Inceneritore: sette Comuni Fvg in IV Comm, no ampliamento Manzano
Scoccimarro chiede incontro-confronto con Greenman Srl
(ACON) Trieste, 30 giu - Fronte compatto da parte di sette
Amministrazioni comunali davanti alla richiesta di ampliamento
dell'inceneritore di Manzano. Al tempo stesso, l'assessore Fvg
alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, auspica un
incontro-confronto con la Greenman Srl per poter mediare tra le
istanze avanzate dai residenti e le esigenze dell'azienda.
Questi gli elementi più rilevanti emersi durante i lavori della
IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI) e
riunita oggi in presenza nell'emiciclo di piazza Oberdan a
Trieste. I primi due punti dell'ordine del giorno, strettamente
collegati, prevedevano una serie di audizioni in videoconferenza
per approfondire le tematiche legate alla petizione numero 25,
Opposizione alla richiesta di ampliamento dell'inceneritore di
Manzano, presentata da 25 cittadini con il corollario di
ulteriori 1.426 firme.
Scoccimarro ha esordito ricordando di "non aver mai incontrato la
proprietà, ma sarà necessario avviare un dialogo, venendo
incontro alle esigenze dei cittadini. Se il Comune di Manzano ha
ritenuto di agire in questo modo, la Regione Fvg non può che
essere al suo fianco. Auspico uno studio serio e inviterò il
direttore dell'Arpa ad aumentare i controlli"
"La conoscenza ci porta ad agire a tutela della salute - ha
spiegato Luciano Zorzenone, primo firmatario della petizione -
considerata anche la precarietà nel funzionamento di una
struttura per la quale ora si richiede di raddoppiare la quantità
di rifiuti da introdurre a poche centinaia di metri dalle case".
Inoltre, "per consentire la realizzazione di questo impianto - ha
aggiunto Zorzenone - sono state disattese alcune disposizioni
comunali e si vuole mantenere in essere quello esistente,
facendone uno nuovo dalla portata quasi doppia. La salute di
adulti e minori sarà in balia delle emissioni e quanto non
respirato si depositerà sulle coltivazioni, entrando nella catena
alimentare".
Nerina Piccotti, consulente per l'Urbanistica e le Procedure
amministrative del Cordicom Fvg, ha ricordato di aver "presentato
un ricorso davanti al capo dello Stato, affinché la procedura di
autorizzazione venga sospesa fino al pronunciamento del Tar". La
consulente ambientale Elena Rojac ha invece evidenziato "varie
forme di pericolosità ambientale".
"Vivo vicino all'inceneritore - è la testimonianza del manzanese
Livio Fantini - e per noi la vita è cambiata: rumori, decine di
incendi, morie di pesci e scarsa fauna. I casi di tumore sono
all'ordine del giorno. Abbiamo dato abbastanza, non è giusto che
paghino sempre gli stessi". Francesco Casarella, giurista
ambientale e presidente di Legambiente Udine, ha chiesto
"chiarezza su quello che si vuol fare: si tratta di un impianto
nuovo o di un ampliamento? Non sarà una scelta dovuta a flussi
extra regionali di rifiuti a vantaggio dell'inquinamento e a
danno della salute pubblica?".
Lorenzo Alessio, assessore all'Ambiente del Comune di Manzano, ha
evidenziato la ferma presa di posizione della sua amministrazione
"fin dall'inizio dell'iter. Non si può parlare di adeguamento
dell'impianto esistente che continuerà a operare fino al 2028, ma
di una linea parallela tutta nuova. I criteri della Greenman Srl
si scontrano con quelli da noi sollevati. I punti escludenti ci
danno ragione, insieme agli altri sei Comuni coinvolti nella
lettera che chiede alla Regione Fvg di condividere la nostra
preoccupazione".
Il secco no all'impianto di Manzano è stato confermato (anche a
nome dei colleghi di San Giovanni al Natisone, Trivignano
Udinese, Corno di Rosazzo e Premariacco) dal vicesindaco di
Buttrio, Paolo Clemente, e dal primo cittadino di Pavia di Udine,
Beppino Govetto. I sindaci hanno siglato un testo comune di
opposizione a una richiesta definita "invasiva e deleteria".
Preoccupazioni sono emerse anche dalle parole dei medici
Francesco Acchiardi e Paolo Collarile dell'Azienda sanitaria
universitaria del Friuli Centrale (Asu Fc).
La Greenman Srl, al fine di valutare alcune alternative al
progetto depositato in sede di istanza di autorizzazione
integrata ambientale il 15 gennaio, ha intanto chiesto una
sospensione dei termini del procedimento. Presente oggi in
videoconferenza, la sua rappresentante Martina Ricetto ha
preferito non prendere la parola.
Perplessi da questa scelta si sono detti i consiglieri regionali
protagonisti del successivo dibattito. Cristian Sergo (M5S) ha
chiesto quali siano "la necessità e la pubblica utilità di questo
impianto? Al momento il progetto è congelato, ma non ritirato.
Perché?". Massimo Moretuzzo (Patto Autonomia) ha posto l'accento
sul fatto che "tutti gli interventi, tra il significativo
silenzio della proprietà, manifestano una preoccupazione molto
forte per motivi legati a salute, urbanistica, sicurezza e
qualità dell'aria".
Anche la consigliera dem Mariagrazia Santoro (Pd) ha chiesto
"chiarezza. La situazione è strana: la società ha sospeso la
procedura, il Comune di Manzano manifesta una posizione netta e
seria. Vorrei capire le intenzioni dei proponenti". Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg) ha chiesto "cosa possiamo fare per tutelare
la salute dei cittadini? È necessario non solo evitare il nuovo
inceneritore, ma anche mitigare quello esistente". Mauro Di Bert
(Progetto Fvg/Ar) ha infine parlato di "legittime preoccupazioni.
La presenza in questa sede dell'assessore Scoccimarro, comunque,
dice che le Istituzioni regionali ascoltano questo fondato grido
di dolore".
L'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente, attraverso
il direttore tecnico scientifico, Anna Lutman, ha confermato che
"si tratta di un impianto da noi molto seguito. Arpa ha proposto
un piano di monitoraggio pressante". Quindi, su richiesta dei
consiglieri Elia Miani (Lega) e Ilaria Dal Zovo (M5S), sono state
citate alcune verifiche "effettuate sulle ceneri e anche nel
camino, messo a norma nel 2017. I dati non hanno segnalato
valori di superamento e anche il contenuto di metalli è a norma
di legge".
ACON/DB-fc