Spettacoli: Patto, lingue minoritarie valorizzate con la musica
(ACON) Trieste, 16 lug - "La valorizzazione delle lingue
minoritarie del Friuli Venezia Giulia promossa da norme
regionali, italiane ed europee, deve passare anche attraverso il
settore musicale. Quest'arte, infatti, è un importante veicolo di
trasmissione culturale e linguistica, della quale tenere
maggiormente conto nell'ambito delle politiche di tutela delle
minoranze linguistiche storiche".
Lo sostengono in una nota i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, riferendosi ai
contenuti della mozione depositata oggi che prende spunto "dalla
considerazione che il Friuli Venezia Giulia è un luogo unico,
realtà fertile di incontro tra culture e lingue. In questo
territorio si verificano le condizioni per una proposta musicale
ricca e diversificata, attrattiva anche per artisti provenienti
dal resto d'Italia e dall'estero, caratterizzata da un ampio
potenziale in grado di dare un importante slancio a svariati
settori delle attività produttive regionali con notevoli ricadute
sull'intero territorio".
La mozione intende impegnare la Giunta regionale "a definire, nel
regolamento attuativo della legge regionale 16/2014 in materia di
attività culturali, criteri premiali che tengano conto della
valorizzazione delle lingue minoritarie regionali nella
realizzazione di festival multidisciplinari, rassegne, stagioni
musicali, attività concertistiche e concorsi".
Inoltre, l'obiettivo è anche quello "di individuare forme di
incentivazione per l'utilizzo delle tecnologie digitali e
multimediali a supporto dei processi creativi, della produzione,
della distribuzione e della conservazione delle opere musicali
nelle lingue minoritarie presenti sul territorio regionale, in
particolare quelle più attrattive per il pubblico giovane".
"L'ambito musicale che si interessa alle lingue minoritarie,
penalizzato anch'esso pesantemente dalla crisi da coronavirus,
coinvolge numerose realtà che possono diventare un volano di
rilievo nella fase di rilancio post Covid-19: oltre agli artisti
- specificano Moretuzzo e Bidoli - anche le case discografiche,
gli organizzatori di eventi e gli altri lavoratori dello
spettacolo".
"Tale potenzialità - suggeriscono i rappresentanti del Patto -
può tradursi in realtà con incentivi e forme di supporto che
permetterebbero di dare continuità alla tradizione musicale nelle
lingue minoritarie, ma anche di sostenere e valorizzare, com'è
giusto, le nuove forme espressive e gli artisti emergenti
moltiplicando le iniziative esistenti che registrano già un
ottimo riscontro di pubblico, anche giovane. È questo il caso del
Suns Europe di Udine, un festival europeo delle arti performative
nelle lingue minorizzate da tutto esaurito".
ACON/COM/db-rcm