Istruzione: no a mozione OpenFvg-Pd-Cittadini su abbandoni studio
(ACON) Trieste, 2 lug - Un tavolo di concertazione tra Regione,
sistema delle autonomie locali, istituti scolastici, mondo
associativo e realtà del terzo Settore per definire politiche
attive in grado di contrastare il fenomeno della dispersione
scolastica e dell'abbandono universitario, problematiche che
l'emergenza epidemiologica da Covid-19 rischia di accentuare
pesantemente proprio per aver obbligato a interrompere a lungo le
attività didattiche in presenza, lasciando ancora prospettive di
incertezza.
Era quanto sollecitava la mozione presentata da Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg), primo firmatario, insieme con Simona Liguori
(Cittadini) e con Chiara Da Giau e Mariagrazia Santoro del Pd,
che però è stata respinta dal voto dell'Aula, contrario a
maggioranza, al termine del dibattito e dell'intervento
dell'assessore Fvg a Istruzione e Univesità, Alessia Rosolen, che
l'ha definita "politicamente irricevibile perché ascriverebbe a
una parte politica delle intenzioni che in realtà sono atti già
realizzati e compiuti". "Faccio politica da troppi anni per
cadere nel tranello di far approvare una mozione nella quale
fondamentalmente ci sono tutti gli estremi di quello che,
quotidianamente e non da adesso, la Regione fa e mette a
disposizione" ha ribadito Rosolen, ricordando tra l'altro che il
Fvg ha superato tutti i limiti invalicabili messi dal Governo in
termini di crediti formativi, Isee, fondo sociale europeo e fondi
complementari, garantendo agli enti di formazione il
finanziamento al cento per cento e mettendo a disposizione un
ulteriore milione di euro per le scuole che, ha evidenziato, ne
devono spendere ancora 300mila euro.
Gli interventi dei proponenti avevano sottolineato l'obiettivo
della riflessione che la mozione voleva sollecitare per fare
delle politiche regionali per il diritto allo studio un elemento
qualificante in grado di diventare un pilastro del Friuli Venezia
Giulia al pari della Ricerca. Questo anche in forza dei risultati
che la nostra regione può rivendicare e che l'assessore aveva
indicato, ricordando che il nostro indice di dispersione
scolastica è tra i più bassi in Italia e in Europa e parlando di
quanto già fatto in termini di investimenti e aiuti alle
famiglie per affrontare la didattica a distanza (Dad).
Una condizione, quella della Dad, che rischia di favorire la
dispersione scolastica, tanto nelle sue forme esplicite che in
quelle implicite, e che per questo i proponenti della mozione
hanno segnalato come situazione grave pur riconoscendo nei loro
interventi i risultati positivi del Friuli Venezia Giulia,
tarati però, a loro dire, su standard minimi quando invece la
Regione dovrebbe andare oltre intervenendo con tutti i mezzi in
suo possesso per valorizzare adeguatamente l'immenso capitale
umano rappresentato dalla formazione dei giovani.
Perplessità sulla mozione era stata espressa da Alessandro Basso
di FdI che l'aveva definita uno strumento inadeguato ad
affrontare la complessità del tema, mentre il leghista Lorenzo
Tosolini aveva evidenziato che una soluzione reale potrà venire
solo quando la gestione della scuola sarà a livello regionale;
infine, per il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, importante
riflettere sul livello dell'insegnamento e della didattica per
una scuola meritocratica che sappia fare emergere i livelli
qualitativi.
ACON/MPB-fc