Fase 3: Bernardis (Lega), da zona franca Slo grave danno per Gorizia
(ACON) Trieste, 16 giu - "Prospettive allarmanti arrivano dalla
categorie dei benzinai di Gorizia. Se a fine mese il trend di
vendite sarà confermato, all'orizzonte si profila una diminuzione
del 70% delle vendite di carburanti rispetto al mese precedente.
La situazione è oramai insostenibile per le attività economiche
del territorio goriziano e ciò si ripercuote su tutta la
collettività, poiché il mancato introito per lo Stato derivante
da Iva e accise si traduce in una depressione economica
generalizzata che penalizza tutta la collettività".
Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale Diego
Bernardis (Lega), commentando la riapertura dei confini sul
territorio goriziano come "sicuramente un fatto positivo dal
punto di vista diplomatico e di collaborazione fra popoli, poiché
nessuno di noi vorrebbe più vedere valichi chiusi o confini
sbarrati, però dal punto di vista economico si profila un
disastro a cui le istituzioni italiane devono porre rimedio
quanto prima".
"Il Governo sloveno ha di fatto istituito una zona franca di
emergenza - continua Bernardis - e i prezzi della benzina e del
diesel al di là del confine restano a un euro al litro per i
prossimi 14 giorni. Tramite decreto, la vicina Repubblica di
Slovenia ha previsto una riduzione delle accise di a 0,41325 euro
al litro sulla benzina e di 0,38069 euro al litro sul gasolio. Se
tale riduzione riguardasse solo i cittadini sloveni si potrebbe
capire, ma, visto che tale riduzione riguarda indistintamente
tutti i consumatori, questa soglia psicologica di un euro al
litro rischia veramente di esasperare all'estremo il fenomeno del
pendolarismo".
"Quando si parla di pendolarismo oltreconfine - evidenzia ancora
il consigliere leghista - non ci si riferisce solo a sigarette e
carburanti ma a tutto un indotto economico che risente fortemente
di questa concorrenza spietata. Il nostro Governo nazionale non
può più far finta di non vedere, alla Camera sono state
depositate diverse proposte per armonizzare l'economia nelle zone
di confine del Friuli Venezia Giulia che andrebbero quantomeno
affrontate prima di arrivare a un punto di non ritorno e, quindi,
alla morte irreversibile del nostro tessuto socioeconomico".
"Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Roberto Gualtieri - conclude
Bernardis - ascoltino il grido di dolore che arriva da questo
territorio: occorre ristabilire dei principi di reciprocità e di
concorrenza sostenibile per farlo rivivere e, inoltre, per
favorire un reale processo di integrazione europea che,
altrimenti, rischia di essere l'ennesimo specchietto per le
allodole privo di concretezza".
ACON/COM/fc