiettivo di una Europa digitale non sia una questione che riguarda soltanto infrastrutture e dotazioni strumentali alla didattica ma che diventi anche elaborazione di contenuti e di nuovi modi di fare istruzione. Quanto alla strategia per un'economia al servizio delle persone e quella per promuovere lo stile di vita europeo che vuole sottolineare un carattere improntato alla solideraietà e all'inclusione, Da Giau ha ricordato l'obiettivo strategico teso alla promozione delle competenze, dell'istruzione e dell'inclusione "perché tutto ciò che riguarda il mondo della scuola e dell'istruzione diventa uno strumento fondamentale per risolvere le disparità accentuate dalla crisi in atto".

Per Honsell, infine, ci sarebbe molto da dire e da fare, in questo campo caratterizzato da una realtà a macchia di leopardo. "Due cose vanno però chieste all'Europa: un piano per una capillare qualificazione digitale delle infrastrutture in modo tale che non ci siano Regioni che hanno tutto e altre meno, perchè è inutile parlare di Europa digitale se ci sono zone in cui manca la connessione. Inoltre - ha concluso - serve un'educazione uniforme, un potenziamento delle risorse per l'istruzione universale che dovrebbe essere la patente europea digitale, capace di evitare che cresca la differenza tra chi ha e chi non ha". ACON/MPB-fc



Il presidente della VI Commissione consiliare, Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar)