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Fase 3: Bernardis (Lega), da zona franca Slo grave danno per Gorizia

16.06.2020
13:11
(ACON) Trieste, 16 giu - "Prospettive allarmanti arrivano dalla categorie dei benzinai di Gorizia. Se a fine mese il trend di vendite sarà confermato, all'orizzonte si profila una diminuzione del 70% delle vendite di carburanti rispetto al mese precedente. La situazione è oramai insostenibile per le attività economiche del territorio goriziano e ciò si ripercuote su tutta la collettività, poiché il mancato introito per lo Stato derivante da Iva e accise si traduce in una depressione economica generalizzata che penalizza tutta la collettività".

Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), commentando la riapertura dei confini sul territorio goriziano come "sicuramente un fatto positivo dal punto di vista diplomatico e di collaborazione fra popoli, poiché nessuno di noi vorrebbe più vedere valichi chiusi o confini sbarrati, però dal punto di vista economico si profila un disastro a cui le istituzioni italiane devono porre rimedio quanto prima".

"Il Governo sloveno ha di fatto istituito una zona franca di emergenza - continua Bernardis - e i prezzi della benzina e del diesel al di là del confine restano a un euro al litro per i prossimi 14 giorni. Tramite decreto, la vicina Repubblica di Slovenia ha previsto una riduzione delle accise di a 0,41325 euro al litro sulla benzina e di 0,38069 euro al litro sul gasolio. Se tale riduzione riguardasse solo i cittadini sloveni si potrebbe capire, ma, visto che tale riduzione riguarda indistintamente tutti i consumatori, questa soglia psicologica di un euro al litro rischia veramente di esasperare all'estremo il fenomeno del pendolarismo".

"Quando si parla di pendolarismo oltreconfine - evidenzia ancora il consigliere leghista - non ci si riferisce solo a sigarette e carburanti ma a tutto un indotto economico che risente fortemente di questa concorrenza spietata. Il nostro Governo nazionale non può più far finta di non vedere, alla Camera sono state depositate diverse proposte per armonizzare l'economia nelle zone di confine del Friuli Venezia Giulia che andrebbero quantomeno affrontate prima di arrivare a un punto di non ritorno e, quindi, alla morte irreversibile del nostro tessuto socioeconomico".

"Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Roberto Gualtieri - conclude Bernardis - ascoltino il grido di dolore che arriva da questo territorio: occorre ristabilire dei principi di reciprocità e di concorrenza sostenibile per farlo rivivere e, inoltre, per favorire un reale processo di integrazione europea che, altrimenti, rischia di essere l'ennesimo specchietto per le allodole privo di concretezza". ACON/COM/fc



Il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega)