Edilizia: ok IV Comm a ddl 96, inaccettabile per Opposizioni
Semplificazione per Pizzimenti, Sergo invoca stop ampliamenti
(ACON) Trieste, 25 giu - Il disegno di legge 96 "Disposizioni
in materia di paesaggio, di urbanistica e di edilizia. Modifiche
alle leggi regionali 5/2007, 19/2009 e 22/2009" ha acquisito il
consenso del Centrodestra e la contrarietà delle Opposizioni
presenti in IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin
(FI). Relatori per una delle prossime sedute d'Aula saranno
Lorenzo Tosolini (Lega) di Maggioranza, Mariagrazia Santoro (Pd),
Furio Honsell (Open Fvg) e Ilaria Dal Zovo (M5S) di Minoranza.
"Nell'ambito del paesaggio - aveva avuto modo di spiegare
l'assessore a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti -
le competenze sono ripartite tra Regione e Comuni delegati sulla
base di una disposizione transitoria, l'articolo 60 della legge
regionale 5/2007 Riforma dell'urbanistica e disciplina
dell'attività edilizia e del paesaggio, che opera sino
all'adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano
paesaggistico regionale (Ppr)".
"Preso atto che il Ppr è entrato in vigore il 10 maggio 2018 e
che le attività di adeguamento sono in corso - ha proseguito
l'assessore - è urgente dare un assetto definitivo alla
ripartizione di competenze tra Regione e Comuni delegati
ampliando la sfera di competenza di questi ultimi, atteso che il
Ppr guida la discrezionalità amministrativa dei medesimi.
Strettamente correlata al rafforzamento delle competenze
comunali, è la proposta di consentire espressamente ai Comuni
delegati di prevedere un'indennità di presenza per i componenti
esterni delle Commissioni locali del paesaggio che coadiuvano i
Comuni nell'esercizio delle funzioni paesaggistiche".
"Per quanto riguarda l'ambito urbanistico e dell'edilizia - ha
aggiunto Pizzimenti - sono diverse le disposizioni volte a
modificare alcuni articoli della Lr 19/2009 (Codice regionale
dell'edilizia) piuttosto che la Lr 22/2009 (Procedure per l'avvio
della riforma della pianificazione territoriale della Regione):
digitalizzazione delle pratiche; semplificazione dei
procedimenti; precisazioni circa l'applicazione di alcune misure
di deroga di cui al cosiddetto Piano Casa; chiarezza
interpretativa delle norme esistenti, anche per quanto riguarda
la Scia; colmare un vuoto normativo, introducendo la disciplina
per la formazione della variante del Piano di governo del
territorio (Pgt).
Da parte dei consiglieri, il dibattito è stato sostenuto in
particolar modo da Santoro e Diego Moretti (Pd), Massimo
Moretuzzo (Patto), Dal Zovo e Cristian Sergo (M5S), nonché
Honsell, sollecitati a cominciare dalle nuove disposizioni
inerenti la pianificazione urbanistica, introdotte con un
emendamento a firma Tosolini con Luca Boschetti (Lega) e la
presidente Piccin, emendamento che Santoro ha apertamente
dichiarato di non voler votare ritenendolo illegittimo.
Creando un articolo ad hoc, la proposta afferma che qualora una
variante comunale preveda l'ampliamento delle zone agricole,
forestali o di tutela ambientale, ovvero di verde pubblico o
privato, nonché la modifica delle relative sottozone, il saldo
positivo può essere conteggiato nelle successive varianti, purché
adottate entro 5 anni dell'entrata in vigore della variante che
lo ha generato, ai fini della determinazione del livello di
pianificazione e della relativa procedura di formazione della
variante.
Altra novità introdotta con un emendamento dai tre consiglieri di
Maggioranza, a cui si è aggiunto Stefano Turchet (Lega), e che
interessa i casi di esonero o riduzione del contributo di
costruzione previsto nella Lr 19/2009, con una specifica per le
zone omogenee E ubicate a una quota media inferiore ai 400 metri
sul livello del mare.
Infine, terzo loro emendamento, si modifica la Lr 19/2009 ove
afferma gli interventi di riqualificazione di strutture e aree
destinate ad attività turistico-ricettive e di somministrazione,
anche se ricadenti in zona impropria.
"Sarebbe interessante conoscere cosa si intenda con
l'affermazione di improprio, ma soprattutto conoscere le ricadute
di questa modifica" hanno detto all'unisono Moretti e Santoro con
Honsell, con quest'ultimo che ha rimarcato "la pericolosità di
utilizzare in legge una simile parola, oltretutto senza prevedere
dei limiti".
"Si parla del piano alberghi e si consentirà di edificare le
volumetrie e le superfici legittimamente consentite anche su aree
improprie, purché facenti parte del compendio immobiliare
dell'attività turistico-ricettiva o di somministrazione oggetto
delle nuove volumetrie o superfici", ha evidenziato in
particolare Tosolini. "Zona impropria significa che non ha quella
destinazione d'uso, purché sia continua e attigua", ha aggiunto
Pizzimenti, facendo presente che tutti gli altri vincoli, di
sicurezza piuttosto che ambientali, rimangono.
"A un certo punto però dobbiamo fermarci, negli ampliamenti", ha
invece sottolineato Sergo, facendo l'esempio dell'utilizzo delle
cave e di come non si possano consentire continue deroghe. Mentre
Turchet ha sostenuto la bontà dell'emendamento affermando che "la
differenza, in realtà, la fa il sindaco".
"Questo disegno di legge è un inno all'edilizia impropria", ha
riassunto Honsell. "L'impostazione del testo presentato al
Consiglio delle autonomie locali poteva anche essere accettata,
ma oggi, dopo certi emendamenti, non possiamo che dirci
contrari", ha dichiarato alla fine Moretti prima di votare contro
assieme agli altri consiglieri di Opposizione.
ACON/RCM-fc