Paritetica: Giacomelli (FdI), strumenti anti crisi necessari in Fvg
(ACON) Trieste, 23 giu - "Il rischio che corre la Regione Fvg è
quello di partecipare alla crisi, ma di non poter accedere agli
strumenti per combatterla. Quello di partecipare alla malattia,
ma non alla cura".
Lo afferma in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia in
Consiglio regionale, Claudio Giacomelli, richiamandosi a quanto
espresso in Aula durante il dibattito sui patti finanziari fra
Stato e Regione e aggiungendo di riferirsi "all'obbligo di
contribuire agli obiettivi di finanza statale che, però, lo Stato
non persegue più. E al divieto di indebitamento della Regione per
spese a favore delle imprese territoriali, quando potremmo
indebitarci a tassi molto più favorevoli di quelli dello Stato".
"La crisi - afferma Giacomelli - ha portato ulteriori elementi di
discussione e riflessione sul rapporto Stato-Regione e su quello
tra Stato-Regioni a statuto speciale. Vi è il preconcetto, nella
burocrazia ministeriale, di ritenere che le Regioni a statuto
speciale siano tutte uguali e che godano degli stessi privilegi,
mentre invece sono profondamente diverse tra loro per nascita,
origine, esigenze, problemi e opportunità".
"Il Friuli Venezia Giulia - prosegue il rappresentante di FdI -
ha caratteristiche territoriali per cui tutte le debolezze
endemiche dello Stato, quali un fisco non competitivo, l'alto
costo del lavoro o il controllo sulla concorrenza e sul rispetto
della normativa, si accrescono creando delocalizzazioni, dumping
transfrontaliero e concorrenza sleale".
"A fronte delle nuove richieste di autonomia avanzate da altre
Regioni - conclude Giacomelli - dobbiamo chiederci quali rischi
corra il Fvg. Io credo che rischiamo di diventare il classico
vaso di coccio tra i vasi di ferro, perché siamo una Regione che,
in quanto a peso economico e demografico, non può prosperare e
rimane schiacciata fra grandi Regioni con nuove forme di
autonomia e Stati esteri fiscalmente vantaggiosi come Slovenia e
Austria".
ACON/COM/db-mpb