Fvg-Carinzia: protocollo d'intesa per gestione vicinie agrarie
(ACON) Trieste, 28 lug - Un Protocollo d'intesa tra il Friuli
Venezia Giulia e il Land della Carinzia in merito alle vicinie
agrarie che interessano i Comuni di Tarvisio, Pontebba e
Malborghetto-Valbruna. Lo hanno esaminato, senza opporre rilievi,
la II e la V Commissione del Consiglio regionale riunitesi
insieme.
Di passo importante per i rapporti europei e di grande valenza
sociale ha parlato la Giunta regionale, presentando la relativa
delibera.
Si tratta di una vicenda che risale alla fine della I Guerra
mondiale, quando si ridisegnarono i confini del dissolto Impero
austro-ungarico ma anche quelli della nostra regione. Nell'ambito
territoriale dei Comuni di Pontebba, Malborghetto Valbruna e
Tarvisio esistono infatti, a ridosso del confine austriaco, dei
terreni adibiti a pascolo (circa 157 ettari) di proprietà del Fvg
e acquisiti al territorio nazionale in forza del Trattato di Pace
di Saint-Germain-en-Laye del 10 settembre 1919. Nonostante il
passaggio all'Italia, tali aree di alta montagna denominate
Goriane, Acomizza-Malga Cavalli, Osternig-Bistrizza-Pleccia,
Poludnig e Chersnizze-Plagna-Egger alm, site nel Tarvisiano, sono
state da sempre gestite da cittadini austriaci anche perché
confinanti con altre vicinie agrarie austriache ubicate nei
Comuni di Hohenthurn, Feistriz an der Gail e Hermagor-Pressegger
See.
Ecco che la Regione Fvg ha inteso proporre un Protocollo di
intesa al Land carinziano, finalizzato alla salvaguardia delle
tradizioni e delle culture montane sviluppatesi nelle aree a
ridosso del confine austriaco. Il documento prevede l'avvio di
rapporti tra le due realtà per promuovere la diffusione e
l'approfondimento degli accadimenti del Primo conflitto mondiale
che hanno visto come protagoniste le popolazioni locali, nonché
lo scambio di delegazioni commerciali e del mondo economico nei
rispettivi territori, oltre alla partecipazione a fiere e
manifestazioni, anche per portare a conoscenza e consolidare la
modalità di gestione silvo-pastorale di quelle aree, conservatesi
anche dopo la conclusione della Grande Guerra.
Il prossimo passaggio sarà il vaglio del Protocollo da parte del
dipartimento Affari esteri della presidenza del Consiglio dei
ministri.
ACON/red