Paritetica: Maggioranza, risorse necessarie che Governo deve garantire
(ACON) Trieste, 23 giu - Problemi di regionalismo e di
preconcetti a livello di burocrazia ministeriale che sono quelli
di sempre, per il capogruppo di FdI, Claudio Giacomelli. È ora di
battere i pugni e smettere di presentarsi davanti al Governo con
il cappello in mano, per il capogruppo di Progetto Fvg/Ar, Mauro
Di Bert. L'oggetto del contendere non sono sterili numeri ma
risorse necessarie per garantire la sussistenza del sistema
regione così come lo conosciamo, per il capogruppo di Forza
Italia, Giuseppe Nicoli. Siamo una Regione che ha sempre dato nei
momenti di difficoltà generale ma ora quanto richiesto sta
diventando un'emorragia insostenibile, per il capogruppo della
Lega, Mauro Bordin.
I presidenti dei gruppi di maggioranza in Consiglio regionale si
sono espressi oggi in Aula nel corso dell'incontro con la
Commissione paritetica sul tema dei rapporti Stato-Regione, in
particolare per quanto riguarda gli accordi in materia
finanziaria.
Giacomelli ha sottolineato che le specialità delle Regioni
autonome sono diverse le une dalle altre; che in passato lo Stato
poteva fare delle modifiche unilaterali ai Patti con le Regioni;
che i Patti finanziari in questo momento sono centrali; che è
giusto contribuire al raggiungimento di un obiettivo ma solo
finché lo Stato lo persegue; che tutte le debolezze nazionali si
accrescono in Fvg, dal costo del lavoro alla concorrenza, spesso
sleale, dei Paesi vicini; che, stretti tra territori
economicamente e demograficamente più forti, rischiamo di fare la
fine del vaso di coccio.
Di Bert ha parlato di specialità ultimamente esercitata poco e
percepita quasi come un fastidio e ha chiesto la collaborazione
della Commissione paritetica invece per difenderla tutti assieme.
Non sarà facile recuperare il tempo perduto, ha detto rimarcando
che il Governo non può continuare a pretendere una collaborazione
basata su criteri che non esistono più. Oltretutto, non capisce
perché ci siano Regioni più grandi della nostra, che però nel
tempo hanno dato molto meno di noi. Questa è l'occasione per
curare il contingente, ma anche per spingere verso una specialità
che abbiamo dimenticato.
Nicoli ha detto del ruolo, improntato al riconoscimento delle
nostre peculiarità, che ha sempre svolto la Regione Fvg nei
confronti dello Stato per la negoziazione del contributo alla
finanza pubblica, a partire dall'accordo Tondo-Tremonti, con
l'assorbimento di oltre il 50% del bilancio per la spesa
sanitaria e importanti investimenti rivolti al trasporto pubblico
locale, due settori dove le spese in prospettiva saranno molto
importanti. E con l'accordo Fedriga-Tria, che è stato il suggello
di una negoziazione portata avanti per garantire un minor
trasferimento diretto allo Stato. È evidente che sono necessarie
delle risorse per garantire la sussistenza stessa del sistema
Regione come lo conosciamo oggi.
Bordin ha ricordato che i dati sulla pandemia sono confortanti,
la situazione emergenziale è gestita in modo egregio, ma non
abbiamo certezze per il futuro. Perciò ci si deve comportare come
il buon padre di famiglia che tiene in considerazione non solo la
situazione del momento, ma anche i possibili prossimi default. La
prudenza è dovuta. Da Regione che ha sempre aiutato, ora il Fvg è
una Regione che va aiutata, nel principio di reciproca
collaborazione. Non si auspica un contenzioso con lo Stato, ma
pare inevitabile. Un aspetto da affrontare è la diversa fiscalità
rispetto ad altri Paesi europei: risolvere questa questione
permetterebbe di mantenere risorse importanti sul nostro
territorio.
ACON/RCM-fc