Fvg-Ue: Honsell (Open Fvg), euro sia spinta verso reale integrazione
(ACON) Trieste, 22 giu - "Il dumping fiscale, ovvero la strategia
attraverso la quale Paesi di area euro applicano una fiscalità
agevolata per favorire il trasferimento di imprese nel loro
territorio ai danni di altri Paesi della Ue che applicano un
sistema impositivo meno vantaggioso, è un tema fondamentale per
la credibilità dell'intera architettura europea".
Lo afferma il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio
Honsell, a margine dell'odierna V Commissione dedicata alla
Sessione europea 2020, evidenziando che "la moneta unica deve
essere un punto di partenza verso un'ulteriore integrazione e non
un punto di arrivo. Ben venga, quindi, un dibattito su fiscalità
e contrattualistica del lavoro a livello europeo che - commenta -
collochino equità e diritti sociali al centro".
Affermando di avere letto un articolo dell'ex capo area studi di
Mediobanca, Fulvio Coltorti, a proposito del maxiprestito
concesso all'ex gruppo Fiat (oggi Fca) garantito con le risorse
pubbliche stanziate per fronteggiare l'emergenza Covid-19,
Honsell considera che "da quanto si apprende le garanzie relative
all'occupazione e agli investimenti in Italia sono piuttosto
labili ma, soprattutto, sembra confermato il maxidividendo di
oltre 5 miliardi di euro frutto della fusione tra Fiat-Chrysler e
Peugeot".
"È dura da accettare - prosegue il consigliere di opposizione -
che tali enormi risorse vengano intascate dai principali
azionisti in una fase storica in cui sarebbero necessari
investimenti per garantire crescita, occupazione e investimenti
in innovazione e sostenibilità: questo la dice lunga sul limitato
senso di responsabilità sociale del sistema capitalista
italiano".
"Ma un dato - sottolinea Honsell - mi ha sorpreso in particolare,
ovvero che gli investimenti in ricerca saranno di soli 200
milioni di euro, vale a dire meno del 4% di quanto ripartito tra
gli azionisti. Si fatica a capire come Fiat Chrysler pensi di
rimanere competitiva, in un mercato così complicato e in rapido
cambiamento come quello dell'auto, senza investimenti adeguati in
ricerca e innovazione. Il problema è grave, considerato il
potenziale impatto sull'intera filiera dell'auto che dà lavoro
direttamente o indirettamente a centinaia di migliaia di
lavoratori nel nostro Paese che - conclude - avrebbe un disperato
bisogno di una reale iniezione di fiducia e di politiche
industriali attive, concrete e innovative".
ACON/COM/fc